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Luoghi, cose e persone, le relazioni dritte al Cuore

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Uno store alla portata di tutti, tagliato sulle esigenze di un socio/cliente contemporaneo, che concilia la necessità di spendere bene il tempo dello shopping con l’esperienza. Il progetto del nuovo layout esprime il valore degli spazi con isole dedicate alla freschezza dei prodotti Coop, ai mestieri, alle filiere, ai prodotti di qualità e del territorio piemontese.

Nel cuore dello store, un’area dedicata ai freschi, alla degustazione, al colloquio con gli specialisti. È anche un luogo un po’ magico, perché si può accedere ad alcune “tecnobacchette fatate” per scegliere, ordinare, pagare senza fare code. La zona informazioni fornisce risposte sotto il profilo nutrizionale, con dietologo, sportivo ed esperti sia virtuali sia in carne ed ossa. Lo spazio indaga i linguaggi di un periodo storico nel quale le tecnologie smart hanno modificato le relazioni tra luoghi, prodotti e persone.

Commercio sostenibile, rigenerazione urbana, mercato contemporaneo: questi i temi chiave di un progetto che mette in scena i valori commerciali e sociali di Novacoop. Un luogo pensato per i soci e le famiglie di uno dei quartieri simbolo delle recenti trasformazioni urbanistiche. Enormi finestre evidenziano lo scenario urbano delle periferie. I valori dell’accessibilità e dell’accoglienza traspaiono in tutte le scelte ergonomiche e tecnologiche: dallo spazio informazioni alle tecnologie digitali per le prenotazioni con priorità per le categorie più deboli. Materiali e tecnologie per l’illuminazione sono orientate al risparmio energetico. Gli espositori sono leggeri, trasparenti, ma dal design familiare e tradizionale, con illuminazione Led. Come i materiali mosaici, poveri di ceramica, con prevalenza di vetro, e le innovative pavimentazioni dai toni caldi e trame originali realizzate da aziende italiane. I supporti digitali e le soluzioni espositive indirizzano il cliente con informazioni sulla qualità delle scelte alimentari.

Il nuovo store aggiorna la tradizione dei mercati con la qualità delle relazioni tra luoghi, cose e persone, di cui i mercati continuano ad essere esempi insuperati.

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Doppia apertura per Febal Casa

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febal casa

Saranno inaugurati entrambi a marzo, il 2 e il 17, due negozi Febal Casa, il primo a Roma in via Gregorio VII, sviluppato su un’area di 130 mq, il secondo a Novara in corso Torino 44 su una superficie di 200 mq.  In entrambi e punti di vendita si propone una soluzione total home e la presenza di un’area tecnica dedicata alla consulenza d’arredo.

Riccardo Fabbri, store manager dello showroom di Roma spiega: “Siamo orgogliosi della nuova apertura Febal Casa, ci presentiamo e ci posizioniamo nella zona glamour dell’arredo design a Roma. I valori Febal Casa: design, artigianalità e personalizzazione saranno esposti e condivisi anche nella zona più nota e centrale della capitale”.

Alessandro Brocchetti, titolare dello showroom di Novara, aggiunge “Abbiamo individuato Febal Casa come partner per l’ampia offerta dei prodotti, tutti all’insegna della ricerca e della qualità che, unitamente all’attenzione del rapporto qualità-prezzo, ne fanno un marchio di pregio”.

 

 

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Conad Baby Natural riceve l’European Private Label Awards

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L’edizione 2019 dello European Private Label Awards, organizzato da European Supermarket Magazine, rivista del settore grocery, ha premiato Conad nella categoria non food-personal care per la linea Conad Baby Natural. La gamma, che ha ricevuto il riconoscimento per “la distintiva brand identity all’interno dell’offerta della marca del distributore” optando per una “scelta sostenibile per un prodotto dedicato ai più piccoli”, è caratterizzata da una formula con oltre il 90 per cento di ingredienti di origine naturale (camomilla e calendula). La linea ­include salviettine umidificate, pasta protettiva, prodotti per il bagnetto, per la pulizia di corpo e capelli ed è paraben-free.

Questo riconoscimento dà valore alla promessa che facciamo a tante mamme in una fase della loro vita ricca di emozioni e responsabilità. La gamma Conad Baby Natural offre loro garanzie di sicurezza ed expertise, anche con prodotti innovativi, come ad esempio la tecnologia di ultimissima generazione dei pannolini per neonati e bambini –  spiega il direttore marketing dell’offerta e mdd Conad Alessandra CorsiL’offerta di prodotti a nostro marchio è una delle leve più importanti per cogliere e soddisfare le sempre più specifiche richieste dei clienti, dando forza al contempo ai nostri prodotti e al nostro assortimento”.

