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Fidenza Village sinergizza con Cibus di Parma

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Fidenza Village, il Factory Outlet Centre a un’ora circa d’auto da Milano (autostrada A1 Mi-Bologna) è noto ai milanesi quanto ai cittadini fidentini (e parmensi) per il caratteristico autobus che parte tutti i giorni dal centro del capolouogo lombardo. È la navetta che trasporta spesso anche visitatori e turisti stranieri di passaggio. E quello di Fidenza è uno dei più noti Factory Outlet Centre italiani (e fra i più longevi), magari meno famoso e grande di McArthurGlen, ma con un posizionamento da sempre distintivo e non privo di riscontri. Sembra scontato, ma come poteva Fidenza Village non far leva sull’attrattività del Cibus durante questa settimana? I partecipanti alla Edizione n.18 di Cibus possono ricevere, allo stand (padiglione 4) dell’ingresso centrale, un invito per visitare Fidenza Village, e magari approfittare degli sconti fino al 30% sul prezzo outlet. Il servizio navetta, quotidiano e gratuito, prevede tre partenze al giorno dalle Fiere di Parma (ore 11, 14 e 15) e di rientro da Fidenza Village (h. 14.30 e 17.30).
Dal 9 al 12 maggio anche gli ospiti di Ente Fiere di Parma possono usufruire dell’hospitality di Fidenza Village. Il portale di accesso italiano di Value Retail al territorio parmense si mette al servizio di uno dei più importanti appuntamenti che coinvolgono Parma e la sua provincia a livello internazionale: Cibus, appunto.  Fidenza Village è da anni partner delle Fiere di Parma e conferma la propria volontà di fare squadra con il territorio per supportare tutti gli attori impegnati nel più importante Salone internazionale del comparto alimentare.
Su prenotazione, alle 18, si potrà prendere una navetta luxury da Fidenza Village con rientro in alberghi come Parma e Congressi, Hotel San Marco, Starshotels Du Parc, Grand Hotel De La Ville, NH Parma Hotel. Per prenotazioni telefonare 334 6880799 o inviare una email a bus@valueretail.com

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La Piadineria apre uno store a Valdichiana Outlet Village

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La Piadineria, Lonato (2)

La Piadineria, marchio controllato da Gruppo La Piadineria, ha inaugurato un nuovo punto di vendita al Valdichiana Outlet Village, realizzato grazie alla collaborazione con Costa Group che ha già lavorato alla progettazione e realizzazione degli store di Mantova Outlet Village, Il Leone Shopping Center Lonato, La Bufalotta a Roma, Nave de Vero a Marghera e Arese Shopping Center.

La Piadineria, attiva con 104 punti di vendita in Italia, dislocati  in centri commerciali e aree urbane del Nord e Centro Italia, propone un ambiente casual e familiare al tempo stesso, giocato su alcuni elementi chiave, rintracciabili in tutti i negozi: uso di materiali semplici e naturali come ceramica, legno e ferro, ampio spazio lasciato alla comunicazione aziendale, cucina a vista, e utilizzo di colori rosso e bianco che rimandano all’immagine corporativa del brand. Il frontale rosso dell’area vendita richiama le cucine tradizionali di una volta e la vetrata a vista permette al cliente di seguire in diretta preparazione e farcitura della piadina. Ci sono grandi menuboard per una comunicazione chiara e immediata e pannellature in truciolare, materiale semplice, naturale ed ecologico su cui si inseriscono loghi e immagini La Piadineria. L’intento è di ricreare un ambiente familiare.

 

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Auchan e Simply sostengono la Partita del Cuore

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partita del cuore

Auchan e Simply per il primo anno saranno allo Stadio Olimpico di Roma, mercoledì 18 maggio, per affiancare la squadra Cinema Stars nel match contro la Nazionale Cantanti: La 25^Partita del Cuore, i cui proventi saranno destinati alla Fondazione Telethon e alla Fondazione Bambino Gesù Onlus, unite dallo stesso obiettivo: la ricerca e la cura. La raccolta fondi alle casse è in corso negli ipermercati Auchan e nei supermercati Simply, IperSimply e PuntoSimply fino al 29 maggio, ed è incentrata tutta sul “cuore”: un cuore di biscotto in pasta frolla Grondona, infatti, è dato in omaggio ai clienti che alle casse donano 1 euro.

La Partita del Cuore, in diretta su Rai Uno alle ore 21.20, con la conduzione di Fabrizio Frizzi, in collaborazione con Rai Radio 2 e con la multi-piattaforma di Rai 1,  vedrà lo Stadio Olimpico “vestito” a festa.

