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Euronics si espande nel lodigiano

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Il Gruppo Nova, socio romano del Gruppo Euronics, inaugura un punto di vendita a San Rocco al Porto, in provincia di Lodi,  portano a 12 i negozi in Lombardia del Gruppo. La struttura occupa una superficie di 1.400 mq, di cui 1.200 commerciali, e presenta un layout studiato per trasmettere un’impronta di “servizio” al consumatore. Il team di lavoro è formato da 12 addetti, tutti di nuova assunzione.

Stefano Caporicci, presidente del Gruppo Nova, spiega: “Dopo la firma dell’accordo di affitto del ramo d’azienda della Castoldi spa e dei suoi dieci negozi a gennaio, l’apertura di questo punto di vendita conferma, oltre a quella più recente di Cesano Boscone, il nostro interesse verso la Lombardia; un’area che mantiene il suo ruolo di primo piano nel mercato dell’elettronica di consumo e che ci vedrà protagonisti di altre aperture nei prossimi mesi”. Caporicci aggiunge: “L’obiettivo di questo nuovo store è quello di tutti i nostri negozi: assicurare un presidio di qualità per diventare un punto di riferimento per i clienti, com’è nel dna da sempre della nostra società e dell’insegna Euronics”.

La vicenda a cui si riferisce Caporicci è l’affitto del ramo di azienda che il Gruppo Nova Castoldi SpA ha effettuato attraverso la nuova società Binova per gestire i punti vendita mantenendo la continuità aziendale e i posti di lavoro dei 140 dipendenti Castoldi.

 

 

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Conad: un piano di sviluppo da 1,3 miliardi

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Si rafforza la leadership di Conad nei supermercati con una quota del 22,4%, superiore di 0,8 punti percentuali a quella del 2017 (fonte: GNLC II semestre 2018). Il bilancio del 2018 registra una quota di mercato del 12,9% (0,4 punti percentuali in più, fonte: GNLC II semestre 2018) e 56.005 addetti, con 3.243 nuovi occupati.

Il piano di investimenti messo a punto da Conad per il 2019-2021 ammonta a 1,3 miliardi di euro, di cui 530 milioni nel corso del 2019.

Conad opera in tutte le regioni italiane con 3.174 punti di vendita (25 in più rispetto al 2017) che coprono tutti gli attuali format della moderna distribuzione:

  • 25 Conad Ipermercato
  • 231 Conad Superstore
  • 099 Conad
  • 462 Margherita Conad
  • 970 Conad City
  • 237 Todis (discount)
  • 20 Sapori&Dintorni
  • 130 con altre insegne.

A questi si aggiungono

  • 134 parafarmacie
  • 39 distributori di carburanti
  • 15 Ottico
  • 26 PetStore.

Crescono gli ipermercati, che, ad aprile 2019, a rete omogenea incrementano gli incassi su aprile 2018 dello 0,3% e il numero degli scontrini, aumentati dello 0,9%. Risultati ancora più evidenti a rete assoluta, comprendendo i 6 ipermercati del gruppo Finiper situati lungo la costa adriatica oggetto dell’operazione di affitto di ramo d’azienda a fine 2018 e con il cambio di insegna attivo all’inizio dell’anno in corso: +15,1% di incassi e +16,8% di scontrini.

Conad è presente in piccoli comuni di 19 regioni con 515 punti di vendita, che costiutuiscono il 16,2% della propria rete, con un’incidenza del 7,5% sul fatturato complessivo del gruppo.

Lamministratore delegato di Conad, Francesco Pugliese, spiega: “Nel sistema Conad ci sono uomini e donne capaci di interpretare ruoli importanti e che lavorano per fare sviluppo; dobbiamo trasmettere gli stessi principi e motivazioni anche ai nuovi soci, coloro che daranno gambe e intelligenza al nostro futuro, nella relazione con il cliente così come nel legame con territori e comunità”.

Per quanto riguarda la marca Conad, si attesta a 3,5 miliardi di euro di fatturato (in crescita del 7% rispetto al 2017) e con una quota di mercato al 29,2% (9,1 punti percentuali sopra la media Italia, fonte: IRI).

L’accordo con Auchan Retail

Dopo la chiusura del bilancio 2018, è stato avviato l’accordo con Auchan Retail per l’acquisizione della quasi totalità delle attività di Auchan Retail Italia. Nel mondo Conad entra in questo modo una parte importante dei punti di vendita di Auchan Retail Italia (tranne i supermercati gestiti da Auchan Retail in Sicilia, acquisiti per una parte dal Gruppo Arena, e i drugstore Lillapois): ipermercati, supermercati, negozi di prossimità con i marchi Auchan e Simply, disposti sul territorio italiano.

Con l’operazione Auchan abbiamo conquistato la leadership di mercato: ciò comporta un’ulteriore assunzione di responsabilità nei confronti del mercato e la capacità di dare risposte a nuovi modelli di consumo garantendo, al contempo, l’intera filiera nazionale della produzione -sottolinea Pugliese-. Condividiamo il nostro modello imprenditoriale con tutti gli attori di tale filiera, anche se siamo consapevoli che non potrà essere sufficiente, da solo, a rimettere in moto l’economia del Paese in un anno, il 2019, che l’Ocse vede in stagnazione”.

 

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Gruppo Selex pronto a crescere per i prossimi 55 anni

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“Qualità dei formati e dei prodotti, valori legati al territorio, innovazione: sono questi gli elementi che si hanno contraddistinto in questi anni, da quando siamo nati nel 1964 come unione volontaria A&O italiana, e continueremo lungo questa strada per il prossimo futuro, aggiungendo coraggio, capacità di farci contaminare e sperimentare nuove strade”. Così Alessandro Revello, presidente di Gruppo Selex, ha aperto oggi l’incontro a Parma che ha visto la partecipazione di oltre 300 realtà produttive italiane fornitrici, per parlare delle sfide del mercato e degli obiettivi prefissati da raggiungere all’insegna di innovazione e sostenibilità.