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Unes: Alessandro Barchetti neo direttore marketing

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Nel management di Unes fa il suo ingresso Alessandro Barchetti, nominato direttore marketing & comunicazione dell’azienda che gestisce le insegne U! Come tu mi vuoi, U2 Supermercato e il Viaggiator Goloso.

È nato nel 1970  e ha ricoperto incarichi di Digital Manager, Senior Marketing Manager e, infine, Head of Digital per GameStop. 

Sono veramente entusiasta di essere entrato a fare parte di una realtà come Unes, un’azienda dinamica e con grandi progetti per il futuro dichiarato Alessandro Barchetti -. Non vedo l’ora di poter mettere in campo la mia expertise, soprattutto in ambito Digital, per contribuire in prima linea al raggiungimento degli obiettivi aziendali, supportando la crescita e l’evoluzione di Unes verso un nuovo modello di retail, dove fisico e digitale si intrecciano senza alcuna frizione”.

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Sisa: via alla raccolta punti digitale

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immagine locandina piatti sisa emporio zani

Emozioni Mediterranee è il nome dell’operazione promozionale lanciata da Distribuzione Sisa Centro Sud e Sisa Sicilia. Nei punti di vendita della rete, dal 25 febbraio al 28 luglio 2019, è  attiva la collection digitale: i classici bollini cartacei diventano infatti elettronici, assegnati ai possessori di fidelity card dei punti di vendita aderenti di Puglia, Campania e Sicilia.

L’iniziativa è stata sviluppata in partnership con Emporio Zani Touch – Mel, brand di casa Zani che, attraverso l’abbinamento tra porcellane e melamina di qualità, ripropone la storia delle decorazioni. Protagonista della promozione è la linea Santorini. Per ogni 10 euro di spesa il cliente vedrà accreditato un bollino elettronico sulla propria fidelity card. Una volta raggiunto il numero di bollini richiesti, con l’eventuale aggiunta di un piccolo contributo, si avrà diritto ad un prodotto del set Santorini Collection, linea di piatti in porcellana con posate in acciaio coordinate. In particolare, i clienti dei negozi aderenti di Sisa Sicilia Spa potranno sfruttare i propri punti Sorrisi accumulati nei mesi precedenti con la spesa quotidiana. Tutti i prodotti proposti, dal set di piatti alle posate, sono rivestiti con una texture che ricorda le decorazioni caratteristiche dell’ambiente isolano greco, da cui la collection prende il nome. I prodotti sono confezionati in esclusivi gift box serigrafati.

La scelta di utilizzare solo punti elettronici – spiega Alessandro Camattari, direttore commerciale e marketing D.IT-Distribuzione Italianaè volta a premiare i possessori di fidelity card e ad incentivarne le iscrizioni e l’utilizzo. Tra l’altro è assolutamente in linea con l’orientamento digitale di Sisa che, dopo aver rinnovato il sito web www.supersisa.com e aver creato l’app SuperSISA, da tempo ha trasformato anche il suo storico magazine Sorrisi in una rivista esclusivamente scaricabile online”.

 

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Gruppo Crai: nuova operazione benefica in tutte le insegne

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Dal 25 febbraio al 10 marzo 2019 in oltre 2.000 negozi del Gruppo Crai diffusi in ogni provincia italiana e sia del canale food che del canale drug è possibile donare 1 euro a favore della nuova operazione benefica “Doniamo un sorriso”. Tutti i clienti possono aderire aggiungendo volontariamente la somma in aggiunta all’importo della spesa, ricevendo così in omaggio il naso rosso dei clown-dottori professionisti delle Fondazione Dottor Sorriso, attiva in ospedale con la clown-terapia.

L’iniziativa di solidarietà, dunque, è attiva nei negozi Crai, Caddy’s, IperSoap, Pellicano, Pilato, Proshop, Shuki, Saponi & Profumi e Risparmio Casa. L’attività è inoltre supportata da una campagna di comunicazione integrata su tutti i media del Gruppo Crai: radio in-store, sito e social network e da una campagna di comunicazione su quotidiani sportivi, di attualità e su stampa specializzata.

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La promozione di solo prezzo piace a tutti … ma nessuno è contento!

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È tempo di tornare a dare alle parole il loro reale significato, nel retail il termine più abusato è “promozione” ormai sinonimo di taglio prezzo, di sconto perpetuo, infatti, per molte categorie il prezzo pieno è un ricordo.