È possibile acquistare i biglietti su www.listicket.com e, a Roma e in provincia, anche in tutti gli ipermercati Auchan e i supermercati Simply. Costo biglietto: 5 euro per le Curve e i Distinti, 10 euro per la Tribuna Tevere e 15 euro per la Tribuna Monte Mario.

 

 

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Privalia, vendite e profitti in aumento

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Privalia Mobile

Aumentano del 23%, a cambi costanti, le vendite di Privalia, l’outlet online di moda e lifestyle, che chiude l’anno con un  fatturato a 405 milioni di euro, al netto di resi e tasse. Salgono anche i profitti, attestandosi a quasi 25 milioni di euro (6,4%) di ebitda. L’utile netto è di 11 milioni di euro. Privalia, dopo aver venduto nel corso dell’esercizio 2015 la società tedesca Dress for Less, si è concentrata sul proprio core business di outlet online di moda e lifestyle in Italia, Spagna, Brasile e Messico. “Il modello di business di Privalia si base sul concetto di “opportunità”, inteso come un’occasione imperdibile ma di breve durata – spiega José Manuel Villanueva – Questo rende il mobile più affine ai clienti che vogliono godere di queste offerte, a qualsiasi ora e ovunque si trovino”.

 

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Leroy Merlin e Fsc Italia: “Legno sì ma certificato”

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Leroy Merlin-FSC_Campagna Giardino 2016_2

Leroy Merlin Italia e Forest Stewardship Council® Italia, organizzazione no profit attiva per la gestione responsabile delle foreste, hanno siglato un accordo sottolineando il comune impegno di immettere nel mercato arredi da giardino realizzati in legno certificato FSC, ovvero legno proveniente esclusivamente da foreste gestite in modo responsabile certificati. Insieme da ormai due anni in questo percorso, le due realtà hanno lavorato per raggiungere l’obiettivo di immettere nel mercato almeno un 30 per cento in più di prodotti in legno certificato rispetto a quelli già a catalogo.

Leroy Merlin-FSC_Campagna Giardino 2016_1Oggi la percentuale degli arredi giardino certificati venduti da Leroy Merlin Italia, che nel 2014,  alla partenza della campagna, era del 10%, ha raggiunto il 96%: ossia se nel 2014 erano stati acquistati in totale 6465 pezzi, di cui solo il 10% (618) effettivamente classificato come “certificato FSC”, per la campagna 2015 il numero di pezzi è raddoppiato (13911) e la componente in legno tropicale certificato FSC è salita al 50%, per un totale di 6933 pezzi. Per il 2016 si stima già dagli ordini che il numero di pezzi certificati sarà ulteriormente raddoppiato (35157) e che in totale i prodotti in legno marchiato FSC (tropicale e non tropicale) saranno il 96% dei prodotti totali da giardino.

“Guidare il cliente verso un consumo responsabile e sostenibile è un nostro imperativo. La collaborazione con FSC Italia, in questo e altri progetti, ci aiuta a trasmettere ai nostri clienti le corrette informazioni, così come è importante il lavoro sui nostri fornitori, attraverso la diffusione e la condivisione della nostra ‘politica gestione legno’” spiega Luca Pereno, coordinatore sviluppo sostenibile Leroy Merlin Italia. “Il legno tropicale, come ad esempio il tek, è quello più adatto per gli arredi da giardino, per questo è utilizzato in modo massiccio – sottolinea Diego Florian, direttore FSC Italia – Il nostro sistema di certificazione prevede il monitoraggio della tracciabilità di questo legno, che deve provenire da foreste tropicali gestite in modo responsabile, anche a tutela delle popolazioni e degli animali che da queste forestedipendono, per cui si va a proteggere un intero ecosistema’.

 

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Iper La grande i, la prossima settimana decolla la spesa drive

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Iper a Milano-Portello si appresta a varare la formula dell’acquisto a distanza con ritiro in-store in modalità “drive” nel senso che le auto si fermano, il cliente paga alla cassa dedicata, carica e riparte. Il progetto è già studiato da tempo e la sua implementazione è prevista anche ad Arese.
Non c’è nessuna intenzione di fare concorrenza a Clicca il pomodoro di Esselunga o a  Prime Now di Amazon, anche perché il nuovo servizio Iper è gestito con modalità diversa, ossia senza home delivery (consegna con furgone) e con un basket prodotti studiato in maniera da adattarsi al target locale (prossimità).

 

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Procter & Gamble sceglie Checkpoint Systems per proteggere i prodotti Gillette

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AutoPeg-Yellow for Gilette-Fusion_1Per le lamette da barba e per tutti quei prodotti ad alto rischio di furto che sono esposti al libero servizio a broche Checkpoint Systems, fornitore leader a livello globale di soluzioni per la disponibilità della merce nel settore retail, ha progettato un dispositivo specifico: si chiama iS AutoPeg Tag. Si applica velocemente e in modo sicuro sia alle confezioni con singolo che con doppio foro, ed è facilmente rimossa in cassa per il suo riutilizzo.