 

Selex nel 2009 nel 2019
Imprese socie 23 12
Punti di vendita 2.932 2.299
Fatturato al consumo mln euro 8,5 11,4
Mq  1.938.568 2.093.037

 

Siamo una realtà multicanale, che ha nei supermercati la propria forza principale e il nostro obiettivo è crescere, crescere, crescere in tutti i territori con punti di vendita sempre più distintivi, adottando un approccio omnicanale, per competere secondo nuovi paradigmi con nuovi e vecchi competitor”, ha precisato Maniele Tasca, direttore generale del gruppo che nel 2018 ha registrato un incremento del 4,3% sull’anno precedente, un andamento che prosegue anche nel 2019: nei primi 5 mesi, infatti, il dato, a parità di rete, è del + 1,2%, un dato incoraggiante visto la leggera flessione del mercato.

Mdd, prodotti buoni, convenienti, sostenibili: gli obiettivi di Selex
  1. Mdd come brand riconosciuti e apprezzati
  2. Capacità di innovare al passo con i tempi
  3. Raggiungere la leadership in tutte le categorie
  4. Obiettivo fatturato 2025: + 50%
  5. Quota di mercato 2025: oltre il 20% su tutti i territori

Pilastro centrale delle strategie di distintività la mdd. “Vogliamo trasformare i nostri marchi in brand, un percorso che sappiamo lungo, ma che abbiamo già intrapreso e che ci vedrà sempre più concentrati nei prossimi anni per raggiungere, entro il 2025, una quota superiore al 20% in tutti i segmenti e territori, raddoppiando il fatturato”, ha continuato Tasca.

  • 5.400 i prodotti a marchio del distributore
  • 830 mld euro il fatturato delle mdd nel 2018
  • + 20% la crescita annua delle linee salutistiche e alto di gamma

“Ai fornitori di mdd chiediamo di avere un ruolo ancora più attivo a livello di ricerca e sviluppo e di migliorare costantemente l’offerta esistente, per garantire qualità, convenienza, innovazione e sostenibilità -ha precisato Luca Vaccaro, direttore mdd-. IN quest’ottica stiamo lavorando per riformulare i nostri prodotti a marchio massimizzando la presenza di ingredienti italiani, riducendo gli imballi superflui. Anzi, pensiamo di sostituire i pack monouso con prodotti compostabile entro il giugno del prossimo anno, in anticipo con la normativa”.

“Il prezzo rimane un elemento fondamentale pe sostenere le nostre linee a marchio. Deve essere corretto rispetto a qualità, volumi ed efficienza della supply chain, oltre che adeguato ai cambiamenti dello scenario economico”

Fabio sordi, direttore commerciaLe

 

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La nostra filosofia? Essere eccellenti

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Più di 300 punti di vendita, di proprietà e affiliati, tutti a insegna Crai nelle sue declinazioni (Cuor di Crai, Crai Supermercato e Crai Extra), una quota di mercato superiore al 9% (fonte: Nielsen febbraio 2019), due poli logistici per la gestione dei secchi, un centro distributivo per freschi, ortofrutta e freddo: con questi numeri, New Fdm spa si conferma tra i protagonisti della gdo siciliana. Danilo Radenza, presidente del Cda e vicepresidente di Crai Secom, racconta l’evoluzione dell’azienda nell’isola e i possibili sviluppi.

Come stanno cambiando gli equilibri del retail in Sicilia?

Il mondo della gdo sta subendo importanti trasformazioni e, in particolare, nella nostra isola si sta assistendo ad una vera e propria rivoluzione degli equilibri. Sono tanti i player che, per svariati motivi, hanno lasciato o stanno per lasciare significativi spazi nel settore, generando nuove opportunità che, per quanto ci riguarda, cercheremo di cogliere. Se opportunamente valorizzate, infatti, ci permetteranno, di consolidare una posizione sempre più importante … ovviamente, anche attraendo nuovi soci.

Quali sono oggi i vostri piani di sviluppo?

Tanti i progetti in cantiere sui quali stiamo lavorando e che realizzeremo a breve. Attualmente stiamo intensificando gli sforzi sul format Crai Extra: prevediamo di aprire 3 nuovi punti di vendita di proprietà nel secondo semestre 2019. Le recenti aperture del format a Ragusa ed Augusta (Sr) ci dicono che si possono ottenere risultati molto soddisfacenti ottimizzando i servizi offerti e proponendo un’offerta commerciale equilibrata in termini di convenienza e di qualità. Oltre che sullo sviluppo diretto, siamo fortemente connessi con tutti i nostri partner sul territorio, con l’obiettivo di garantire il massimo supporto a tutti gli imprenditori che, con i loro supermercati, partecipano al grande progetto Crai in Sicilia. Un impegno che, attraverso la riprogettazione di spazi, ambienti, assortimenti e la formazione degli operatori, si traduce in un investimento di 8 mln di euro, da realizzare nella rete Crai esistente nei prossimi 12 mesi per rafforzare la nostra immagine.

Chi sono oggi i vostri principali competitor?

Identificarli oggi è più semplice che in passato, poiché stiamo vivendo una forte concentrazione di insegne. Per nostra policy, osserviamo e cerchiamo di analizzare tutte le scelte strategiche dei maggiori operatori della gdo, ma continuiamo ad essere concentrati sui nostri obiettivi e sulla necessità di non perdere il contatto con il nostro mercato di riferimento. Riteniamo infatti che la sfida si giochi su alcuni elementi strategici quali la fidelizzazione della clientela, il corretto posizionamento di prezzo e un’immagine di convenienza e di qualità in tutti i comparti. In poche parole: massimo rispetto e stima per tutti i concorrenti, ma ferma convinzione di procedere nel nostro percorso di crescita basandoci sui fattori di sviluppo strategici. Ciò detto, stiamo valutando con grande attenzione anche il percorso di crescita di alcune insegne discount, quali Eurospin e Lidl, che stanno avvicinandosi all’offerta commerciale tipica dei supermercati.

eCommerce: minaccia o un’opportunità?