Siamo ormai molto lontani dalla definizione che ne dà Wikipedia, per la quale “la promozione, nel linguaggio del marketing e della comunicazione d’impresa, indica l’incentivo o stimolo che tende a far conoscere e apprezzare un servizio, un prodotto o un’idea”; se aggiungiamo che, quando assurse alla gloria, grazie a Philip Kotler, entrando tra le P del marketing, la promozione era quella che portava in dote comunicazione e creatività, allora direi che non ci siamo proprio. Abbiamo dimenticato l’obiettivo primario della promozione. In sintesi, ci si è concentrati sul mezzo perdendo di vista il fine.

Il prezzo (altra P del marketing) di fatto aveva già un suo ruolo, ma non può e non deve esagerare a familiarizzare con la promozione, il rischio è quello di minare entrambi gli strumenti e l’intera politica di marketing. Inoltre, l’indebolimento viaggia su due media: da un lato, un brand o un prodotto eccessivamente promozionato, ne abbassa il valore percepito e rende difficile tornare indietro ad un prezzo pieno; dall’altra, le promozioni, troppo diffuse all’interno di un punto di vendita, fanno perdere ad esso identità, riconoscibilità, oltre a rendere più difficile il percorso di shopping.

Ma una luce si vede in fondo al tunnel, la promozione torna, anche grazie alla tecnologia, ad essere elemento che invita alla prova, un momento di comunicazione forte in tempo di lancio, un punto di incontro tra industria e distribuzione, dove le strategie, quando ci si muove dal solo prezzo, passano ad essere di contenuto, di sorpresa.

Qualche esempio?

Premi in cambio di like sui social (Alibaba), sconti se fai attività fisica, (Apple e Aetna). Piacciono le “flash sale”, gli sconti al primo acquisto, oppure un coupon via web ma spendibile solo in negozio … con un pizzico di fantasia si può ridare lustro anche alle promozioni, ridando loro la forza che meritano di avere.

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Sapore di Mare lancia la sua prima campagna multi-piattaforma

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Sapore di Mare, catena specializzata nella vendita di prodotti ittici, ha deciso di lanciare insieme a Rai Pubblicità la sua prima campagna multipiattaforma. Scelta in particolare una combinazione di format pubblicitari, dal billboard allo spot, dalle telepromozioni al product placement, per raggiungere il più ampio target possibile.

L’insegna si avvicina così al cliente con l’intento di condurlo, attraverso il volto di Flavio Insinna, alla scoperta del pesce congelato di alta qualità proveniente da filiera certifica e tracciabile disponibile in tutti i suoi 100 punti di vendita. Le due anime femminili dello spot, Laura e Vera, sono invece dedicate alle ricette già pronte da cuocere

Alle telepromozioni da 45 secondi, in onda dal 27 febbraio e in programmazione con L’Eredità, si affiancherà la settimana successiva il product placement ideato ad hoc per il programma condotto da Bianca Guaccero, Detto Fatto, dove protagonista sarà il prodotto di Sapore di Mare con focus sulle ricette e i tutorial ideati dagli chef.

La campagna tv si completa con billboard da 4 secondi e spot da 15 secondi programmati prevalentemente in prime time, negli spazi dei fuori break e con uno speciale focus sulle serie tv più seguite, come Il Commissario Montalbano, The Good Doctor e Che Dio Ci Aiuti 5. Prevista anche un’incursione cinematografica con spot da 15 secondi in selezionati circuiti di Rai Pubblicità per un periodo di 4 settimane.

“Con questa operazione – dichiara Barbara Saba, direttore marketing e acquisti Sapore di Mare – l’azienda battezza ufficialmente la sua nuova strategia, con l’obiettivo di cambiare volto”.

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Pam local: doppio opening a Orvieto

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Pam local

L’insegna fa il suo ingresso in città con il primo punto di vendita Pam local, situato in Corso Cavour 100. E presto sarà inaugurato un secondo store a Orvieto sito in via Signorelli 23.

Lo store appena inaugurato è gestito in franchising e rispecchia fedelmente al formula dell’insegna. Per garantire un risparmio quotidiano, all’interno del negozio sarà attiva l’iniziativa Prezzo Promessa con prezzi bassi tutto l’anno su una selezione di prodotti di uso corrente. Con i Menu facili e veloci invece, i clienti potranno acquistare tutto il necessario per preparare ricette a prezzi sempre convenienti. In cassa sono disponibili metodi di pagamento elettronici, come Satispay e Apple Pay.

Portare il format Pam local in una nuova città è per noi fonte di grande soddisfazione e testimonia ancora una volta le potenzialità di questo innovativo convenience store. Pam local infatti, è in grado di offrire un servizio in linea con le esigenze delle grandi città, ma anche di quelle più piccole come Orvieto, dove si inserisce facilmente nel tessuto urbano” commenta Lorenzo Seccafien, direttore vendite Pam franchising.

