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Dao cresce e per il futuro si orienta su multicanalità e ottimizzazione costi

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Conad superstore Dao

Il gruppo Dao cresce e registra un fatturato in aumento. La società cooperativa operativa con 280 store in Trentino Alto Adige e Veneto con le insegne Conad, Conad city e Margherita Conad e in Lombardia con l’insegna Maxì, e socia di Eurospin, ha infatti ottenuto ricavi di vendita nel 2015 che hanno sfiorato i 200 milioni di euro, con un aumento del 18,8% rispetto ai 168,2 milioni di euro di fine 2014. Positivo dunque il bilancio d’esercizio, con cifre che superano i 3,2 milioni di euro e un patrimonio che passa dai 24 milioni e 700.000 euro del 2014 ai 27 milioni e 765.000 euro del 2015. Una crescita attribuita principalmente a nuove aperture di punti di vendita realizzate a Verona, Vicenza, Dimaro e Rovereto, con un incremento di fatturato della rete esistente del 3% e all’entrata di otto nuovi associati con un apporto di fatturato di 28,9 milioni di euro.

La strategia di Dao, che da giugno ha un nuovo direttore generale, il 51enne  Paolo Alimenti, sembra orientarsi verso un progetto di multicanalità, che prevede aperture di parafarmacie e petstore, e un programmato cambio generazionale che indirizza le funzioni prima svolte dagli amministratori delegati Ivan Odorizzi e Rino Cattani nelle mani del neo direttore generale.  Odorizzi continuerà a ricoprire il ruolo di presidente, ma non quello di ad, mentre Cattani andrà in pensione. Per il futuro Dao non intende adottare nei propri negozi la riduzione dei prezzi, già resi più bassi, ma si pone come obiettivo  l’aumento delle vendite e l’ottimizzazione dei costi.

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Conad Centro Nord cresce e investe

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Conad

Conad Centro Nord chiude il 2015 con un incremento (+4,7%) delle vendite decisamente positivo, considerando l’andamento generale della distribuzione, e consolida i risultati in un anno caratterizzato, nelle regioni del Nord-Ovest, dal persistere delle dinamiche deflazionistiche e dalla diminuzione (dal 62,6% al 58,7%) del numero di famiglie che hanno limitato la quantità o la qualità dei prodotti alimentari acquistati.
Il fatturato realizzato nel 2015 sale a 1,2 miliardi di euro, grazie all’impegno di 401 soci imprenditori e 4.560 addetti della rete di vendita: le vendite in Lombardia sono raddoppiate, da circa 300 a 600 milioni di euro, e la superficie di vendita complessiva si amplia da 61.000 a 106.000 mq.
In uno scenario dominato ancora dall’incertezza e con livelli di consumo tutt’altro che stabilizzati, pur riconoscendo l’impossibilità di tornare a livelli pre-crisi, Conad Centro Nord continua a crescere nelle regioni (Lombardia e le province della parte occidentale dell’Emilia-Romagna, Reggio Emilia, Parma e Piacenza) in cui è presente con i suoi 241 punti di vendita per una superficie complessiva di 184.382 mq: 32 Conad Superstore, 100 Conad, 45 Conad City, 57 Margherita Conad, 3 Sapori&Dintorni, 4 Todis. A questi si aggiungono 1 distributore di carburanti, 10 parafarmacie e 2 Ottico a marchio Conad.
Nel 2015 la Cooperativa ha aperto 7 nuovi punti di vendita, sviluppando anche per linee esterne (5 affiliazioni e 1 acquisizione), tra Milano, Parma, Reggio Emilia, Mantova e Monza Brianza (3 Conad Superstore, 7 Conad e 3 Sapori&Dintorni) per 14.673 mq complessivi di superficie e un investimento di 88 milioni di euro.

Gli ingredienti della crescita: prezzi, promozioni, Pl
I risultati 2015 sono frutto di una politica commerciale multicanale e orientata ai clienti, apprezzata per la convenienza dei prezzi a scaffale e dei piani promozionali. La cooperativa rafforza così la quota di mercato nei territori di riferimento, portandola al 24,3% in Emilia Romagna e al 3% in Lombardia (fonte: Guida Nielsen Largo Consumo II semestre 2015).
Le 27 promozioni sviluppate nel 2015 rappresentano un terzo del fatturato della cooperativa e hanno prodotto un risparmio medio per i clienti del 37,9%. In questo discorso assume particolare rilievo la convenienza continuativa dell’operazione nazionale Bassi&Fissi e di quella Più bonus più buoni, il programma di risparmio riservato ai possessori di Carta Insieme.
Un altro contributo determinante proviene dai prodotti a marchio Conad, che rappresentano oggi il 26,4% delle vendite nei supermercati, confermando il ruolo strategico nello sviluppo e nel rapporto di fedeltà dei clienti alle insegne.
Parallelo all’ambito Pl, quello dei prodotti locali soprattutto in ottica di tradizione alimentare e valorizzazione produzioni regionali di qualità, con i loro benefici anche sulle economie regionali: Conad Centro Nord ha sottoscritto accordi con 598 fornitori locali per un fatturato di 159,5 milioni di euro di prodotti freschi (30%), confezionati (68%) ed extralimentari (2%).

Ivano Ferrarini, Conad Centro Nord

Ivano Ferrarini, Conad Centro Nord

Il commento di Ivano Ferrarini, direttore generale di Conad Centro Nord, non può che essere entusiasta: “Ottimi dati, ancor più se letti in un contesto economico e sociale in cui non possiamo ancora dire di essere usciti dalla crisi. La solidità patrimoniale è passata da 205 a 227 milioni di euro e consente di affrontare le sfide del piano strategico di sviluppo potendo fare affidamento su una solida base economica. I risultati che abbiamo ottenuto sono la dimostrazione di quanto sia apprezzato l’impegno a sostegno del potere d’acquisto dei cittadini, associato alla valorizzazione dei prodotti e alle produzioni locali di qualità. I clienti premiano il nostro modello imprenditoriale, le politiche commerciali, il sostegno alle economie del territorio. Servono però interventi del governo per sostenere i timidi segnali di ripresa, per razionalizzare e semplificare in tutti gli ambiti economico-sociali, come nel caso dei carburanti o dei farmaci di fascia C”.