Si parla di rivoluzione digitale, ma il punto di vendita fisico resta centrale nella relazione con il cliente, anche se deve allargare il proprio confine e costruire una propria identità digitale. L’eCommerce ha già conquistato diversi settori e il super dovrà evolversi verso questo nuovo canale: non possiamo in alcun modo fare il grossolano errore di trascurare o addirittura, sottovalutare tale fenomeno. Per questo anche nei nostri negozi offriremo presto la possibilità di effettuare la spesa online con Crai Spesa Online attraverso il servizio Click&Collect e/o con la consegna a domicilio.

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Flor do Cafè va in digitale e apre l’eCommerce

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Flor do Cafè va in digitale, apre l'eCommerce

Flor do Cafè va in digitale, con la partnership di ReStore, e lancia la piattaforma shop.flordocafe.it, l’eCommerce per ora riservato alle zone di Fuorigrotta/Bagnoli, Mergellina, Chiaia e Posillipo. Prossimo step: la app per fare la spesa con lo smartphone.

Flor do Cafè va in digitale

Il retailer napoletano presente dal 1947 e oggi attivo con 12 punti di vendita “di quartiere” nel territorio partenopeo e, accanto agli alimentari di marca un’offerta di prodotti a marchio Flor D’Italia, ha avviato una collaborazione con ReStore, specializzata nell’eCommerce per la gdo. Il risultato è la nascita dell’eCommerce shop.flordocafe.it, cui a breve seguirà anche la app, per fare la spesa online e riceverla a domicilio, scegliendo un orario incluso tra le 10 e le 20. La consegna è gratuita se lo scontrino è pari o superiore a 50 euro. E infatti per promuovere il servizio, la prima spesa di almeno 50 euro viene premiata con uno sconto di 10 euro.

Flor do Cafè va in digitale, una schermata della app
Flor do Cafè va in digitale, una schermata della app

Tecnologia per semplificare

La visibilità dell’assortimento è uno dei temi classici del retail, sia tradizionale che digitale. Flor do Cafè ha provato a semplificare la vita dei clienti adottando un motore di ricerca capace di riconoscere i sinonimi e gli errori di battitura, particolarmente utile se si lavora da smartphone con una mini tastiera. Sempre con la stessa logica, la app avrà la memorizzazione dei dati relativi alla spesa precedente, in modo da risparmiare tempo per gli acquisti più routinari.

Flor do Cafè va in digitale, una schermata della app
Flor do Cafè va in digitale, una schermata della app

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La Bottega della Luna: lo store per sole donne

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La Bottega della luna

Nel 2003 è nato come eCommerce e, da fine maggio 2019, ha anche un proprio spazio fisico. Il punto di vendita ha infatti aperto al pubblico in via Stoppani 26 a Milano (zona Città Studi), in contemporanea con la Giornata internazionale per l’igiene mestruale.

Per tutti è oramai il “negozio delle mestruazioni”. Poiché dichiara di voler essere “il primo negozio italiano, dove le mestruazioni, il menarca, il perineo, la sessualità, la menopausa, diventano anche occasione d’incontro e di confronto per le donne di tutte le età e dove acquistare, per la propria cura e benessere, prodotti di qualità, sicuri, ecosostenibili, realizzati con i migliori materiali, certificati e garantiti”.

Paola Sammarro, che giornalmente si occupa delle aperture del punto di vendita (dal martedì al sabato, con orario 9-12 e 16-20) spiega: “Vogliamo che sia un luogo di confronto sul femminile. Dopo l’esperienza online di sensibilizzazione sui temi dell’intimità, questo vuole essere un punto di incontro reale, aperto a tutte. Un luogo dove il termine “vagina” non debba essere per forza sessualizzato come troppo spesso accade, ma se ne possa parlare anche in termini di benessere. Perché questo tema è spesso purtroppo uno scoglio anche per le donne stesse. Mentre qui, per noi, un altro ciclo è possibile”.

Non esente da recenti polemiche sul caro IVA (portata al 22% come i beni di lusso), gli assorbenti non sono in effetti l’unica “soluzione” che si pone al ciclo mestruale e le titolari di questa iniziativa lo sanno bene. Da ben oltre quindici anni al lavoro per sdoganare i tabù che circondano il tema del ciclo mestruale, il sito ha intrapreso così uno stadio più imprenditoriale. “Come eCommerce tanti anni fa abbiamo portato in Italia la coppetta mestruale Mooncup” chiarisce ancora Paola, senza voler fornire dati di fatturato ma dichiarando le performance delle vendite online in costante aumento negli anni.