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Harrods: alleanza con Farfetch per sviluppare l’eCommerce

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Ne parleremo anche nella prossima coverstory di Gdoweek: una delle modalità con cui i retailer cercano di stare al passo con l’evoluzione omnicanale dello shopping è la creazione di nuove partnership con i player del digitale e della tecnologia. Vale tanto per i discount quanto per le storiche insegne del lusso.

A fare da ultimo esempio sul tema è l’alleanza stretta da Harrods con Farfetch e rivolta allo sviluppo del canale eCommerce. Il department store del lusso londinese usufruirà in particolare del supporto della divisione Black & White Solutions del marketplace, che offre dalle competenze tecniche a servizi di logistica su vasta scala. Tra i brand di alta gamma che già la utilizzano ci sono nomi come Manolo Blahnik.

L’idea di Harrods, in linea con il trend generale, è quella di garantire ai propri consumatori un’esperienza d’acquisto online efficace, senza soluzione di continuità e di livello equivalente a quella in store. Per il momento i numeri di bilancio del retailer mostrano che quest’ultimo è riuscito a mantenere un andamento positivo (+15,8% i profitti operativi)  nonostante il calo dei visitatori stranieri.

Insieme agli investimenti online continuano quelli sul fronte “brick&mortar” e Harrods registra una crescente rilevanza di segmenti come beauty e gioielli (due categorie che notoriamente via eCommerce vanno bene).

 

 

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Il successo dell’eCommerce Nonna Isa in Sardegna

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nonna isa shop ecommerce

È nato lo scorso anno dalla partnership tra il Gruppo Isa, impresa socia di Gruppo VéGé, e ReStore, azienda del digital grocery, e sta registrando registrato un incremento delle vendite online. L’eCommerce Nonna Isa Shop online (https://shop.nonnaisa.com) offre agli utenti il servizio Click and Collect, per ritirare la propria spesa nel punto di vendita dopo averla precedentemente selezionata da pc o smartphone, o con consegna a domicilio. Nonna Isa Shop online è stato attivato tra maggio e giugno 2018 per le aree urbane di Cagliari, Sassari e Olbia, e successivamente esteso alle zone di Alghero e Arzachena, quest’ultimo aperto solo nel periodo estivo; anche le aree di Iglesias e Sorso sono entrate nel circuito lo scorso dicembre attivando il servizio di Click and Collect con ritiro al punto di vendita. A breve partirà anche il servizio di consegna a domicilio nella cittadina di Oristano.

Secondo i dati dell’ultimo trimestre 2018 l’ammontare degli scontrini medi degli utenti digitali di Nonna Isa è pari a 92 euro, un valore cresciuto di mese in mese: + 5% a ottobre 2018, + 8% a novembre e un ulteriore 5% nell’ultimo mese dello scorso anno. Duplica anche il fatturato.

Barbara Labate, Ceo di ReStore, afferma: “Dare ai consumatori la possibilità di selezionare la spesa da casa senza rinunciare alla tradizionale familiarità di un brand come Nonna Isa è risultata una scelta vincente. Alcune aziende hanno timore di entrare nel mondo digital ma una volta compiuto questo passo i dubbi lasciano il posto alla soddisfazione”.

Michel Elias, presidente di Isa spa, aggiunge: “L’attenzione verso il consumatore è da sempre il nostro punto di forza e adesso riusciamo a garantirla anche nel nostro store virtuale oltre che in quelli tradizionali”.

Giorgio Santambrogio, amministratore delegato di Gruppo VéGé, conclude: “Gruppo Isa da sempre si distingue all’interno del nostro Gruppo per la capacità di saper cogliere le opportunità trasformandole in progetti innovativi e al servizio non solo dei suoi clienti ma dell’intera comunità”.

 

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Carrefour Italia accoglie la cooperativa sociale Pausa Cafè

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Pausa Cafe Espositore

La Cooperativa Pausa Café offre ai detenuti delle Case Circondariali di Torino e Saluzzo percorsi di reinserimento sociale e lavorativo. I detenuti producono caffè e birre artigianali di alta qualità. Questi prodotti (in tutto 15 referenze) fino al 17 marzo saranno presenti all’interno dell’Ipermercato di Grugliasco in un corner dedicato. Per promuovere i prodotti saranno organizzate degustazioni in loco.