Sul fronte della socialità, Conad Centro Nord ha devoluto a sostegno delle comunità 1,3 milioni di euro, con particolare attenzione alla cultura, allo sport (settori giovanili) e alle iniziative sociali. In forma indiretta, ossia attraverso punti fedeltà destinati al territorio, controvalore delle ore donate dai dipendenti e campagne di raccolta fondi patrocinate da Conad, sono stati resi disponibili altri 249.000 euro. Di particolare valore sociale la partecipazione alla colletta del Banco Alimentare, la raccolta Dona una spesa e la lotta contro lo spreco per recuperare prodotti alimentari da condividere con chi è privo dei mezzi per soddisfare un bisogno primario come il cibo.

Il piano strategico di sviluppo per il triennio 2016-2018 prevede investimenti per 118 milioni di euro, finalizzati allo sviluppo della rete di vendita con 20 nuove aperture – 4 nel 2016, 7 nel 2017 e 9 nel 2018, ripartite tra Conad Superstore (10) e Conad (10), di cui 9 in Emilia-Romagna e 11 in Lombardia. Il fatturato è stimato in crescita di 140 milioni di euro.

 

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Primark si conferma principale insegna in Spagna

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Primark

Primark regna sovrano in Spagna, diventando, a  dieci anni dall’espansione nel Paese iberico, la principale insegna di abbigliamento per numero di clienti, e battendo anche Zara, brand spagnolo di abbigliamento low cost. Stando a quanto riporta la testata El Mundo, che sciorina una serie di numeri a conferma delle sue tesi,  Primark conta in Spagna oltre 5mila dipendenti, 41 punti di vendita e 150mila metri quadrati di spazio espositivo. La catena guidata da Paul Marchant ha archiviato i primi sei mesi al 27 febbraio scorso con ricavi per 2,66 miliardi di sterline (circa 3,4 miliardi di euro), in aumento del 5% (+7% a cambi costanti) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In calo del 3% (-1% a cambi costanti) i profitti operativi della società, che si attestano sui 313 milioni di sterline. Alla data di chiusura del semestre Primark contava 299 store, per una superficie commerciale complessiva di circa un milione di metri quadrati.

Secondo quanto spiega Alejandra de la Riva, product manager di Primark: “Offerta e modello di business si adattano alle necessità del mercato spagnolo, i cui consumatori hanno un profilo affine a quello degli irlandesi”.  Il brand prosegue inoltre il suo piano di espansione e mette in agenda nuove  aperture a Palma de Mallorca, Tarragona, Bilbao e Valencia, per un investimento che supera i 50 milioni di euro.

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Euronics International, l’Italia è il primo paese per fatturato

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Euronics International, il più grande gruppo d’acquisto nel mercato retail dell’elettronica di consumo a livello europeo, ha tenuto a Budapest la sua Assemblea annuale durante la quale è stato eletto il Consiglio d’amministrazione che rimarrà in carica fino al 2019. Riconfermati all’unanimità Hans Carpels alla presidenza, carica che ricopre dal 2010, e il senatore Paolo Galimberti alla vice presidenza.

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Paolo Galimberti, vice presidente Euronics International

Oltre a rappresentare una nazione e un mercato di riferimento all’interno di Euronics International in qualità di Paese fondatore, l’Italia ha raggiunto nel 2015 anche il primo posto in termini di fatturato, a conferma di un modello vincente tanto a livello locale quanto su scala internazionale. Anche nel 2016 sta mantenendo questo primato.
“Questa carica -commenta Paolo Galimberti- mi consente di rappresentare in Europa l’eccellenza del nostro Paese, di condividere modalità di approccio ed esperienze, apportando il nostro contributo da nazione protagonista. Negli ultimi anni infatti la credibilità dell’Italia è cresciuta notevolmente e ora rappresenta per molti un esempio virtuoso da prendere come modello”.

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Bonmarché, ricavi in crescita del 5,3%

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Bonmarche

Il retailer di abbigliamento Bonmarché ha chiuso lo scorso anno con ricavi in crescita del 5,3% a 188 milioni di sterline e un esercizio fiscale al 26 marzo che ha registrato profitti pre-tasse in calo da 12,4 a 9,6 milioni di sterline (circa 12 milioni di euro) . Risultano in aumento del 3,6% i ricavi del canale e-commerce, mentre la performance degli store fisici si è mantenuta sostanzialmente stabile, segnando un +0,7 %.

Sviluppo della rete. Il piano di sviluppo dell’insegna ha visto l’apertura di 20 nuovi punti di vendita nel corso dello scorso anno grazie ai quali sono state registrate vendite aggiuntive pari a 4,7 milioni di sterline, mentre 140 store sono stati sottoposti a lavori di ristrutturazione e adeguati agli standard aziendali. Dal punto di vista strategico, Bonmaché ha puntato sulla valorizzazione dei servizi omnichannel, quali la tecnologia ForeSee, catalizzatrice dei feedback dei clienti durante la navigazione sul portale dell’insegna. “Per il 2016 puntiamo sul miglioramento delle facilities al cliente e crediamo che l’essere un retailer di nicchia, dedicato alle donne adulte, possa sostenerci”, sottolinea Beth Butterwick, CEO di Bonmarché che sarà presto sostituito alla guida dell’azienda dall’ex senior buyer delle catene George e Asda, Helen Connolly.

 

 

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Leory Merlin e Confartigianato Pisa reclutano artigiani

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leroy merlin

Confartigianato Imprese Pisa e Leroy Merlin presentano e propongono agli artigiani del territorio il “servizio di posa” alle imprese del sistema-casa associate a Confartigianato offrendo loro la possibilità di diventare partner dell’insegna di bricolage. Leroy Merlin si affida già a 500 artigiani sul territorio nazionale per garantire la posa dei prodotti entro 15 giorni dalla data di disponibilità della merce. L’obiettivo di questa collaborazione è infatti quello di consentire a tutti i clienti la possibilità di realizzare i propri progetti per la casa in modo semplice e immediato.

È in programma oggi un incontro durante il quale si terrà un’attività di recruitment che permetterà di individuare tra le aziende socie dell’associazione che si saranno registrate al convegno i migliori artigiani, che potranno così cogliere nuove opportunità di lavoro dal portafoglio clienti di Leroy Merlin. Romano Pucci, Presidente di Confartigianato Imprese Pisa, spiega che “la collaborazione con un’azienda leader in questo settore rappresenta per gli artigiani non solo una nuova occasione di lavoro, ma anche la possibilità di dimostrare ad una clientela sempre più esigente tutte le proprie capacità e le proprie competenze”. Tommaso Moroni, Direttore Servizi e Relazione Cliente di Leroy Merlin spiega: “I servizi specializzati di posa e installazione vanno a completare la vasta offerta di prodotti di alta qualità per soddisfare al meglio le esigenze dei nostri clienti”.