Delle tre socie che fondarono il sito è rimasta Sara Magrini e La Bottega della Luna qualche anno fa è stata assorbita dalla società Intimaluna di Borgo San Giovanni (Lo), che l’ha aiutata ad evolversi grazie all’impegno manageriale di Davide Dalle Crode. “Oggi nello spazio di via Stoppani a Milano -aggiunge- offriamo praticamente la stessa gamma prodotti disponibile nella nostra vetrina online, eccezion fatta per una piccola parte di prodotti più legati alla sessualità femminile che qui in negozio al momento abbiamo deciso di non introdurre (per lo meno non ancora) per evitare di connotarci come “love shop” anche se femminile, ma focalizzare maggiormente la nostra immagine sul benessere della donna. L’idea è quella, comunque presto, di ampliare la nostra offerta. Ad esempio mettendo in vendita anche assorbenti lavabili e della biancheria intima che è stata appositamente studiata per assorbire il flusso mestruale, e che quindi particolarmente si presta all’uso di donne sportive o vicine alla menopausa. Stiamo invece già vendendo con buoni risultati i prodotti realizzati proprio da Intimaluna, come gli assorbenti ecosostenibili e compostabili Ecoluna e la linea Dermaluna di detergenti intimi, con quattro differenti Ph che seguono le età della donna dal menarca alla menopausa. Acquistando un prodotto Intimaluna, si ha inoltre diritto ad una consulenza conoscitiva gratuita con un’ostetrica. Ciò che vogliamo è focalizzare questo tema anche nella sua parte umana ed educativa, sul volersi bene (e quindi anche sul voler bene all’ambiente) e per questo abbiamo già in programma degli incontri con esperte e anche kit informativi dedicati in special modo alle adolescenti.”

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Gruppo VéGé: da 60 anni protagonista della gdo

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Da 22 grossisti capitanati dal cav Lombardini a una realtà composta da 32 imprese, 3.416 punti di vendita, un giro d’affari di 6,5 miliardi di euro: questo il percorso di Gruppo VéGé, nato a Milano il 22 maggio 1959. “Oggi come allora le nostre parole chiave che ci caratterizzano rimangono le stesse: comunità, coesione, autonomia, appartenenza e territorio -ha spiegato Giorgio Santambrogio, Ad del gruppo-. La nostra forza sta infatti nell’essere una comunità, i cui tutti i soci aderenti sono sullo stesso piano per scambiarsi esperienze e know how, un gruppo coeso anche perché lascia autonomia ad ogni imprenditore, come insegna, politica promozionale, approccio all’eCommerce, consapevoli che ogni impresa conosce bene il territorio in cui opera e sa rispondere in maniera corretta ai bisogni dei consumatori”.

Sviluppo

Adesione di nuovi soci e ampliamento della rete i must su cui il management sta lavorando. “Siamo forti con formule di vicinato e di prossimità, soprattutto in Area 2 e 4, dove siamo leader in Campania, Basilicata e Sicilia -ha aggiunto Santambrogio- ma vogliamo crescere e cominceremo la nostra campagna acquisti che riguarderà sia il Gruppo VéGé sia la nostra centrale italiana nuova Aicube sia la piattaforma sudeuropea condivisa con Grupo Ifa: siam aperti a nuovi partner”.

“Nord Ovest, centro Italia e fascia adriatica sono le aree sulle quali vogliamo concentrarci per rafforzare la nostra presenza”
Nicola Mastromartino, presidente di VéGé.

 

Supercentrali

Giorgio Santambrogio, Ad Gruppo VéGé; Roberto Tojeiro Rodríguez, Presidente Grupo IFA; Nicola Mastromartino, presidente Gruppo VéGé; Juan Manuel Morales, dg Grupo IFA

A proposito di centrali e supercentrali, Santambrogio ha aggiunto:”Supercentrali europee e italiane sono oggi al centro di un dibattito spinto dalla Commissione Agricoltura della Comunità Europea. In Italia abbiamo due anni per recepire questa direttiva, un tempo sufficiente -ci auguriamo- per risolvere le divergenze, chiarendo meglio i limiti di fatturato (350 mln di €) e il concetto di posizione dominante”.

 

 

Progetti futuri

  • Concorso VéGé 60 anni, che vedrà coinvolti 1.799 punti di vendita aderenti per distribuire 650.000 euro di buoni spesa per oltre 45.000 vincite
  • La sostenibilità è al centro delle politiche di Gruppo VéGé con diverse iniziative, come Ripuliamo le Spiagge, in collaborazione con Legambiente, che toccherà, a partire da settembre fino a ottobre, 60 spiagge in tutta Italia;
  • Contro lo spreco alimentare, Gruppo VéGé, insieme a Last Minute Sotto Casa, implementerà una App che permetterà a tutti i punti di vendita del Gruppo di comunicare ai clienti interessati i prodotti prossimi alla data di scadenza, da acquistare beneficiando di consistenti;
  • Uno dei focus riguarda l’educazione alimentare e il ruolo che in questo ambito può svolgere il punto di vendita, che dovrà trasformarsi sempre più in luogo di educazione. In quest’ottica rientra il progetto VéGé per Voi, il nuovo canale digitale di educazione alimentare per gli acquirenti visibile da smartphone in punto di vendita.
  • Gruppo VéGé ha promosso in Italia il primo Hackathon, in collaborazione con PoliHub, l’incubatore del Politecnico di Milano gestito dalla Fondazione Politecnico, che ha visto protagonisti giovani talenti, che hanno presentato le loro idee per immaginare il supermercato di domani. Il primo classificato è una web app che, senza costringere il cliente a scaricare nulla sul suo cellulare, lo riconosce quando entra nuovamente nel supermercato e permette al personale di sapere il suo nome e le sue preferenze, o suggerisce prodotti in offerta sulla base dei precedenti acquisti.

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U2 Supermercato di Codogno: bandite le stoviglie in plastica

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Riapre al pubblico il punto di vendita U2 Supermercato Controcorrente di Codogno che cambia sede e si trasferisce in viale Leonardo Da Vinci 16. Questo store è il primo dell’insegna nel quale  vengono vendute esclusivamente stoviglie monouso biodegradabili e compostabili. Non ci saranno dunque in assortimento quelle classiche in plastica. Propone, inoltre, confezioni d’acqua minerale a marchio U! Confronta&Risparmia senza il tradizionale imballo in plastica che permettono di risparmiare ogni anno più di 480 camion di plastica da smaltire. Nel punto di vendita sarà disponibile anche la macchina compattatrice per il riciclo delle bottiglie in plastica: per ogni bottiglia consegnata, al cliente verrà restituito un centesimo da scontare subito sulla spesa.