Attualmente più di 3.000 punti vendita stanno proteggendo le lamette Gillette di Procter & Gamble con l’innovativa soluzione. L’etichetta assicura che le lamette da barba siano disponibili e di facile accesso per i clienti così da non trovare scaffali vuoti o da non dover chiedere il prodotto al personale del punto vendita. Inoltre vista la sua facile rimozione, rende le operazioni in cassa veloci. Il dispositivo occupa poco spazio, è facile verificare la sua corretta applicazione, permette al cliente di toccare e leggere le informazioni sul prodotto ed offre uno sguardo di insieme dell’esposizione migliore per la categoria di prodotto.

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Tesco studia l’ingresso in Spagna nel Corte Inglès

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Tesco, la più importante catena della distribuzione in Inghilterra, nonché 5° gruppo retail a livello mondiale (classifica Deloitte), svilupperà una collaborazione incrociata con i grandi magazzini spagnoli El Corte Inglès che venderanno in UK una serie di prodotti tipici della Spagna in altri punti di vendita Tesco fuori Londra, come Brighton, Cambridge, Edinburgo, Twickenham, dopo i primi test (pare riusciti) in 5 Tesco dell’area londinese. Lo riferiscono The Guardian e la rivista online Retail Gazette.
È un modo relativamente nuovo per un gigante della distribuzione come Tesco quello di attivare “wholesale partnership” con altre catene estere, forse anche più economico, e molto più redditizio dell’aprire punti di vendita che poi la crisi costringe a chiudere: Tesco ha dovuto gettare la spugna e ritirarsi dagli Usa, dalla Corea del Sud, dal Giappone, mercati con i quali non ha nessuna intenzione di rompere i legami commerciali.
Oggi Tesco lavora in modalità “wholesale” in oltre 20 mercati internazionali inclusa l’India, e anche in Spagna, tramite il più importante attore nazionale nella categoria department store, proporrà i classici prodotti che connotano il paese dell’Old River Thames.

 

 

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U2 Supermercati adotta l’Avancassa Controcorrente

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Esterno-U2-Supermercato

Avancassa Controcorrente è il progetto di Unes/U2 Supermercati, presentato dall’amministratore delegato Mario Gasbarrino al Cibus, che prevede entro il 2016 in tutti i punti vendita dell’insegna la conversione degli avancassa in Avancassa Controcorrente con prodotti alimentari ipocalorici, ricollocando i prodotti attualmente presenti in aree diverse all’interno dello store. “Per completare questo progetto abbiamo ritenuto che le nostre scelte assortimentali non potessero essere basate solo sulla nostra esperienza commerciale ma necessitassero di una valutazione ed una validazione scientifica che ci consentisse di evitare il confitto prodotto buono Vs prodotto cattivo. -afferma Mario Gasbarrino – Da questa necessità, è nata la partnership con la facoltà di Economia dell’Università di Parma”.

Quattro store pilota. Il progetto è partito il 25 aprile in quattro negozi dove sono state inserite in Avancassa Controcorrente tutte le referenze il cui posizionamento nutrizionale è risultato essere uguale o superiore a due. In due dei quattro supermercati, ossia Monza Cederna e Meda, è stato abbinato ai prodotti Avancassa il System di Comunicazione realizzato ad hoc, con l’indicazione del posizionamento nutrizionale per ogni prodotto. Il System prevede più strumenti: Slim inseriti in corrispondenza di ciascun prodotto e che ne indicano puntualmente il posizionamento nutrizionale mediante il numero di stelle attribuito; Crowner dedicato sopra a ciascuna Avancassa che esprime il significato delle stelle; Folder distribuito in ogni shopper, utile al fine di spiegare l’intera iniziativa ai Consumatori; Maxi Totem posizionato all’ingresso dei Supermercati utile a promuovere e spiegare la scelta Avancassa Contocorrente. Negli altri due negozi, Novara Umbria, Magenta Espinasse, è stato implementato lo stesso assortimento ma senza alcuna comunicazione a supporto, affinché funzionino da Contro test. Così facendo U2 sarà in grado di monitorare l’impatto della scelta assortimentale definita e l’efficacia della comunicazione dedicata. Anche la comunicazione realizzata ad hoc per il progetto vuole essere chiara e semplice. La selezione dei prodotti da inserire in Avancassa Controcorrente è basata su un criterio di valutazione scientifica, grazie a un software certificato dal Dipartimento di Economia di Parma la cui funzione è calcolare il posizionamento nutrizionale di un prodotto, sintetizzabile in un valore compreso tra 1 e 5 stelle. Più stelle si hanno più c’è qualità nutrizionale.