Carrefour sta inoltre lavorando con la startup Emerge, piattaforma online dei produttori alimentari italiani, per replicare iniziative come questa anche in altre regioni d’Italia e con nuove realtà territoriali di valore. Produttori interessati a partecipare possono iscriversi gratuitamente su www.emerge.biz.

Salvatore Cavoli, responsabile Prodotti Regionali di Carrefour Italia, commenta: “Siamo entusiasti di sostenere la Cooperativa Sociale Pausa Caffè contribuendo all’obiettivo della cooperativa con progetti che propongono ai nostri clienti dei prodotti di qualità e contemporaneamente supportano l’inclusione sociale e lavorativa, generando valore aggiunto e positivo sul territorio e nella comunità locale”.

 

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Aldi: il primo anno in Italia

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ALDI_Collaboratori

A marzo Aldi festeggia il suo primo anno di attività nel nostro Paese. In occasione del primo anniversario traccia un bilancio. Aldi ha creato in 12 mesi una rete di 51 punti di vendita situati in 6 regioni del Nord Italia: Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Trentino-Alto Adige e Veneto, con l’assunzione di oltre 750 collaboratori nei negozi, ai quali si aggiungono gli oltre 300 della sede operativa e i 230 del centro logistico.

In una nota l’insegna tiene a precisare di avere offerto al 93% dei suoi attuali collaboratori un contratto a tempo indeterminato, senza alcuno step propedeutico. Inoltre “il 32% delle donne ricopre posizioni manageriali, per un totale di occupazione femminile del 59%, ed è garantita l’equità salariale tra uomo e donna. La stessa attenzione viene dedicata ai giovani sotto i 35 anni, che costituiscono il 63% degli assunti e completano l’organico composto da collaboratori con maggiore anzianità”. Infine nel 2018 Aldi ha fornito circa 10.000 ore di formazione retribuita.

Michael Veiser, group managing director di Aldi, dichiara: “La soddisfazione per i traguardi raggiunti è davvero grande, per questo vogliamo continuare a crescere in questa direzione anche nel 2019 in maniera organica, rafforzando la presenza dei nostri negozi sul territorio. In un’ottica di evoluzione costante,  con l’obiettivo di dare sempre più valore alle esigenze dei clienti, desideriamo permettere ad ancora più persone di conoscere la nostra idea di spesa”.

 

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Despar, 2019 all’insegna della distintività

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Aria di soddisfazione in casa Despar, che ha chiuso il 2018 in positivo con un fatturato in crescita del 2,5% sul 2017, dovuta sia alle nuove aperture (in totale 10) sia alle performance positive della rete e delle mdd. “Parliamo di uno sviluppo che ha coinvolto tutte le nostre aziende socie (Aspiag Service, Ergon, Fiorino, Maiora, L’Alco e SCS), anche a rete corrente -spiega Lucio Fochesato, direttore generale di Despar Italia -. Le nostre pl sono cresciute, raggiungendo una quota del 19,2% (+0,4% sul mercato; fonte: Nielsen), anche grazie al lancio, nel 2018, di circa 200 nuove referenze, soprattutto nei segmenti premium, salutistico e bio. Per il 2019 prevediamo una crescita delle mdd del 3,3%. Ma i progetti sono di più ampio respiro”.

Cominciamo dalle mdd. Quali le linee guida per il loro sviluppo nel 2019?

Ai criteri utilizzati fino ad oggi -qualità, sicurezza e innovazione con focus sulla convenienza- abbiamo aggiunto nuovi indirizzi, cioè trasparenza, semplicità e coerenza. Vuol dire garantire la salute, riducendo ingredienti dall’eccessivo apporto calorico. Una risposta? La nuova linea di estratti a freddo biologici. Inoltre, intendiamo dare maggiore servizio e ridurre lo spreco, introducendo nuovi pack ecosostenibili con una più facile separazione dei singoli materiali.

L’approccio sostenibile caratterizza il vostro approccio al mercato a 360°.

È vero: ci stiamo impegnando per sviluppare un’economia territoriale circolare. Vogliamo essere vicini al territorio, creare punti di vendita ecosostenibili, mettere in atto best practice relative alla salvaguardia dell’ambiente e delle comunità. Vogliamo prestare sempre più attenzione ai fornitori locali come parte del tessuto economico, ma anche come nostri clienti e stakeholder. Una vicinanza cui contribuiscono anche i negozi in affiliazione, settore che vale più del 30% del nostro business, quasi un miliardo. In un concetto: tutti siamo clienti di tutti.

Come comunicherete questi criteri?