Il locale si estende su un’area di oltre 1.400 mq e propone i reparti di gastronomia, macelleria e pescheria servite, oltre alla panetteria e all’ortofrutta self service.

L’offerta è composta da 8.650 referenze tra cui anche i prodotti a marchio il Viaggiator Goloso, U! Confronta&Risparmia, le linee ecologiche di prodotti per la casa Green Oasis Casa ed EcoU, e inoltre 300 item di gastronomia/panetteria, 300 di ortofrutta, 200 di carne, un vasto assortimento di latticini e salumi (900 referenze), surgelati (550 referenze), scatolame (4.200 referenze) e prodotti non food (2.200 referenze). I clienti potranno scegliere i prodotti firmati!, oltre ai prodotti di marca industriale.

Anche questa struttura adotta la formula commerciale Every Day Low Price che garantisce prezzi bassi tutti i giorni, e che non realizza dunque  promozioni, non stampa né distribuisce volantini promozionali, non ha un programma di fidelizzazione con tessere a punti o simili, in linea con la filosofia ecosostenibile adottata.

 

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Restyling e cambio insegna per Interspar di Venosa

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Interspar Venosa

Riapre al pubblico il punto di vendita di Venosa (Pz) dopo un progetto di ristrutturazione e un cambio insegna, da Eurospar a Interspar. Despar Centro-Sud consolida così la propria presenza in Basilicata, presidiata con 30 punti di vendita tra diretti e franchising. Lo store si trova in via Appia cambia look, si estende su un’area di 1.150 mq con un’area parcheggio di 2.700 mq circa.

Il negozio propone il reparto Ortofrutta, progettato con le soluzioni nei layout già sperimentato nelle recenti aperture di Nardò e Cosenza: il modello espositivo è infatti caratterizzato dalla presenza di banchi frigo refrigerati con esposizione verticale. Nel reparto Macelleria sono presenti sia il banco assistito sia a libero servizio, inoltre è presente una vetrina verticale per tagli pregiati e preparati dai tecnici Despar. Anche il reparto Salumi e Formaggi dispone di un banco take away e uno assistito. È a libero servizio invece il reparto Panetteria, dove si trova pane sfornato durante tutta la giornata, grazie alla panificazione interna realizzata secondo ricette tradizionali e con ingredienti naturali.

Per questa apertura sono stati adottati accorgimenti ecosostenibili: impianti di refrigerazione e condizionamento di ultima generazione e a basso consumo. I congelatori e i frigoriferi sono dotati di sportelli che permettono di ridurre il consumo energetico del 45%, così come gli impianti di illuminazione, progettati utilizzando tecnologia led con un consumo elettrico inferiore del 50% rispetto agli impianti convenzionali.

Stiamo rispettando appieno il piano di investimenti previsto per il 2019 con ben 7 milioni di euro da investire non solo per le nuove aperture ma soprattutto per ristrutturare punti di vendita strategici e allinearli ai nuovi format  -afferma Pippo Cannillo, presidente e amministratore delegato di Despar Centro Sud-. È questo il caso di Venosa, terra in cui l’abete Despar è radicato da anni così come in tutto il territorio lucano che ci vede leader di mercato: con questa nuova, scintillante, veste vogliamo offrire maggiori servizi, più referenze e opportunità per rendere ancora più piacevole l’esperienza d’acquisto da parte della nostra clientela”.

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Coop Alleanza 3.0: arriva l’app di EasyCoop

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Coop Alleanza 3.0 presenta l’app Easy Coop per consentire ai consumatori di cercare e trovare ogni prodotto in un attimo, prendere note e appunti vocali in pochi istanti, fare la spesa in una manciata di minuti. EasyCoop è un servizio di spesa su migliaia di prodotti freschi e freschissimi. In pratica, sul sito e accanto all’immagine del prodotto, oggi compare un’icona riportante l’esatto numero di giorni di vita residua, rimanenti e garantiti.

Tra le novità anche il motore di ricerca. Secondo quanto spiega l’azienda: “è più intelligente perché in grado di autoapprendere e tenere traccia delle necessità e delle preferenze con un livello di efficienza fino a poco tempo fa impensabile e ora praticamente indispensabile”.

Il sistema EasyCoop propone quattro fonti:

  • le proprie liste della spesa
  • l’elenco dei prodotti preferiti
  • gli ultimi ordin
  • i prodotti già acquistati.

A completare il panorama i menu facilitati, il carrello sempre in vista, le aree dedicate alle offerte.

 

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Coal: i risultati 2018 e gli investimenti nel nuovo magazzino

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Approvato il bilancio 2018 per Coal, cooperativa marchigiana attiva in 6 regioni (Marche, Abruzzo, Umbria, Lazio, Emilia-Romagna e Molise) e dallo scordo anno anche nella Repubblica di San Marino con 330 punti di vendita di varie metrature. In questi territori Coal opera con tre insegne per il canale supermercato (Coal, Sigma e la nuovissima Eccomi) ed una dedicata al canale discount (D’Italy).

NUMERI 2018
Con la sua rete di negozi nel 2018 Coal ha espresso un fatturato di circa 450 milioni di euro. Nel 2018 le vendite nette (quelle del gruppo alla rete dei supermercati associati) sono salite del 5,5% rispetto all’esercizio precedente. L’andamento presenta segno positivo anche a parità di rete di vendita (+0,74%). Il risultato operativo lordo è stato di oltre 3,4 milioni di euro, mentre l’Ebidta si attesta sui 5,4 milioni di euro. L’utile netto è pari a 1,1 milioni di euro, interamente accantonato a riserva fatto salvo il 3% da destinare ai fondi mutualistici. Il patrimonio della cooperativa, anch’esso in incremento, ha toccato i 57 milioni di euro. La posizione finanziaria netta della società permane in equilibrio nonostante gli importanti investimenti operati nel corso dell’anno.