 

 

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T-Frutta, l’app che fa risparmiare, sbarca a Bologna

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T-Frutta è un’app che introduce il meccanismo del cash-back e permettere ai consumatori di risparmiare denaro quando acquistano prodotti delle marche in promozione negli store della gdo. Il nuovo servizio via smartphone, lanciato un anno fa da UBIQ, start-up nata da uno spin-off dell’Università di Parma e acquisita da SIA a inizio 2016, è già disponibile a Milano, Modena, Roma, Torino e nell’area Monza-Brianza. Oggi è stato attivato a Bologna e provincia e presto arriverà anche a Reggio Emilia e Parma. Entro l’estate sarà esteso su tutto il territorio nazionale. “Con questa iniziativa – ha commentato Davide Pellegrini, Co-founder di T-frutta – intendiamo rivolgerci da un lato ai consumatori più orientati all’uso di strumenti digitali come app, wallet, mobile payment e interessati alle promozioni personalizzate, dall’altro alle industrie di marca che cercano nuove modalità di contatto e di fidelizzazione della clientela.”

Come funziona. T-Frutta utilizza un sistema, proprietario e brevettato, basato su una tecnologia unica di riconoscimento dei t-fruttadati contenuti negli scontrini di cassa cosiddetti “parlanti”. L’accredito del denaro avviene su conto corrente bancario, PayPal o tramite assegno ed è spendibile liberamente, senza alcun vincolo o obbligo di nuova spesa o conversione in buoni. L’app è scaricabile gratuitamente dall’App Store o Google Play. Gli acquisti possono essere effettuati in tutti i negozi che utilizzano scontrini riportanti i dettagli dei prodotti comperati. Poi, si fotografa lo scontrino e lo si invia attraverso l’App a T-Frutta che, dopo aver letto le informazioni contenute nella ricevuta, accredita il denaro, che il consumatore può ricevere con la modalità prescelta e spendere come e dove vuole.

T-Frutta in cifre. A dodici mesi dal lancio, sono oltre 45.000 gli utenti attivi, più di 373.000 gli scontrini gestiti, per un cash-back erogato ai consumatori di oltre 478.000 euro.Le aziende del largo consumo che hanno già utilizzato T-Frutta sono circa 25. Tra queste Unilever, Barilla, Ferrero, San Pellegrino, Bolton Food, Lavazza, Grandi Salumifici Italiani, Heineken, Nivea Beiersdorf, Conserve Italia, ParmaReggio, Monini, Ponti, Branca, Campari, Fater, Rana, Alpro, Procter & Gamble, Auricchio, Yakult, A&D e Industrie Cartarie Tronchetti.

 

 

 

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Nasce C-LED , nuova società di Cefla

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È stata costituita lo scorso aprile C-LED Srl, società di Cefla, leader nel settore delle attrezzature espositive in ambito retail e gdo, rivolta alle imprese che operano nei settori dell’illuminazione industriale, del visual merchandising, dell’interior design e dell’illuminazione pubblica.
C-LED è nata come spin-off di Elca Technologies, altra società di Cefla specializzata in sistemi elettronici per l’automazione industriale, dispositivi medicali e illuminazione, ed è diretta da Enzo Cuoghi. Elca Technologies continuerà la propria attività di produzione di apparecchiature microelettroniche e micromeccaniche, in particolare per la Business Unit Medical Equipment di Cefla, mentre a C-LED sarà affidato anche lo sviluppo dei sensori beacon che fanno parte della tecnologia del “proximity marketing”, che consente di geolocalizzare le persone in uno spazio indoor e inviare messaggi personalizzati su utenze profilate.

“La mission di C-LED è di accelerare l’evoluzione dell’innovazione nell’illuminazione attraverso lo sviluppo della tecnologia e di tecniche di produzione avanzate, che siano in grado di anticipare il mercato e le sue esigenze più ambiziose. – spiega Cuoghi – C-LED nasce con personale competente e motivato, che esprime una forte propensione alla ricerca e alla capacità di essere dei veri partner dei propri clienti. Il nostro obiettivo è di far crescere questa realtà nel rispetto dei valori di Cefla, offrendo al mercato soluzioni illuminanti di alta qualità e affidabili nel tempo”.

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Calzedonia punta sull’estero a partire dalla Francia

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“Apriremo direttamente i nostri negozi”. Sandro Veronesi, il patron del colosso italiano Calzedonia-Intimissimi-Tezenis, punta sull’estero con un occhio di riguardo alla Francia dove investe 200 milioni per consolidare e rafforzare la propria presenza con l’obiettivo di aprire altri 150 negozi, rispetto ai 145 attualmente operativi, con i marchi Calzedonia, Intimissimi e Tezenis e senza ricorrere al sistema del franchising.