Con nuove campagne, di cui oggi è ancora prematuro raccontare. Sarà un anno importante: Spar sarà main sponsor degli europei di atletica in Polonia, la nostra convention 2019 sarà a San Patrignano e si intitolerà “Storia di uomini e di innovazioni”, un ulteriore segnale di vicinanza. E poi ci stiamo già preparando al nostro anniversario dei 60 anni, nel 2020, con il claim “Despar appartiene a tutti noi”.

Intanto, si torna con forza a parlare di prezzo. Come si concilia con la qualità?

Per noi la qualità è un requisito imprescindibile, che deve essere costante nel tempo e con un prezzo in linea con un mercato sempre più difficile e complesso. Rispondiamo ai discount con politiche mirate, in primis, allineandoci ai loro prezzi in alcune categorie fondamentali e anche diminuendo la pressione promozionale; alcune società hanno anche delle linee di primo prezzo non a marchio. In generale prevediamo piccoli interventi nei pack e nei formati delle nostre linee a marchio, per continuare ad essere in linea con il trend del mercato. La qualità rimarrà la stessa; è la definizione stesa di convenienza ad essere cambiata.

Quindi, oggi un prodotto è conveniente …

Quando fa risparmiare tempo: è il criterio utilizzato dal consumatore. Per noi, significa facilitare le sue decisioni di acquisto rendendo i nostri brand più visibili a scaffale e nel banco, più facile la lettura degli ingredienti, il loro utilizzo e anche lo smaltimento del packaging. Su questi temi stiamo concentrando i nostri sforzi di innovazione, perché riteniamo che il futuro sarà fatto da prodotti salutistici con una shelf life massima di una settimana e pack riutilizzabili.

A proposito di discount, com’è stato questo anno di “convivenza” con Aldi?

Nelle aree in cui siamo entrambi presenti non abbiamo sentito impatti particolari, anche perché parliamo a consumatori diversi. Despar Aspiag, la nostra società che opera a più diretta concorrenza con Aldi, ha chiuso il 2018 con un fatturato in crescita a rete corrente (+4%) e in positivo anche a parità di rete. Questo non vuol dire sottovalutare Aldi: rimane un concorrente da osservare, ma che qui in Italia deve ricavarsi un mercato. Non sarà facile e noi, con i nostri 60 anni di storia, non intendiamo facilitargli la vita.

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PiùMe, nuovo riferimento del mondo drugstore

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Con oltre 11mila referenze di prodotti per pulizia della casa, bellezza e igiene personale, è nata in gennaio la piattaforma online PiùMe www.piumeshoponline.com con il payoff “Coccole per te e la tua casa”, che, nel giro di un anno o poco più, si prefigge di riunire sotto un’unica nuova insegna anche la rete fisica dei punti vendita sparsi sull’intero territorio nazionale dei tre marchi di drugstore coinvolte nel progetto nato a luglio 2018 grazie al Consorzio Promotre 2.0 scrl di Livorno.

Le insegne alla base dell’operazione sono Ipersoap, Saponi&Profumi e Smoll, un totale di 352 negozi, derivanti rispettivamente da 266 punti vendita per Ipersoap della General Service Holding Spa di Lucca, 56 negozi per Saponi&Profumi della società sarda Quattro Srl e 30 per il gruppo familiare Meloni Spa di San Marino che opera con il brand Smoll (ndr: dati aggiornati a febbraio 2019). L’obiettivo è di arrivare a quota 400 store complessivi, anche in virtù delle previsioni di espansione già in atto da parte delle rispettive realtà.

Spiega con maggiori dettagli l’operazione messa in atto, nelle sue fasi, dallo shop online agli store fisici, Maurizio Bianchi, direttore generale di Promotre 2.0, il consorzio livornese da cui il progetto ha avuto inizio e che fa parte del polo drug di Crai, cui aderiscono tutte le 3aziende che hanno fondato PiùMe.

“PiùMe nasce con il duplice obiettivo di dare vantaggi di risparmio ai consumatori, e, forte dei 350 punti vendita attualmente oggetto del progetto, offrire all’industria di marca una partnership alternativa agli attuali competitor. Da marzo, in tutti i punti di vendita sarà possibile trovare un paniere di offerte esclusive PiùMe, comunicate con due pagine dedicate su tutti i volantini delle insegne coinvolte: così il marchio ombrello PiùMe comincerà ad apparire nell’attuale rete di vendita. Conclusa la fase della ricerca di un posizionamento distintivo e di un adeguato format, attualmente in via di definizione, partirà il processo di unificazione delle insegne sotto PiùMe. I tre marchi, territorialmente complementari e non sovrapposti, sono difatti presenti in regioni diverse: Smoll nelle Marche, in Emilia-Romagna e Umbria; Ipersoap in Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto e Toscana, me Saponi & Profumi in Sardegna”.