 

 

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Media World lancia Upgrade Me

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MediaWorld

Media World lancia Upgrade Me, un’iniziativa rivolta a tutti i clienti registrati su Mediaworld.it. Per partecipare è necessario trovare una vecchia foto con un oggetto tecnologico vintage, scattarne una simile in chiave moderna e caricare le due foto nella sezione del sito dedicata all’iniziativa entro il 22 giugno 2016. Sarà poi possibile votare le foto favorite tra il 28 giugno e 10 luglio. I 25 autori delle combinazioni più votate riceveranno in regalo dei buoni Easy Gift del valore di 100 Euro ciascuno. Per partecipare, ricevere maggiori informazioni e consultare il regolamento completo visitare il sito:

http://www.mediaworld.it/mw/special/ContestUpgradeMe/upgrademe-index

 

 

 

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A Hangzhou apre China Book Store, libreria avveniristica

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china book store

Un interno labirintico accompagna il fruitore lungo un percorso costruito con un design moderno, avveniristico, geometrico. La società XL-MUSE ha di recente inaugurato la libreria China Book Store a Hangzhou, in Cina, ubicata sulla piazza principale del centro commerciale di Star Avenue, nel Binjiang distretto vicino al fiume Qiantang, che con i suoi numerosi strati scaffali diventa un posto fantastico dove gustare la lettura. Lo store si apre su uno spazio pieno di specchi, in cui predomina il bianco, strategicamente posizionati in grado di gettare lo spazio interno in una illusione di righe illimitate di libri. In fondo è ben visibile lo spazio, arredato in legno scuro, adibito per la libreria.

Lo spazio all’interno del negozio è suddiviso in sezioni distinte, che comprendono una sala lettura con panchine per rilassarsi, il china book storeboschetto di pilastri bianchi e specchi, e una zona stravagante per bambini dotata di un treno, una ruota panoramica, un galeone, cavallini su cui giocare ma anche librerie vere e proprie dalle quali poter scegliere il proprio libro. Anche in questo caso l’uso sapiente degli specchi, sistemati a tetto, donano all’ambiente un’atmosfera giocosa e fantasiosa.

 

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Ogni progetto racconta una storia diversa

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Davide Padoa, Ceo dello studio Design International, ci parla dell’evoluzione del retail dopo il grande progetto de Il Centro di Arese (Mi). Nei suoi lavori internazionali, l’architetto trasmette lo stile innovativo e riconoscibile dello stile italiano. “Il nostro obiettivo per i progetti nazionali e internazionali è quello di creare luoghi vivaci dove il pubblico si senta coinvolto, incuriosito e comodo come a casa propria. In questo senso, è molto importante la relazione architettonica tra spazi interni ed esterni”.

Vogliamo specificare meglio il suo approccio architettonico al mondo retail?
L’edificio retail, al contrario di quanto si potesse pensare alcuni anni fa, oggi più che mai deve essere poro- so, trasparente e un grande oggetto per comunicare prodotti, idee, tecnologie. In questo settore, un’architettura ben progettata unisce le persone e le induce a esprimere la propria personalità attraverso la scelta di un prodotto o anche attraverso la semplice scelta di passare del tempo in compagnia, una necessità resa oggi ancora più importante dall’isolamento spesso causato dai social media.

Davide Padoa, Ceo dello studio Design International

Davide Padoa, Ceo dello studio Design International

Come riesce a trasmettere il made in Italy nei suoi progetti?
Sentendomi molto italiano, seppur abbia vissuto la maggior parte della mia vita all’estero, spero si trasmetta. Il Made in Italy associa un prodotto, sia esso un capo di abbigliamento, un mobile, una ricetta o un’auto, ad alta qualità con un tono creativo, innova- tivo, spiritoso. Queste qualità, unite insieme, creano il brand Made in Italy, spesso paragonabile a un vero e proprio stile di vita. Nei progetti che realizzo, quindi, sono alla costante ricerca di tutti questi elementi. Ad esempio, nel progetto Morocco Mall a Casablanca, a- perto al pubblico nel dicembre 2011, o nel più recente Cleopatra Mall a Il Cairo, la cui apertura é prevista nel dicembre 2017, si evince il nostro approccio proget- tuale che è caratterizzato da forme organiche e mor- bide; entrambi gli edifici creano un segno innovativo nei propri contesti, trattando l’intero spazio come un prodotto, con uno stile innovativo e riconoscibile nel quale identificarsi. Mi piace pensare che questo stile venga letto dal grande pubblico come un segno dello stile Made in Italy.

Come vede il futuro di ipermercati e centri commerciali, dopo la realizzazione del centro commerciale di Arese?
Per vedere il futuro di queste tipologie basta tornare ai valori di 500 anni fa. Gli ipermercati devono esporre la freschezza dei propri prodotti al pubblico, invitarlo a un assaggio, raccontare la provenienza del prodotto e come cucinarlo, ascoltare i commenti rilasciati dai propri clienti e lasciare piena libertà di consumarlo sul posto o portarlo a casa, esattamente come succedeva nella piazza del mercato di tutte le città italiane, europee, asiatiche. I centri commerciali, invece, devono riscoprire l’importanza dei momenti di pausa tra gli acquisti, inserendo una molteplicità di funzioni (mediche, turistiche, culturali, educative, sportive e di intrattenimento) integrate tra loro. La trasparenza dell’edificio -in facciata e in copertura- sarà sempre più importante, cosí come la molteplicità dei metodi di accesso (pubblico, veicolare, ciclabile e pedonale), nonchè la piena flessibilità e la sostenibilità dell’immobile (energetica, finanziaria, gestionale).