GLI INVESTIMENTI NEL NUOVO MAGAZZINO
Quasi 8 milioni di euro gli investimenti che la cooperativa ha messo in campo per dar vita alla nuova piattaforma deperibili del gruppo, che aprirà entro l’anno a Mosciano Sant’Angelo, in provincia di Teramo. Si tratta di un magazzino di oltre 10.000 mq che permetterà di accorpare le diverse strutture logistiche attive sul territorio. Questo nuovo complesso va ad aggiungersi a quello storico di Camerano in provincia di Ancona, oggetto anch’esso di un’importante opera di ampliamento ed ammodernamento. Quest’ultimo oggi conta una superficie coperta di oltre 30.000 mq. La nuova struttura di Mosciano accoglierà i prodotti dei settori ortofrutta, carni, surgelati e per il futuro anche il settore pescheria, quella di Camerano invece accoglie i prodotti dello scatolame e dei salumi e formaggi.

IL RINNOVO DELLE CARICHE SOCIETARIE 
Riconferma quasi completa per il consiglio d’amministrazione uscente. Il nuovo consiglio ha per la quinta volta consecutiva eletto Carlo Palmieri alla presidenza della società.

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Le differenze inventariali valgono il fatturato del quarto retailer in Europa

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In sicurezza si spende poco più del 2% del fatturato annuale del settore retail in Europa, oltre 49 miliardi di euro. Questa è la cifra in gioco data dalla somma tra le differenze inventariali (1,45%) a cui si aggiungono le spese relative alla sicurezza (0,61%). Un valore che equivale al fatturato del quarto maggior retailer d’Europa.

In Italia la cifra si attesta a 3,3 miliardi di euro, con spese per la sicurezza di 1,5 miliardi per un totale di 4,8 miliardi, pari a circa 80 euro pro capite, con un tasso maggiore di perdita (2,4%) nel settore degli alimentari dove i prodotti più rubati sono bevande alcoliche, formaggi, carne, dolci e pesce in scatola.

Le cifre derivano dalla ricerca “Retail security in Europe. Going beyond shrinkage“, basata su un database unico, che ha raccolto dati di 3.500 pdv in 11 Paesi europei, realizzata da Crime &Tech, uno spin off dell’Università Cattolica di Milano con il supporto di Checkpoint Systems.

Come andare oltre le differenze inventariali

Lo studio ha sottolineato l’importanza di andare oltre le differenze inventariali, dove non contano quindi solo gli ammanchi di magazzino ma si debba considerare la sicurezza come un mondo a 360 gradi su cui i diversi dipartimenti devono lavorare assieme, avendo come obiettivo la salvaguardia dell’esperienza del cliente e la sicurezza del prodotto.

Diverse sono le contromisure messe in atto dai retailer, dalle tv a circuito chiuso ai sistemi Eas (Electronic Article Surveillance) agli allarmi, ma anche guardie armate o meno a seconda della zona di utilizzo.

Una tecnologia, ancora poco utilizzata ma dalle grandi potenzialità è quella dell’Rfid (Radio-Frequency IDentification), che permette di ampliare il concetto di sicurezza in quanto base per la raccolta di dati a disposizione dei retailer, che possono per esempio approfondire la classificazione tra differenze inventariali conosciute e sconosciute, oltre a gestire al meglio la merce sia a livello logistico sia di esposizione. Ne abbiamo parlato con Alberto Corradini, business unit director Italia, di Checkpoint Systems.

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Gm Supermercati (Apulia) lancia la spesa online con ReStore

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Ingresso nell’eCommerce per Gm Supermercati, gruppo di supermercati con sede a Bari associati al Gruppo Apulia Distribuzione, che dal 2004 ha a sua volta un accordo di Master Franchising con il Gruppo Auchan. Il retailer ha infatti lanciato in 6 punti di vendita del capoluogo pugliese il proprio sito web per la spesa online con il supporto di ReStore,
azienda attiva nel digital grocery in Italia.

I dettagli del servizio
La consegna a domicilio è offerta dai tre punti di vendita di Via Gimma, Via Flacco e Via Del Turco e raggiunge i residenti serviti dai CAP 70122, 70124 e 70128. Il servizio prevede cinque fasce orarie giornaliere di consegna della durata di due ore, dalle 10:00 alle 20:00, selezionabili con almeno 2 ore di anticipo e costi di spedizione di 1,50€ o 2,50€ in base all’importo speso. È previsto inoltre uno sconto del valore di 5 euro sul primo ordine effettuato, utilizzabile con un acquisto minimo di 50 euro. Negli stessi supermercati è attivo anche il Click and Collect, che permette di ritirare la spesa presso il punto di vendita dopo aver scelto i prodotti alimentari sul sito, in cinque fasce orarie giornaliere di due ore ciascuna, dalle 10:30 alle 20:30. Il servizio è offerto anche negli store di Via Enrico Toti, Via Maiorano e Via Nicolai scegliendo tra le fasce orarie di ritiro 11:30 – 13:30, 16:30 – 18:30, 18:30 – 20:30 inviando l’ordine con almeno 4 ore di anticipo.

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Carrefour vende la rete in Cina al colosso locale Suning.com

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Un sostanziale addio, quello di Carrefour alla Cina. Il retailer francese ha infatti annunciato di aver venduto al colosso retail (e non solo) cinese Suning.com (noto per l’acquisto della squadra Inter) l’80% delle partecipazioni in Carrefour China.