Il gruppo ha chiuso il bilancio 2015 con quasi due miliardi di fatturato, ottenuto prima di tutto da Calzedonia e, a seguire, dagli altri due marchi, Intimissimi e Tezenis, con un +9,3% rispetto all’anno prima, e una redditività (ebitda) del 18% a 360milioni di euro e un utile netto di 114 milioni. Il gruppo si avvale di un apparato manifatturiero fatto da un centro stile alla periferia di Verona e da una dozzina di stabilimenti soprattutto nell’Est Europa, nello Sri Lanka e perfino in Etiopia.

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Crai contribuisce alla creazione del reparto di terapia intensiva neonatale di Torino

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crai terapia intensiva

Il gruppo Crai ha sostenuto la Fondazione Crescere Insieme al Sant’Anna che ha inaugurato il nuovo reparto di terapia intensiva neonatale dell’ospedale Sant’Anna della Città della Salute di Torino alla presenza di John e Lavinia Elkann in qualità di madrina e Andrea Agnelli.

In questi dieci anni la Fondazione ha sostenuto il grande progetto finanziando ricerche, iniziative ed acquisti di nuove attrezzature grazie alla generosità, alla disponibilità ed all’aiuto di alcune grandi aziende, tra le quali Juventus Football Club, Fiat Group, Crai, Fondazione Sandretto Rebaudengo, Ascom e gruppi bancari, grazie ad importanti testimonial appartenenti al mondo dello sport, dello spettacolo, della cultura e soprattutto al sostegno affezionato di tante persone.

Tutto ciò ha permesso l’apertura nel 2011 del nuovo Nido Fisiologico, primo passo del progetto di ristrutturazione. Il nuovo reparto di terapia intensiva neonatale è costituito da uno spazio di 750 mq suddiviso in quattro aree: terapia intensiva, terapia sub intensiva e patologia neonatale ed amministrativa. È una struttura nella quale i genitori potranno stare accanto ai loro piccoli 24 ore su 24 e faranno parte integrante del percorso di cura. Ospita 30 posti – culla nelle aree di terapia intensiva, subintensiva e patologia neonatale ed è dotato delle più moderne strumentazioni tecnologiche.

 

 

 

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Speciale Cibus 2016 – Coop Italian Food: esportare il Made in Italy

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Qualificare il potenziale delle imprese verso gli interlocutori internazionali: questo l’obiettivo di Coop Italian Food per valorizzare l’export italiano

“Coop Italian Food, CIF, proprietà al 100% di Coop Italia, è il modello con il quale vogliamo cambiare il senso di marcia dell’export alimentare italiano, proponendoci, grazie alla nostra reputation e alla capacità di selezionare aziende e prodotti, come aggregatore in grado di offrire ai retailer internazionali una risposta concreta ai bisogni sul Made in Italy”. Domenico Brisigotti, Ad di CIF, ne spiega obiettivi e sfide.

Perché un retailer straniero dovrebbe rivolgersi a Coop Italian Food?
La value proposition di Coop si differenzia dalle proposte esistenti per la capacità di rivolgersi a retailer internazionali con pacchetti di prodotti e servizi pensati per loro, tenuto conto che operano in paesi con gradi diversi di maturità, offrendo, quindi, differenti posizionamenti anche di prezzo (premium, core, entry level). Ai compratori stranieri,  Coop si propone come garante della complessità italiana, in grado di esprimere, finalmente, l’ampiezza e la varietà dell’offerta del nostro Paese. Inoltre, Coop è un nome conosciuto anche fuori dall’Italia, quindi, la relazione sarà prevalentemente tra imprese e non con il singolo buyer.

08_GDOWEEK09_2016_Coop_BrisigottiQuali sono gli obiettivi di CIF?
Creare un network di imprese. Voglio chiarire che la partecipazione è aperta a tutte le imprese italiane dell’agroalimentare, non solo private label ma anche i marchi industriali.

Ad oggi a che punto siete?
Terminata la fase concettuale e creata la macchina operativa a livello di organizzazione, logistica, sistemi informativi, logiche di marketing, abbiamo iniziato a misurarci sul campo: siamo già sugli scaffali di E.Leclerc, per citare un nome noto, ma anche in Cina, Hong Kong, Taiwan, Bulgaria, Cipro, Estonia e Ungheria; stiamo negoziando negli Usa e negli altri Paesi europei. Inoltre, siamo presenti sulla piattaforma Tmall di Alibaba per il commercio elettronico in Cina.