Come si combinano le esigenze funzionali al fattore estetico nei suoi progetti? Attraverso l’utilizzo di quali tecnologie?
Il fattore estetico è totalmente superfluo se non integrato all’aspetto funzionale. In un centro commerciale è proprio la visibilità di ogni punto di vendita a determinare la miglior sezione della galleria commerciale. Quando gli aspetti funzionali sono ben studiati, l’approccio estetico crea identità, gli dà un’anima e lo rende autentico. In studio stiamo lavorando molto con i polimeri, come l’ETFE, che permettono la copertura di grandi campate, in copertura o in facciata, con un peso 20 volte inferiore al vetro e con eccellenti prestazioni termiche. Il legno lamellare introduce calore agli ambienti e ben si integra con sistemi strutturali più tradizionali in cemento e ferro. Ogni progetto deve raccontare una storia: soltanto in questo modo un edificio si integra a un luogo. Questa storia, come in un film, è fatta di personaggi e di colpi di scena. I personaggi delle nostre architetture sono i materiali, mentre i colpi di scena sono rappresentati dal modo in cui i volumi e la luce vengono assorbiti o riflessi dai materiali. Il vetro e la tessitura delle ombre equivalgono invece alla trama (della storia) e variano molto a seconda della posizione geografica.

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Fusione tra Robintur e Nuova Planetario, controllata di Coop Alleanza 3.0

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Nuova planetario

Coop Alleanza 3.0 amplia il suo raggio di azione investendo anche sul settore turistico. Nuova Planetario, la società controllata dalla cooperativa distributiva, ha infatti firmato un accordo con Robintour dando il via all’unificazione tra le due aziende, entrambe operative nel settore turistico. La fusione tra Robintur e Nuova Planetario consentirà di operare nel mercato turistico, promuovendo e gestendo anche attività di business travel, con maggiore efficacia ed efficienza, grazie a sinergie ed economie di scala. L’obiettivo è offrire prodotti e soluzioni di qualità a prezzi sostenibili a tutti i clienti, e riservare vantaggi dedicati ai soci Coop. Opererà dal 1° gennaio 2017 con 90 agenzie su tutto il territorio nazionale.

La struttura aziendale. A capo della società ci sarà una struttura guidata dal presidente Angelo Lepori, già presidente di Nuova Planetario, che ricoprirà compiti di rappresentatività, indirizzo e controllo; e il direttore generale Claudio Passuti, ex vicepresidente di Robintur e presidente di Egocentro e Robintur Travel Partner, che avrà la gestione aziendale. Il direttore generale sarà coadiuvato da Tina Giglio per la rete, il personale e l’organizzazione e da Andrea Cocchi per amministrazione, controllo e sistemi.

“La società – specifica Coop Alleanza 3.0 – potrà contare sui buoni risultati e sull’esperienza maturata negli anni da entrambe le realtà, nonostante le difficoltà registrate negli ultimi anni dal settore turistico, sia per il perdurare della crisi economica sia, più di recente, per i gravi attentati terroristici che hanno fortemente rallentato le vendite”.

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Conad, fra i risultati 2015 il fatturato svetta a 12,2 miliardi

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Nel 2015 il fatturato nazionale di Conad, ossia il giro d’affari aggregato della rete afferente alle cooperative del gruppo, ha raggiunto quota 12,2 miliardi di euro, 490 milioni in più rispetto all’anno precedente (+4%), rafforzando la quota di mercato all’11,9% (fonte: GNLC II semestre 2015). Ai 2.673 soci del circuito Conad fa capo una rete di 3.055 punti di vendita per una superficie complessiva di 1.918.013 mq declinati su un ampio ventaglio di formati/location adatti alle diverse esigenze dei clienti, dalla spesa completa, di scorta, a quella quotidiana, veloce o integrativa.
Gli oltre 3.000 negozi si articolano in 25 Conad Ipermercato, 216 Conad Superstore, 1.028 Conad, 995 Conad City, 518 Margherita, 13 Sapori&Dintorni, 198 Todis, oltre a 62 punti di vendita sotto altre  insegne, inclusi i cash&carry. A questo spaccato si aggiungono 35 distributori di carburanti, 101 parafarmacie e 20 Ottico a insegna Conad. Conad è leader nei supermercati con il 20,1%, e nel libero servizio con il 13,9% (fonte: GNLC II semestre 2015).

Piano di sviluppo 2016: 88 nuovi pdv
Nel 2015 i soci di Conad hanno creato, e in alcuni casi conservato, 2.126 posti di lavoro, investendo 289 milioni di euro nello sviluppo rete.
Il patrimonio netto aggregato del consorzio e delle cooperative (2,1 miliardi di euro) è aumentato del 10,5%, permettendo di affrontare con la necessaria solidità economica il piano di sviluppo per il 2016, che prevede un investimento di 188 milioni di euro per potenziare e ampliare la rete con 88 nuovi punti di vendita (78.800 mq) e la creazione di 1.300 posti di lavoro, 800 dei quali rappresentati da nuove assunzioni, il restante da ricollocazioni che porteranno il totale degli addetti a quota 50.000 (48.254 a fine 2015).
L’investimento nella multicanalità è il più importante promosso da Conad e cooperative in accordo con i soci imprenditori, per rafforzare il concetto di vicinanza al territorio e di partecipazione.

Francesco Pugliese, amministratore delegato di Conad

“I risultati 2015 confermano la lungimiranza delle nostre scelte strategiche – commenta Francesco Pugliese, amministratore delegato di Conade l’impegno a mantenere la sintonia con il territorio, valorizzare e fare conoscere le produzioni locali, sostenere le comunità e le economie locali, e sono frutto di una solida coesione di tutti i soci che ci rende fiduciosi per il futuro. La leadership di mercato è un traguardo sempre più vicino. Si potrebbe fare di più, se i soci e le imprese cooperative fossero messi nelle condizioni di farlo, se ci fosse la determinazione nell’affrontare e risolvere i problemi prioritari dell’Italia: la disoccupazione, le politiche a favore degli Investimenti delle aziende, il Sud e il suo crescente divario economico sociale dal Nord, le liberalizzazioni, la valorizzazione delle filiere di produzione italiane”.
Nel mese di aprile 2016, la spesa per i consumi e il reddito disponibile delle famiglie hanno registrato un significativo incremento, rispettivamente +0,6% e +0,2% sul mese precedente (fonte: Istat). Meno bene la fiducia dei consumatori che a maggio registra una battuta d’arresto rispetto al mese precedente con un calo dell’indice che ha toccato il livello più basso dall’agosto 2015.