Un’operazione da 620 milioni di euro che porta in dote al gigante asiatico oltre 200 punti di vendita aperti da Carrefour sul territorio negli ultimi anni, sostanzialmente tutti ipermercati. Potrebbe essere proprio questo il tipo di format responsabile del mancato decollo della catena francese nel Paese (a differenza dei 24 convenience store, che invece darebbero risultati migliori). Nel 2018, la rete nel complesso ha generato vendite per 3,6 miliardi di euro (-10% circa sull’anno precedente) e un Ebitda di 66 milioni di euro.

Carrefour, almeno per ora, manterrà il 20% delle quote di Carrefour China e due dei sette posti all’interno del consiglio di sorveglianza. La chiusura definitiva dell’operazione è attesa per fine anno, previo via libera delle rispettive autorità cinesi.

Quello di Carrefour in Cina, comunque, è solo uno dei dietrofront che stanno portando a nuovi equilibri retail nel Paese.

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L’espansione di Aldi in Emilia Romagna

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Lo sviluppo dell’insegna continua a concentrarsi nell’area nord del Paese, dove Aldi sta continuando ad espandersi con nuove aperture. È il caso dei punti di vendita aperti a Parma e Forlì, con i quali la rete vendita raggiunge quota 61. Con queste aperture Aldi rafforza la sua presenza in Emilia-Romagna dove è già operativa a Bologna, Faenza (Ra), Ferrara, Fidenza (Pr), Mirandola (Mo) e Piacenza.

L’intervento di Parma ha previsto la demolizione di un edificio abbandonato, in un’area di oltre 6.000 mq. Lo store si sviluppa su un’area di 1.370 mq e ospita un parcheggio gratuito con 100 posti auto.

Il negozio di Forlì occupa invece oltre 1.200 mq di superficie e nell’area esterna, di oltre 3.000 mq, sono presenti un parcheggio gratuito da 98 posti auto e un’area verde di quasi 330 mq. In entrambi i negozi installati 48 kWp di pannelli fotovoltaici, a Forlì anche colonnine elettriche di ricarica

L’offerta rispecchia la tradizione dell’insegna e i negozi propongono, come da consuetudine, i reparti che ormai contraddistinguono la rete: il Banco dei Sapori, riservato alla gastronomia, con varie tipicità regionali italiane; la zona dei prodotti da forno con l’area Pan del Dì, dove i clienti possono trovare prodotti appena sfornati, e il corner Caffè al Dì, pensato per una breve pausa.

I punti di vendita occupano rispettivamente 14 e 12 collaboratori e sono aperti dal lunedì al sabato dalle 8 alle 21 e la domenica dalle 9 alle 20.

 

 

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Torna il Prime Day di Amazon: in programma 15 e 16 luglio

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Amazon prime day luglio 2019

La mezzanotte di lunedì 15 luglio segna l’inizio del Prime Day di Amazon che quest’anno durerà 48 ore con una proposta shopping e intrattenimento di Amazon Prime.

“Quest’anno, per celebrare i clienti Prime, Prime Day diventa una due giorni di offerte non-stop con promozioni fenomenali, prodotti esclusivi e sorprese uniche –afferma Mariangela Marseglia, country manager Amazon Italia e Spagna-. Vogliamo rendere Prime Day il momento migliore in assoluto per essere clienti Prime, per questo proporremo sconti eccezionali ed eventi di intrattenimento di rilevanza mondiale con il coinvolgimento di artisti internazionali. Il nostro desiderio è festeggiare i clienti Prime e ringraziarli per la fiducia ed il gradimento dei tanti servizi che Amazon offre loro all’interno del programma Prime”.

Tra gli artisti internazionali coinvolti la cantante Taylor Swift che si esibirà al concerto di Prime Day il 10 luglio, in diretta streaming su Prime Video a partire dalle 21.

Sarà possibile accedere alle offerte Prime Day sui dispositivi Amazon per gli iscritti in Italia, Stati Uniti, Regno Unito, Spagna, Singapore, Paesi Bassi, Messico, Lussemburgo, Giappone, India, Germania, Francia, Cina, Canada, Belgio, Austria, Australia e, novità di quest’anno, Emirati Arabi Uniti.

L’offerta

A disposizione degli iscritti a Prime oltre un milione di offerte a livello globale con sconti ancora maggiori, offerte a tempo limitato, possibilità di intrattenimento inedite e lanci esclusivi. Chiunque può iscriversi a Prime o iniziare un periodo gratuito di 30 giorni all’indirizzo amazon.it/primeday per partecipare al Prime Day. Anche gli artigiani della vetrina Handmade e Made in Italy e le Piccole e Medie Imprese saranno coinvolti in questa due giorni.

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Aldi Süd sbaraglia la concorrenza negli Stati Uniti

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Aldi

Profitti sempre più bassi per i retailer negli Stati Uniti dove aumenta lo shopping online. Sono inevitabilmente cambiate le abitudini di acquisto dei consumatori mettendo in crisi il settore. Stando a quanto sottolinea in un articolo la CNN chi cresce invece è Aldi Süd, la catena di discount tedesca. Per la testata americana il segreto sta in una riuscita politica dei prezzi che risulta appetibile per i clienti conquistati dalla convenienza.

“Sono in grado di offrire prodotti a prezzi bassi senza compromettere la qualità”, dichiara Katrijn Gielens, professore di marketing presso la Kenan-Flagler Business School dell’UNC, secondo cui l’insegna ha costi operativi inferiori rispetto ai rivenditori tradizionali ma anche minori margini di profitto.

Anche la comunicazione rivolta ai consumatori enfatizza i prezzi bassi proposti instore. Una politica che ha premiato Aldi: sulla base di un sondaggio di Morgan Stanley, oggi l’85% degli intervistati sarebbe disposto a provare le private label dell’insegna.