Cosa chiedete alle imprese italiane?
Di fare squadra con noi.  Il nostro slogan è “insieme si può fare”: non sono solo parole. CIF è una macchina operativa: spesso le aziende italiane devono affrontare problemi logistici e di spedizione che possiamo favorire aggregando le produzioni. Ed è a queste aziende che CIF si rivolge, offrendo loro una possibilità di fare sistema; Coop ci mette esperienza e credibilità. Un progetto che gode anche dell’appoggio delle istituzioni, dal Ministero dello Sviluppo Economico all’Ice.

In pratica che cosa offrite?
Una serie di convenzioni che abbiamo sottoscritto e che permettono alle imprese che decidono di aggregarsi di raggiungere rapidamente le condizioni necessarie per operare sui mercati internazionali: parliamo della certificazione della Food & Drug Administration per gli Usa, piuttosto che della traduzione delle etichette. Soluzioni operative basiche che la piccola e media impresa italiana, da sola, fa fatica a ottenere e inevitabilmente riversa sul prezzo, riducendo la competitività dei prodotti italiani sugli scaffali dei retailer stranieri. Mettendo insieme le forze, possiamo spendere meno e generare maggior valore nel momento in cui viene strutturata l’offerta.

Come si sviluppa l’approccio con i retailer internazionali?
Partendo dall’analisi delle condizioni del retailer di destinazione, lo mettiamo in condizione di diventare il maggior “esperto” di Made in Italy nella propria area geografica. A questo scopo, mettiamo a loro disposizione non un semplice pacchetto di prodotti, ma una struttura di offerta mirata e centrata sull’italianità, composta anche da servizi di consulenza, necessari per costruire valore. Valore basato sulla disponibilità di un network di imprese capaci di soddisfare domande su segmenti specifici e con la garanzia dei sistemi di controllo Coop e dei suoi rapporti con queste imprese. Non va dimenticato che offerte efficaci devono tenere conto anche dei diversi gradi di maturità dei vari sistemi. Stati Uniti e Cina sono contesti differenti sotto vari aspetti: da una parte, abbiamo un mercato maturo, con una cultura agroalimentare composita e pronta ad accettare cambiamenti e innovazioni; dall’altra, un mercato giovane e in crescita, con tradizioni culinarie antiche e radicate, difficile da scalfire. Tradotto, vuol dire che in Usa chiedono soluzioni tailor made evolute sulle gamme e i brand, mentre in Cina funzionano anche i prodotti a marchio Coop. La consapevolezza di queste differenze rende più agevole formulare una proposta vincente.

Sulla base dei vostri primi test, cosa cercano i retailer stranieri?
In Asia, al contrario di quanto pensavamo, non richiedono tanto i prodotti classici del Made in Italy, quanto dolci, prodotti a base di cioccolato, surgelati. All’opposto, negli Stati Uniti l’interesse si focalizza sui basici della cucina italiana, con richieste anche di fascia alta. E poi il tema del biologico: la domanda arriva soprattutto dagli Usa, ma anche dall’Europa. Crescono anche le richieste per prodotti salutistici e free from, mercati per i quali l’essere un prodotto italiano è considerato un valore.

Gli obiettivi del 2016 …
Sviluppare il business con i clienti già attivi e trovarne di nuovi in Usa ed Europa, in primis. Stiamo lavorando in Cina, negli Emirati Arabi, in Sud America e in Giappone, che sarà il mercato asiatico più interessante in termini di volumi, anche se è il più esigente per il livello di attenzione sulle merci.

Ha collaborato Barbara Trigari

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Decò festeggia 10 anni e programma 100 store in un biennio

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Decò ha festeggiato dieci anni alla Città della Scienza di Napoli sottolineando i risultati conquistati nell’ultimo decennio: i 132 punti di vendita attivi nel 2006 oggi sono arrivati a quota 400, presenti in 8 regioni d’Italia e un fatturato, che nell’arco di dieci anni si è più che raddoppiato fino a raggiungere oltre 700 milioni di euro.

Per Giandomenico Barbano, direttore generale Multicedi, questo traguardo rappresenta “un punto di partenza”. “Dopo la diffusione del marchio anche in Sicilia e Calabria, grazie all’importante partnership avviata con la F.lli Arena srl è nostra intenzione continuare l’espansione – spiega Barbano – Partiamo dall’implementazione e ottimizzazione continua del nostro know-how aziendale per raggiungere l’importante obiettivo di far compiere altri percorsi al progetto Decò, evolvendo l’intera Multicedi verso livelli di ambizione molto più alti. Abbiamo, infatti, anche presentato i new model business che guideranno il nostro sviluppo e che andranno ad affiancare Decò, riposizionandosi quindi su diversi mercati in maniera completamente differente location per location, piazza per piazza in base alla tipologia del singolo micro mercato”.