L’obiettivo strategico è quello di trasformare le attuali insegna regionali in un’unica firma nazionale, per sfruttare le economie di scala e di efficienza”

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Roberto Abate spa, beni sequestrati

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Il Tribunale di Catania, sezione fallimentare, ha disposto il sequestro del patrimonio del gruppo Roberto Abate spa. Si tratta di un sequestro cautelativo. Sono stati inoltre nominati due custodi. Davide Foti, segretario generale Filcams Cgil, spiega: “Non si tratta di un commissariamento, di fatto però si cristallizza una vertenza di cui non conosciamo gli esiti. Tutte le operazioni che si svolgeranno da qui in avanti dovranno essere verificate dai custodi nominati”. Il Gruppo Abate (ex socio Selex) gestiva in Sicilia 77 punti di vendita  tra diretti ed affiliati con le insegne A&O, Famila, San’è, La Grande A e Ard Discount (quest’ultima gestita tramite la società consortile Sicilia Discounts di cui era componente) nelle province di Catania, Siracusa, Messina, Trapani, Caltanissetta ed Enna.

La decisione della sezione fallimentare getta un velo sulle acquisizioni già effettuate? Lo chiediamo a Foti che spiega: “Al momento non c’è alcun blocco – risponde – quindi la speranza è che si proceda con l’acquisizione dei punti di vendita rimasti. Per quanto riguarda Ergon non dovrebbero esserci problemi perché si tratta di un’acquisizione. Arena e Gruppo Rocchetta (insegna Paghi Poco) hanno invece affittato un ramo d’azienda. Stiamo dunque eseguendo verifiche legali”.

Stando a quanto ci hanno comunicato i sindacalisti l’azienda Abate ha convocato le sigle sindacali per un incontro previsto per venerdì.

La preoccupazione congiunta dei sindacati riguarda i lavoratori. “La decisione di fatto cristallizza la vertenza per i 450 lavoratori catanesi, su cui  ricadranno conseguenze  importanti. – spiega Foti – Insieme alle altre sigle sindacali, stiamo richiedendo un incontro urgente al Prefetto di Catania e ai custodi nominati dal Tribunale; insieme ai lavoratori, abbiamo la necessità di capire che strada bisogna imboccare per il futuro dei dipendenti e come sarà possibile pagare gli stipendi fermi al dicembre 2018”.

 

 

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Checkpoint Sistems nuova partnership per i pagamenti veloci e senza ostacoli

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Checkpoint Systems, fornitore di soluzioni verticalmente integrate per il mondo del retail, sigla la partnership con Supersmart e Bizerba Group, funzionale all’offerta di soluzioni fluide (“frictionless”) che migliorano l’esperienza d’acquisto, riducendo al minimo le operazioni in cassa e assicurando le misure di prevenzione delle perdite.

Un recente studio di Ecr, Self-Checkout in Retail: Measuring the Loss, ha evidenziato la crescente volontà dei retailer di adottare soluzioni fluide/senza ostacoli (frictionless), come self-checkout e “scan and go”. Un altro dato della ricerca è il crescente aumentare del rischio perdite, nonostante i retailer contribuiscano ad aumentare il gradimento dei clienti.

La collaborazione Checkpoint Systems-Supersmart-Bizerba Group si inserisce nella domanda sempre più forte per soluzioni adatte a compiere le operazioni di acquisto via smartphone, offrendo ai clienti la comodità di un’esperienza completamente autonoma, riducendo al minimo i tempi di attesa per le transazioni grandi e piccole.

Gli oltre cinquant’anni di esperienza Checkpoint nella prevenzione delle perdite, unita agli algoritmi sviluppati da Supersmart nell’acquisizione delle immagini e alla tecnologia di Bizerba nel settore Retail, promettono ai clienti una migliore esperienza di acquisto senza le frustrazioni e i ritardi dovuti a negozi affollati e alle lunghe attese in cassa. I retailer potranno continuare a utilizzare i programmi di Protezione alla Fonte, messi a disposizione da Checkpoint Systems, per proteggere i prodotti più soggetti a furti ed esposti alla criminalità organizzata.