Marca Conad, un driver dello sviluppo e della fedeltà
Ai risultati positivi ottenuti dai soci Conad, in controtendenza rispetto al mercato, ha contribuito la marca commerciale: anche nel 2015 ha proseguito il ritmo di crescita con un valore superiore di 7,6 punti percentuali alla media del mercato (18,8%). A fine 2015 un prodotto venduto su tre porta il marchio Conad, con un fatturato di 2,8 miliardi di euro, +10% rispetto all’anno precedente. In crescita tutte le linee di prodotto, in particolare Sapori&Dintorni Conad (+12%) e Conad il biologico (+30%).
La marca Conad si conferma fondamentale per il rafforzamento della fedeltà alle insegne: è leader nel 45% delle categorie in cui compete, ma il peso sale al 75% se si considerano anche le seconde posizioni.
Per i prodotti a marchio, Conad attinge a un parco fornitori composto da 609 imprese italiane, mentre quelle locali attivate dalle cooperative sono 5.873 con un volume d’affari di 1,8 miliardi di euro.

La convenienza Conad anche nei carburanti
Le occasioni di convenienza nei punti di vendita Conad hanno generato nel 2015 un risparmio di 673 milioni di euro per i clienti nel solo settore del largo consumo confezionato (fonte: Iri). La spesa in Conad (in media 336 euro al mese contro i 436 euro di fonte Istat) ha fatto risparmiare alla famiglia media italiana 1.200 euro a fine anno, garantiti soprattutto dall’iniziativa Bassi&Fissi, che riguarda un paniere di 337 prodotti a marchio di prima necessità (latte, caffè, burro, zucchero, farina, pannolini).
A questi risparmi vanno aggiunti i “savings” nei carburanti: 21 milioni di euro risparmiati dagli automobilisti facendo il pieno nei 35 distributori di carburanti a marchio Conad. I prezzi dei carburanti sono mediamente inferiori di 8,8 centesimi di euro al litro rispetto alle medie mensili dei prezzi pubblicati nel sito del Ministero dello sviluppo, ma svolgono anche un’efficace funzione calmierante sull’andamento dei prezzi a livello locale.
Con le 101 parafarmacie Conad i cittadini hanno potuto risparmiare circa 12 milioni di euro rispetto alla farmacia tradizionale, con sconti sempre attivi dal 15% al 40%. Distributori di carburanti e parafarmacie sono ancora in numero esiguo in rapporto alle potenzialità di sviluppo, a causa del ritardo del Paese nella liberalizzazione di energia e farmaci, ma generano comunque risparmio per i cittadini.

E ora anche un canale tutto per i pet
A questi canali non-food se ne affianca uno nuovo, dedicato al cibo e agli accessori per gli animali domestici, con l’inaugurazione dei primi 4 PetStore, la nuova catena di negozi specializzati Conad, vicina agli ipermercati e ai superstore Conad, ma con una gestione completamente autonoma e indipendente. L’obiettivo è aprirne 100 nei prossimi tre anni (15 entro la fine dell’anno in corso).
Infine -last but not least- due note sul sociale. Conad ha concretato la sua attenzione con 22,8 milioni di euro in donazioni, cui si aggiungono i 6 milioni di euro destinati alle società sportive, soprattutto ai settori giovanili. Dopo il successo dell’edizione 2015 del Grande Viaggio  (5.100 km percorsi e oltre 12.000 persone incontrate nel cuore delle sei città sede delle tappe), Conad ha riproposto quest’anno l’iniziativa raddoppiando il numero di città visitate. All’insegna di temi che sono il quotidiano di tante persone e che animano discussioni, confronti, dialoghi tra chi nelle piazze, luogo di antica democrazia, discute e si confronta sui problemi della comunità, crea relazioni interpersonali, esprime idee.

 

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Colombostile, un flagship d’effetto

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Uno store raffinato ed elegante che mette in mostra l’approccio dell’azienda nota nel mondo per la produzione ancora a mano

Marchio italiano del luxury living nel mondo, festeggia i 130 anni dalla fondazione con l’apertura del suo primo flagship. Inaugurato a Milano, lo scorso aprile, nel corso della Design Week (Salone del Mobile), ha aperto le porte in Via Durini, strada di riferimento per tutti i marchi storici dell’arredo, e mostra il meglio della produzione dell’azienda di Meda (Mi). Si tratta di un passo importante nella strategia di sviluppo della company che punta a consolidare l’immagine internazionale del brand e a diventare un punto di riferimento nel mondo del design per la clientela privata e business.

Stile italiano, un successo mondiale
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Gli ambienti dell’allestimento ospitano mobili, complementi e oggetti d’arredo realizzati a mano che sembrano gioielli, protagonisti di uno stile inconfondibile che ha sancito il successo del marchio in molti Paesi, dal Medio ed Estremo Oriente agli Stati Uniti. Colombostile ha infatti realizzato il design degli interni per importanti istituzioni storiche, ambasciate, palazzi come il Cremlino e alberghi di lusso nelle maggiori capitali mondiali.

Eccellenza, artigianalità e alta qualità
Materiali di eccellenza, artigianalità e creazioni di alta qualità sono gli elementi distintivi della produzione che si ritrovano in ogni dettaglio all’interno del flagship. Ripartito su due livelli, un piano terra e un primo piano soppalcato, lo spazio è il risultato di un accurato intervento di ristrutturazione che omaggia l’immagine storica e prestigiosa dell’azienda. Parliamo di uno showroom che assomiglia a una casa principesca e che riceve il visitatore in un’atmosfera di grande eleganza estetica. Le vetrine a tutta altezza sono un invito a entrare; varcata la soglia si accede allo sfarzo mai eccessivo di ambienti ricchi di particolari raffinati. Si nota un’attenzione speciale alla scelta dei materiali, i pavimenti in legno di palissandro, sicomoro e ziricote come i pannelli o i rivestimenti alle pareti che creano lo scenario ideale per ospitare i preziosi mobili delle collezioni.