Il piano di espansione. Giandomenico Barbano sottolinea la volontà dell’insegna di consolidarsi sul territorio italiano. E dichiara: “Nonostante i punti di vendita Decò siano concentrati nel centro-sud d’Italia abbiamo grandi ambizioni per quanto riguarda lo sviluppo del brand, puntando a un progetto di espansione sull’intero territorio nazionale, in cui gli accordi di partnership rispondono ad una scelta strategica con una chiara visione per il futuro: un piano di sviluppo che prevede, per il prossimo biennio, all’incirca 100 nuove aperture”.

La manifestazione napoletana ha visto la partecipazione tra gli altri di Giorgio Sant’Ambrogio AD di Végé, Luigi Cantone professore marketing e strategic management  Università degli Studi Federico II, Romolo De Camillis Retail director di Nielsen, Vito Gulli, presidente di  generale conserve, Luigi Amodio, direttore di Città della Scienza, Federico Luperi, direzione innovazione e nuovi media di Adnkronos e  Attilio Rocco direttore acquisti Multicedi che hanno  affrontato le principali tematiche del futuro della GDO con “la simpatica intrusione” di Leonardo Manera, comico di Zelig.

 

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Progetti ambiziosi per Sun che mettono al centro Consilia

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29_GDOWEEK08_2016_Sun2Due anni da leader: questo il risultato dell’intenso lavoro di questi anni di Gruppo Sun, una rete totale di 560 store in tutti i formati, al dettaglio e all’ingrosso, che intende continuare con questo ritmo. “Nel biennio 2013-2015, secondo i dati Nielsen, abbiamo registrato una crescita superiore rispetto a tutte le altre realtà della gdo -spiega il direttore generale Stefano Rango-. Incrementi, che vanno attribuiti alle prerogative dei soci, realtà societarie storiche e radicate sul territorio, parte integrante del contesto sociale, che hanno continuato a investire per aumentare il proprio vantaggio competitivo e crescere strutturalmente, nonostante il momento difficile per l’economia”.

Quali sono le priorità del Consorzio?
La marca Consilia è al centro dei nostri interessi. Stiamo attuando la revisione del packaging, che verrà completata entro il 2017. Da lì partiremo con importanti investimenti in comunicazione, con l’agenzia J. Walter Thompson, mirati a posizionare Consilia come un vero e proprio brand, anche esplicitando ai consumatori i nomi delle aziende fornitrici. Per il 2016, l’obiettivo è colmare l’opportunity gap con le insegne concorrenti, la cui marca privata supera il 20% dell’assortimento totale, mentre Consilia è al 17%. Lo faremo ampliando l’offerta nelle categorie di tendenza e recuperando quote in quelle core, attraverso una rivisitazione degli assortimenti, privilegiando quei fornitori, che mirano alle eccellenze italiane. Rivedremo anche i posizionamenti di prezzo, alla luce dell’incidenza promozionale.

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Crai lancia il concorso Vinci il Brasile

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Vinci il Brasile è il concorso, aperto fino al 4 giugno, messo a punto dal Gruppo Crai, pubblicizzato da una campagna televisiva su Rai Uno di cui è testimonial d’eccezione Fabrizio Frizzi.  Facendo una spesa minima di 15 euro, con scontrino unico, negli store dell’insegna si ha la possibilità di partecipare all’estrazione di un viaggio e soggiorno per due persone a Rio de Janeiro oltre a centinaia di premi high tech e sportivi: 4 TV Samsung Curvo 3D, 10 Go Pro Adventure, 10 GPS Garmin Extrex Touche 25, 35 Samsung Gear, 50 Fit Band Garmin Vivosmart HR e 100 palloni volley Mikasa.

Con lo scontrino in mano, ci si può collegare al sito http://craiweb.it/vinci/index-brasile.php, inserirne gli estremi e partecipare all’estrazione prevista entro il 20 giugno 2016.

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Leroy Merlin dota due store nel Lazio di EcoIsola Rafe

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Leroy Merlin_EcoIsola Roma Laurentina

I punti di vendita Leroy Merlin di Roma Laurentina, di via Bruno Pontecorvo, e di Ciampino, all’interno del parco commerciale di via Kennedy, sono stati dotati dei nuovi cassonetti intelligenti per la raccolta dei rifiuti elettronici. Ecolight, consorzio nazionale per la gestione dei RAEE, ha posizionato i primi due cassonetti intelligenti EcoIsola del Lazio dove i cittadini possono conferire gratuitamente i rifiuti elettronici di piccole dimensioni come frullatori, smartphone, tablet, trapani, rasoi elettrici, lampadine a risparmio energetico e neon non più funzionanti contribuendo così alla raccolta dei RAEE e ad un maggiore rispetto dell’ambiente. Con queste ultime due EcoIsole, salgono a 40 i cassonetti intelligenti per la raccolta dei piccoli RAEE che Ecolight ha posizionato in prossimità di centri commerciali o grandi punti di vendita.