La CNN precisa però che questa crescita potrebbe non mantenersi nel tempo. I competitor infatti starebbero adeguandosi alla politica prezzi dell’insegna tedesca. Come nel caso di Walmart. Dal canto suo Aldi ha contrastato la concorrenza enfatizzando la qualità dei propri prodotti e valorizzando la filosofia ecosostenibile impegnandosi a ridurre plastica e imballaggi.

Che effetto avrà questa scelta non si sa. Ma Simon Johnstone, analista di Kantar, asserisce che “questi cambiamenti sono costosi e potrebbero ridurre ulteriormente i margini di Aldi” .

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Zalando apre a Stoccarda il suo settimo Outlet

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Continuano gli investimenti di Zalando nel retail fisico. Il settimo outlet è stato realizzato sulla Hirschstraße 26 di Stoccarda, su un’area di vendita di circa 1.200 mq. L’offerta comprende una gamma di 15.000 prodotti di 500 marchi diversi ridotti del 70%. Si tratta di articoli di moda venduti non appena sono disponibili solo in alcune taglie, sono della stagione precedente o presentano difetti minori. Gli articoli originariamente provengono dal negozio online Zalando.

Come per altre strutture, l’insegna ha affidato il design del negozio alla società Design in Architektur. Il punto di vendita è esteso su tre piani (l’unico fino ad oggi), e propone i reparti uomo e donna, insieme alla sezione di scarpe da donna a cui è dedicato un apposito piano. Tra i servizi offre WiFi gratuito e due aree salotto con prese di corrente per ricaricare i telefoni cellulari durante lo shopping.

Dorothee Schönfeld, managing director di Zalando Outlets, afferma: “Grazie alla nostra rapida crescita, anche la domanda di punti di vendita sta aumentando ed è per questo che sono lieto che altri due punti di  vendita verranno aggiunti agli undici già annunciati entro il 2021“.

Zalando aprirà, infatti, altri due negozi a Monaco, Bayerstrasse 25, e Norimberga, Pfannenschmiedgasse, in aggiunta alle sedi precedentemente annunciate di Hannover, Mannheim, Ulm e Costanza, aumentando il numero di punti di vendita di Zalando a un totale di 13.

 

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Sigma: in assortimento il filetto vegano

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In 64 punti di vendita della rete Sigma in Emilia Romagna e in Liguria sarà inserito in assortimento il primo filetto al 100% di origine vegetale, prodotto da Vivera. Entro la fine dell’anno sarà disponibile anche nelle altre regioni italiane. Il prodotto è realizzato con soia, proteine del frumento arricchito con ferro e vitamina B12, ad alto tenore proteico e rappresenta un prodotto vegetale alternativo al consumo di carne.

Il filetto vegano era stato presentato come novità assoluta per il mercato italiano in occasione del Marca 2019 a Bologna, il salone internazionale sui prodotti a Marca del Distributore e la seconda fiera in Europa del settore, e oggi i consumatori possono acquistarlo nei negozi Sigma. Il prodotto è nato da un progetto dell’azienda olandese Vivera, specializzata nella produzione di alimenti a base vegetale e con un potenziale di offerta superiore a 1 milione di prodotti sostitutivi della carne, fra i quali polpette, cotolette, lasagne, hamburger e tagliate. È confezionato in atmosfera protettiva con 17,3 gr di proteine ogni 100 gr.

Anche Sainsbury’s sta adottando iniziative simili proponendo la macelleria con carne vegetale.

Nella prima settimana del lancio del filetto vegano in 400 punti di vendita della catena britannica Tesco ne sono state vendute circa 40.000.

 

 

 

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Ad Aldi Italia il Premio Good Egg 2019

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Entro la fine del 2020 i prodotti a marchio di Aldi proporranno solo uova da allevamenti a terra, all’aperto o biologici. In Italia l’insegna ha già reso noto il suo programma di miglioramento della filiera fino al 2022. Questo impegno è stato premiato dall’organizzazione Compassion In World Farming (Ciwf), impegnata a livello internazionale per il miglioramento delle condizioni di vita degli animali da reddito, che ha assegnato all’insegna il Premio Good Egg 2019, tradizionalmente consegnato alle aziende virtuose che si sono distinte nella messa in atto e nell’impegno per l’esclusione a medio termine dagli scaffali di uova provenienti da allevamenti in gabbia.

Tutte le uova fresche in guscio a marchio proprio provengono da allevamenti biologici, da allevamenti a terra o all’aperto e, sempre nell’assortimento a scaffale di prodotti a marchio proprio, il 100% delle paste fresche e secche all’uovo, il 100% della maionese ed il 100% dei dessert da frigo è prodotto con uova da allevamento a terra o da agricoltura biologica. Oltre a ciò, l’azienda esclude completamente dall’assortimento le uova di quaglia, perché allo stato attuale non esistono standard di benessere animale accettabili.

Con un numero sempre crescente di aziende che si impegnano ad abbandonare le gabbie nella filiera delle uova, diventa di cruciale importanza garantire che la transizione venga effettuata seguendo standard che garantiscano effettivamente maggiore benessere alle galline e soddisfino le richieste dei consumatori –spiega Elisa Bianco, responsabile del settore alimentare di Ciwf in ItaliaSiamo molto contenti di consegnare quest’anno un Premio Good Egg ad Aldi e di potere così riconoscere l’ambizioso percorso avviato non solo sulle uova in guscio vendute a scaffale, ma anche su quelle usate come ingrediente nei prodotti a marchio”.

Entro la fine del 2022 Aldi implementerà un programma di tracciabilità attraverso enti terzi per la  verifica dell’origine delle uova come ingrediente. Infine, l’azienda escluderà dalla vendita tutti i prodotti che non risulteranno conformi a tali requisiti.

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