Ambienti come un palcoscenico
Il percorso dello store si snoda nel lusso tra le zone living, dining, bedroom e wardrobe separate da pareti decò, con tappezzerie ricercate e scenografici tendaggi in cui si ammirano ambienti rappresentativi dello stile del brand. Il modulo architettonico più caratterizzante dello store è rappresentato da una grande scala laterale, rivestita dello stesso legno utilizzato per i pavimenti, un elemento importante che accompagna i consumatori al piano superiore offrendo un passaggio graduale proprio grazie alla continuità di materiali. I grandi specchi a doppia altezza e l’affaccio in vetro del soppalco, al piano inferiore, ampliano lo spazio espositivo, creando, allo stesso tempo, un suggestivo effetto prospettico di vetrina continua. Anche i tendaggi svolgono un ruolo attivo nella costruzione dell’atmosfera: dal soffitto arrivano fino a terra per essere utilizzati come elementi di separazione tra gli ambienti mostrando, come un sipario teatrale, lo spettacolo di mobili e ambienti. Oltre alle collezioni a catalogo, ospita una zona privé dedicata alla progettazione e customizzazione sartoriale di mobili e ambienti.

Tradizione e contemporaneità
L’inaugurazione lo scorso aprile nel corso della Design Week ha visto anche uno spazio vetrina speciale, a cura dei designer olandesi dello Studio Job, la coppia creativa del momento nota per lo stile neo-baroque che ha realizzato anche il progetto allestito per lo stand dell’azienda al Salone Internazionale del Mobile di Milano, creando un filo rosso con il flagship.

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OVS chiude una trimestrale in crescita

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Il 1° trimestre 2016 (1 febbraio-30 aprile) si chiude per OVS SpA con risultati decisamente buoni, considerando il contesto non solo economico, ma anche climatico (tempo sfavorevole che impatterà ancor di più sul 2° Q). Le vendite nette sfiorano i 300 milioni di euro (299,9 +5,4%), in aumento di 15,3 milioni di euro, aumentano anche i margini intermedi (Ebitda +11,9%, ed Ebit +17,7%) con un picco triple-digit (+128,2%) del risultato ante imposte che sale a 10,7 milioni (dai 4,7 dello stesso periodo 2015). La posizione finanziara netta “in miglioramento” di quasi 30 milioni rispetto ad aprile 2015, scende da 349 a 319,3 milioni di euro.
Il capex pari a 11,1 milioni di euro contribuisce ad aumentare il capitale investito netto (pari a 1.135,2 milioni) ed è legato alle nuove aperture.

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Stefano Beraldo, ad di OVS SpA

Miglioramente delle “operations” con l’efficienza logistica
“Il ritmo di crescita di OVS SpA rimane costante anche nei primi tre mesi dell’esercizio 2016, con vendite nette incrementate del 5,4% -commenta  Stefano Beraldo, amministratore OVS SpA- con Ebitda in aumento di 2,8 milioni (+11,9%), grazie alla leva operativa, oltre alla crescita del gross margin, guidata dalla forte attenzione dedicata al procurement e alla gestione delle merci. Il piano di sviluppo -aggiunge Beraldo- è proseguito in linea con le aspettative del management (+56 punti di vendita di cui 9 full format diretti), con andamenti delle aperture tutti molto positivi. L’anno bisestile ha aiutato a compensare un calendario meno favorevole dal punto di vista delle festività con Pasqua a fine marzo, un mese segnato anche da condizioni climatiche particolarmente sfavorevoli. Rimarchevole in questo contesto il buon andamento delle vendite. È continuato il processo di miglioramento delle operations con l’avvio del nuovo impianto automatizzato nel deposito di Piacenza finalizzato a migliorare e rendere più efficiente il processo di in-season replenishment dei negozi. Sono di conseguenza incrementati anche i volumi gestibili in post-distribuzione. Il continuo miglioramento dei processi ha permesso inoltre di gestire al meglio le rimanenze ed incrementare ulteriormente la rotazione di magazzino. Sul fronte dei costi, oltre al miglioramento della leva operativa, si confermano i previsti risparmi in energia elettrica e canoni di affitto”.

Il successo di Arts of Italy
Anche in questi mesi, il Gruppo ha continuato a rafforzare il presidio nei social network, oltre a sviluppare nuove iniziative di marketing e sociali tra cui si menziona Arts of Italy, una collezione capsule in edizione limitata per contribuire alla valorizzazione dei capolavori dell’arte italiana avviata nel mese di maggio con importanti testimonial ed un significativo riscontro mediatico. La struttura patrimoniale si conferma solida e gli oneri finanziari sono in diminuzione.
Nonostante le sfavorevoli condizioni meteorologiche registrate nel mese di maggio, il management conferma i suoi obiettivi per l’esercizio 2016. Il piano di espansione della rete è proseguito con l’apertura ad oggi di ulteriori 14 negozi, di cui 3 diretti.

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Con Cuorverde l’ortofrutta volta pagina

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Il team al completo nel giorno dell'inaugurazione

Il team al completo nel giorno dell’inaugurazione

A Ferrara nasce Cuorverde. È un format nuovo per vendere e comunicare l’ortofrutta che unisce tanti ingredienti innovativi : il layout espositivo, l’offerta di altissima qualità, le proposte gourmet per tutte le esigenze. Cso Italy vi firma il totem informativo e interattivo da utilizzare in negozio, per rendere più smart il punto di vendita, stimolare l’interesse dei consumatori verso i prodotti ortofrutticoli e aggiornarli costantemente in maniera chiara, veloce e interattiva sulle qualità di frutta e verdura italiane. “Abbiamo accolto con grande interesse –dichiara Paolo Bruni, presidente di Cso Italy- l’invito di CuorVerde a presentare una proposta di comunicazione innovativa e tecnologica per il negozio.  Abbiamo messo a punto, per questo, un totem interattivo  con tecnologia touch che consente ai clienti di informarsi sui prodotti, sulla stagionalità, sulla loro provenienza e modalità di coltivazione ed anche infine sul loro utilizzo in cucina”.

Si tratta del primo negozio in Italia che unisce la genuinità e la bontà dei prodotti freschi, alla sfiziosità e originalità della gastronomia verde, oltre alla pasticceria secca e ai prodotti dolciari realizzati solo con ingredienti del territorio. Entrando in negozio, si coglie immediatamente la possibilità di provare un’esperienza di conoscenza e consumo unica. La grande varietà di prodotti disponibili, il personale qualificato a supporto dell’acquisto, il reparto  gastronomia che si affaccia direttamente al reparto frutta e verdura,  con una vetrina open space sulla cucina e gli chef impegnati a preparare ricette a richiesta del cliente caratterizzano il punto vendita nella sua unicità ed eccellenza e rappresentano un format unico in Italia. L’unicità territoriale è testimoniata dalla città di Ferrara, al centro di un territorio che concentra una produzione di ortofrutta tra i primi posti in Italia con le pere, le mele, gli ortaggi, gli asparagi, meloni e cocomeri.