L’EcoIsola RAEE è di dimensioni contenute (1,5×1,2×1,5 metri) e interamente automatizzata. Il consumatore deve indicare il tipo di prodotto da smaltire e identificarsi con la carta regionale dei servizi, quindi inserire il rifiuto nello sportello indicato. Al termine viene rilasciato uno scontrino. Quando i contenitori interni sono pieni, la macchina avvisa i tecnici per lo svuotamento via sms. I rifiuti conferiti vengono tracciati dal momento del conferimento fino al trattamento e recupero.

“L’EcoIsola RAEE risponde a due esigenze importanti: anzitutto, agevolano il cittadino-consumatore nel conferire correttamente il proprio rifiuto elettronico. Studiate per essere messe nelle aree commerciali ad alta frequentazione, le EcoIsole diventano facilmente raggiungibili e utilizzabili”, spiega Giancarlo Dezio, direttore generale di Ecolight tra i maggiori consorzi nazionali per la gestione dei RAEE. “Inoltre, questi cassonetti permettono di dare una risposta concreta all’Uno contro Zero che prevedere per la grande distribuzione l’obbligo di ritirare i piccoli RAEE gratuitamente”.

 

 

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Negli store Carrefour arrivano i prodotti Piemunto

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Piemunto

Carrefour Italia presenta i 150 prodotti a marchio Piemunto che spaziano dal latte, allo yogurt, ai formaggi e valorizzano l’alta qualità del latte piemontese e il suo utilizzo. Oggi nello store  di Torino Monte Cucco, alla presenza di Giorgio Ferrero, Assessore all’Agricoltura, Caccia e Pesca e ai rappresentanti dell’Associazione Regionale Allevatori Piemonte, Carrefour ha presentato i nuovi item distribuiti in più di 100 punti di vendita dell’insegna in Piemonte.

“L’accordo con la Regione Piemonte conferma l’attenzione di Carrefour Italia verso i valori dei prodotti della filiera locale e il nostro impegno nell’offrire prodotti di eccellenza e qualità ai nostri clienti. – sottolinea Grégoire Kaufman, Direttore Commerciale e Marketing Carrefour Italia -Auspichiamo che la concreta realizzazione del marchio Piemunto sia solo il primo esempio di future collaborazioni anche nel resto d’Italia”. Salvatore Cavoli, Responsabile Acquisti Regionali Carrefour Italia, aggiunge: “I prodotti Piemunto rappresentano non solo l’eccellenza piemontese ma un esempio di virtuosa collaborazione tra pubblico e privato, che hanno come obiettivo comune lo sviluppo dell’economia territoriale valorizzando i piccoli produttori e garantendo così un servizio di alto livello a cittadini e clienti”.

Plaude alla collaborazione tra pubblico e privato anche l’assessore Giorgio Ferrero :“La Regione Piemonte ha immaginato Piemunto come uno strumento di promozione e di valorizzazione del latte piemontese e dei suoi trasformati, che desse più conoscenza e garanzia  al consumatore e insieme rilievo alla qualità del nostro latte e dei nostri formaggi”.

 

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Costco, quando la fedeltà paga

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32_GDOWEEK08_2016_Costco2Un modello di business inossidabile quello di Costco che deve molto del suo successo, alla sua formula club, infatti, due terzi del suo margine operativo lordo arrivano dalla quota di iscrizione annuale dei suoi membri. Nel 2015, Costco ha realizzato un fatturato di 113 miliardi di dollari con una rete di circa 700 punti di vendita sparsi tra Usa, Canada, Regno Unito , Giappone e altri Paesei dell’Estremo Oriente e Spagna (dati ad agosto 2015), basandosi su una formula di business particolare, in un layout a metà tra l’hard discount e il cash & carry, in superfici di grandi dimensioni. Per l’accesso all’interno degli store è previsto, da parte dei clienti, la sottoscrizione di una membership card che permette di acquistare dal food all’elettronica, dall’abbigliamento all’arredamento, fino a una gamma di servizi che, oltre a un articolato programma di sconti e di promozioni, si amplia verso altri business, dall’assistenza sanitaria ai mutui, alle facilitazioni (telefonia, segretariato, ecc) per la gestione di attività commerciali fino a ogni genere di assicurazioni.

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