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Vibram, store e corner per specialista di suole

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17Creare una rete di negozi a insegna Vibram Academy, ubicati nelle vie dello shopping nelle principali città europee, e dei corner Vibram Diamond presenti presso alcuni tra i migliori calzolai del circuito Vibram: questo il progetto principale di marketing dal 2016 in avanti per Vibram, azienda produttrice di suole titolare fra l’altro del brevetto della suola carrarmato, con un budget pari al 15% del totale marketing “L’obiettivo di Vibram Academy -spiega Davide Canciani, global marketing director di Vibram- è quello di parlare al consumatore finale perché percepisca la suola come un prodotto finito e soprattutto come una componente caratterizzante della scarpa. Per noi questo store è l’evoluzione di Sole Factor, il truck che gira per l’Europa proponendo la risuolatura con Vibram”.

Comiciare da Atene
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Il primo Vibram Academy è stato inaugurato a metà maggio nella centrale Kolonaki street ad Atene: 55 mq e un assortimento composto da circa 200 suole, 50 modelli per 4 funzioni, cui si aggiungono altri brand Vibram, Furoshiki, la suola “avvolgente”, Fivefingers, quella a cinque dita, calze a cinque dita e prodotti per cani (tra cui anche delle calzature). L’apertura è avvenuta in collaborazione col distributore locale del marchio, Pagounas, e la stessa strategia verrà impiegata per le aperture successive. Accanto a Vibram, anche i materiali per la cura della scarpa proposti dai partner locali del brand. Vibram possiede già due monomarca, uno a Boston e uno a Milano, ma dedicati solo alla vendita dei prodotti finiti di Vibram, quindi non per le suole. Le Academy invece permettono ai consumatori di portare in negozio le proprie scarpe, sportive, eleganti o da passeggio, e migliorarne la performance di grip, lightness, structure o volume, grazie alle suole Vibram. La risuolatura avviene nel laboratorio a vista, direttamente nel negozio. I modelli di suole vengono riassortiti ogni anno, sia nelle performance che nell’estetica di tendenza, in modo che il consumatore riconosca il valore di una suola di qualità quando acquista calzature. Un servizio non solo per sportivi, anche se l’origine del marchio risale allo sviluppo di una suola specifica per l’alpinismo. Prodotti, servizi e anche formazione: tutto questo è l’Academy e si rivolge a tutto il personale dei distributori del marchio che lavorerà presso i corner o i negozi legati al brand. L’estetica dello store è quella di un negozio di calzature, dove predomina il colore nero sia a terra che sulle pareti, e dove le scarpe sono appese al contrario, in modo che le suole colorate con il marchio a ottagono risaltino sulla superficie scura. Il progetto rete è destinato a crescere: nel 2016 sono in programma altre due aperture di Vibram Academy, a luglio a Londra e in autunno a Parigi, con metrature tra 50 e 70 mq”, racconta Canciani.

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Da Hotel a cittadella premium per food e moda

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A Lione, la riqualificazione di un palazzo storico passa attraverso la realizzazione di un centro commerciale diviso per aree a tema

Un ambizioso progetto di real estate che restituirà a Lione uno dei suoi palazzi iconici, l’Hotel Dieu, ospedale/sanatorio costruito nel diciassettesimo secolo sul lungo Rodano, trasformando i suoi 42mila metri quadrati di superficie coperta non solo in un hotel di livello superiore (5 stelle; 143 camere per oltre 13mila metri quadrati, più sale conferenze, spazi comuni ecc.) e in uno spazio residenziale/direzionale, ma anche in un centro commerciale di nuova generazione, che si concentrerà su, moda, design, benessere e cibo, ognuno con propri spazi specifici, il tutto ornato da 8.000 metri quadri di cortili e giardini e arricchito da oltre 10mila metri quadri di nuove costruzioni.

Riconvertire un progetto
Il progetto di riconversione del Grand Hotel Dieu, opera di 25_GDOWEEK10_2016_Lione_Citta_Gastronomia_intEiffage Immobilier e firmato dagli architetti Constantin e Repellin, mira a restituire una nuova identità a questo edificio, senza sminuirne la sua natura monumentale, ma riuscendo a integrarne le nuove funzioni nel tessuto urbano preesistente fino a farlo diventare un cuore pulsante di questa città, nel sud della Francia. Si tratta di un progetto ambizioso che ora è un cantiere innovativo, sul quale lavorano incessantemente più di 1.000 persone. La grande sfida, soprattutto in una congiuntura di mercato real estate commerciale che evidenzia un certo appannamento, sarà la vendita degli spazi. Di certo la portata dell’operazione, il più grande progetto di recupero funzionale di un monumento in Francia, rende ottimisti gli investitori sulla buona riuscita dell’operazione, anche se la stampa francese lascia trapelare quotazioni al metro quadrato superiori alla media del mercato.

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Mercatone Uno, pubblicato il bando per la cessione

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Dopo l’autorizzazione alla vendita dei Complessi Aziendali (i punti di vendita e i magazzini) da parte del Ministero dello sviluppo economico, con il parere favorevole del Comitato di Sorveglianza, è stato oggi pubblicato il bando internazionale per la cessione di Gruppo Mercatone Uno, predisposto da Stefano Coen, Ermanno Sgaravato e Vincenzo Tassinari, i Commissari Straordinari .
Il bando internazionale è uno strumento fondamentale per raggiungere gli obiettivi della procedura di amministrazione straordinaria (salvaguardia aziendale, tutela occupazionale, soddisfazione dei creditori) e disciplina la gara pubblica per la cessione del compendio aziendale relativo al core business del Gruppo composto da 79 punti di vendita di grande dimensione su tutto il territorio italiano con copertura di tutti i principali centri urbani, per una superficie commerciale complessiva di 500.000 metri quadri.
La base d’asta, di 280 milioni di euro, è frutto di perizie sull’attuale valore patrimoniale dell’azienda, rappresentato in gran parte dal compendio immobiliare e relative licenze commerciali. Le attività verranno cedute libere da gravami. Non è previsto il trasferimento dei debiti del Gruppo a carico dell’acquirente.
Il bando è aperto a operatori industriali e finanziari che possano garantire una concreta prospettiva di rilancio industriale del Gruppo che, ad oggi, mantiene una notevole importanza come notorietà del marchio e quota di mercato nel settore arredamento e soluzioni per la casa dove Mercatone Uno detiene il  10%.

Obiettivi dei Commissari Straordinari
L’attività dei Commissari Straordinari, nominati con Decreto Ministeriale del 7 aprile 2015, ha creato le basi per il rilancio di Mercatone Uno, salvaguardando ad oggi 59 punti di vendita rispetto ai 42 rimasti aperti all’inizio della procedura. La prospettiva è di rendere completamente operativi nei prossimi mesi 61 punti di vendita con oltre 320.000 metri quadri di superficie commerciale, che svilupperanno nel 2016 un fatturato di oltre 400 milioni di euro, rispetto ai 347 del 2015. L’integrazione del Piano Triennale dei Commissari, approvata dal Ministero il 20 maggio 2016, prevede poi per il 2017 un fatturato pari a 530 milioni di euro.
Le offerte vincolanti dovranno essere presentate entro le 18 del 7 settembre 2016, secondo le modalità previste dal disciplinare di gara disponibile sul sito www.mercatoneunoamministrazionestraordinaria.it

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Pam e Panorama danno il via al concorso Chi studia, vince!

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pam panorama chi studia vince

Nuova iniziativa per Pam e Panorama che lanciano il concorso Chi studia, vince! che regala ingressi gratuiti utilizzabili in oltre 200 tra parchi divertimento, parchi acquatici e musei in tutta Italia. L’iniziativa è valida fino al 30 settembre, data entro la quale acquistando almeno 30 euro di prodotti di cancelleria, libri scolastici e zaini con scontrino unico, si avrà diritto a un omaggio in una Card elettronica valida per 3 mesi di ingressi illimitati in formula 2 per1, ossia un ingresso gratuito a fronte di un ingresso a tariffa intera, in tutti i parchi tematici convenzionati.

Al momento dell’acquisto, ogni cliente riceverà un apposito buono contenente un codice da utilizzare per richiedere il proprio regaloI titolari di Carta Per te, la Carta fedeltà di Pam Panorama, sottoscrivibile gratuitamente al banco Accoglienza, che ordineranno i libri di testo recandosi direttamente presso i punti di vendita aderenti o sul sito https://www.pampanorama.it/iniziative/chistudiavince riceveranno, al momento del pagamento, un buono spesa pari al 20% del valore del prezzo di copertina dei libri acquistati. Il buono è utilizzabile fino al 31 dicembre 2016.

Come si partecipa. Basta collegarsi alla pagina web dedicata al concorso https://concorsi.pampanorama.it/chi-studia-vince e inserire il codice alla voce Partecipa. Si riceverà in tempi brevi via e-mail la card 2 per 1 Parchi. All’interno dello stesso sito sono riportati il regolamento e l’elenco dei parchi convenzionati, consultabili su: https://concorsi.pampanorama.it/chi-studia-vince/

 

 

 

 

 

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Assofranchising, Bussoli confermato presidente

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Italo Bussoli è stato eletto e confermato presidente di Assofranchising dal nuovo Consiglio Direttivo dell’Associazione che ha anche nominato Presidente Onorario Graziano Fiorelli (Presidente di Mail Boxes Etc. e Past President dell’Associazione) e vice Presidente Marco Procacciante (ad di Vision Group). Italo Bussoli continuerà dunque a guidare la storica Associazione italiana del franchising per il triennio 2016-2018.
Bussoli, che ha cominciato la sua attività professionale come giornalista (Il Sole24Ore), ha una lunga esperienza in associazioni imprenditoriali (commercio estero e commercio chimico). Ha svolto per oltre 25 anni scouting per conto delle trading compan italiane in tutto il mondo. È stato ad di Expo Cts, organizzatore di primarie Fiere Internazionali. Dal 2004 ha assunto la Segreteria Generale di Assofranchising di cui è diventato Vice Presidente nel settembre 2014.
Assofranchising è l’associazione delle reti in franchising i cui soci rappresentano larga parte del sistema franchising nazionale per numero di punti di vendita, addetti occupati e fatturato. Il sistema franchising in Italia conta su 947 brand, un fatturato complessivo di 23,3 miliardi di euro, pari a oltre l’1% del Pil italiano, e 50.000 negozi che danno lavoro a quasi 200.000 addetti.

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Tiger cambia nome in Flying Tiger Copenhagen

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Flying Tiger Copenhagen

L’insegna di negozi di design Tiger si rifà il look e si presenta ai consumatori con un nuovo nome: Flying Tiger Copenhagen. Un nome diverso e un logo rinnovato per il quale è stato scelto un nuovo lettering che intende riflettere l’evoluzione dell’azienda stessa e degli store che da piccoli negozi di quartiere si sono trasformati in negozi a più ampio respiro con un processo di sviluppo del prodotto interno e prodotti dal design innovativo che hanno vinto premi e riconoscimenti internazionali. Il cambiamento vuole riflettere, inoltre, la combinazione vincente tra prodotti di design e l’esperienza di “happy shopping” che il cliente vive all’interno dei negozi. Il nuovo nome e logo sono già stati utilizzati per tutta la comunicazione esterna dell’azienda a partire da 1° giugno. Da adesso in poi tutti i nuovi punti vendita saranno aperti con il nome Flying Tiger Copenhagen. Flying Tiger Copenhagen logo

“Avevamo bisogno che l’evoluzione del brand si rispecchiasse nel nome e logo. Visitare uno dei nostri negozi è come partecipare a una caccia al tesoro. Il nome Flying Tiger Copenhagen illustra il nostro desiderio di sorprendere i clienti. Con le lettere tagliate a mano, il design giocoso e gli occhi suadenti del nuovo logo crediamo di esprimere al meglio la nostra identità” dice Tina Schwarz, global brand director di Flying Tiger Copenhagen.

L’evoluzione del brand. Il primo negozio Tiger ha aperto nel 1995 a Copenhagen. Ad oggi l’azienda conta oltre 600 negozi in 28 paesi nel mondo. A seconda del paese lo store è conosciuto sotto quattro diversi nome: Tiger, TGR, Flying Tiger e Flying Tiger Copenhagen. Con oltre 170 negozi aperti nell’ultimo anno questa soluzione non sembra la più pratica dunque si è deciso di raccogliere sotto un unico nome in tutto il mondo l’esperienza di shopping all’interno dei negozi.

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