 

“Grazie a questa partnership con Supersmart e Bizerba possiamo fornire soluzioni che migliorano la customer experience -commenta Alan Tamny, Global Director of Product Management di Checkpoint Systems- evitando allo stesso tempo le perdite dei retailer, senza costringerli a dover modificare le proprie tecnologie antitaccheggio o i programmi di Protezione alla Fonte già in adozione. Questo consente di passare alla nuova tecnologia in modo controllato, contribuendo a massimizzare la redditività e a ridurre al minimo le perdite”

Il self-checkout migliora il processo di acquisto e incrementa l’intera esperienza dell’acquisto -aggiunge Yair Cleper, fondatore e CEO di Supersmart-. Grazie alla nostra tecnologia basata sull’Intelligenza Artificiale, insieme alle soluzioni leader di mercato fornite da Bizerba per il settore del Retail e ai servizi per la protezione dei prodotti di Checkpoint Systems, possiamo contribuire allo sviluppo della nuova frictionless shopping experience sia per i consumatori sia per gli stessi Retailer”.

 

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Lidl Italia è anche piattaforma export per il made in Italy

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Con oltre 620 negozi in tutta Italia, l’attenzione alla sostenibilità e una crescita costante di aperture e fatturato sin dall’ingresso nel nostro Paese, nel 1992, Lidl Italia si caratterizza per una continua innovazione degli assortimenti.Prodotti stagionali, anche alimentari, come lo street food quest’estate, capsule collection in esclusiva con la stilista Heidi Klum, una linea di prodotti premium per l’alimentare Dop e Igp. Il punto e il domani con Eduardo Tursi, amministratore delegato acquisti e marketing.

Possiamo ancora chiamarvi discount?

Nell’animo e nei processi siamo un discount, ma nei servizi e nell’offerta siamo un supermercato. Lidl nasce come discount, l’impostazione è sempre quella.

Nella comunicazione puntate molto sull’italianità.

Da qualche anno abbiamo scelto di comunicarla perché l’assortimento si è evoluto.

I riscontri sono molto positivi, lo dicono i due milioni di fan su Facebook, le newsletter e le telefonate. Siamo tra le poche realtà ad avere un’assistenza clienti propria, con dipendenti in Italia, quindi un’altissima qualità nella ricezione ed elaborazione dei dati.

Com’è cambiato l’assortimento in questi anni?

Proponiamo più di 2.000 referenze, oltre l’80% made in Italy.

L’offerta si è evoluta interpretando le nuove esigenze della clientela: il trend salutistico, con i free from, i prodotti vegetariani e soprattutto il biologico, che nel 2018 è cresciuto a doppia cifra.

C’è un limite alla crescita?

Noi non ci poniamo limiti. Rispetto a 5 anni fa l’assortimento è cresciuto di oltre il 10%; lo spazio si trova con accorgimenti tecnici e in questo i colleghi delle vendite sono bravissimi. Rispetto a qualche anno fa oggi abbiamo anche il 20-25% in più di superficie.

Con la carne fresca abbiamo cominciato nel 2004, l’offerta di ortofrutta è aumentata, abbiamo introdotto il pesce fresco, la gastronomia e il reparto panetteria.

E nell’immediato futuro?

Nei prossimi 3-5 anni continueremo ad ampliare le categorie del fresco, quelle che secondo Gfk e Nielsen trainano la crescita del mercato.

Ortofrutta, carne, gastronomia, salumi e formaggi, preparati, ready-to-go, alimenti salutistici come succhi di frutta e insalate pronte sono il nostro focus.

Se il tema 2019 sono i freschi, come lo affronterete?

Investiremo per sviluppare l’assortimento e ampliare ancor più l’offerta nei freschi. I settori sono soprattutto carne e ortofrutta.

Abbiamo di recente lavorato su carne, uova e pollame. Abbiamo scelto di sostituire completamente la carne bovina con la scottona delle razze Limousine e Charol, controllando però tutta la filiera. Sono razze che non nascono in Italia, ma noi ci assicuriamo che gli ultimi 6 mesi vengano allevate, cresciute e lavorate nel nostro Paese. Pollame e suini sono 100% italiani e anche per l’ortofrutta, soprattutto al sud, curiamo le referenze locali.

Come nasce un nuovo prodotto?

Il suo sviluppo parte dagli aspetti qualitativi, definiti attraverso l’analisi dei prodotti sul mercato sia per ingredientistica che attraverso assaggi di esperti e di un panel esterno. Solo successivamente selezioniamo i fornitori e procediamo alla trattativa sul prezzo. L’85% dei prodotti è a marchio proprio, per questo il gruppo, non solo Lidl Italia, ha posto delle regole cardine valide per tutti.

Per l’assortimento ordinario lavoriamo solo con fornitori certificati Ifs o Brc; il codice di condotta Lidl è molto restrittivo sul rispetto degli standard sociali, delle norme contrattuali e sulla remunerazione del lavoro femminile. Il primo controllo precede l’arrivo del prodotto in negozio e riguarda il singolo stabilimento produttivo.

Come si definisce il prezzo?

Siamo un discount: nulla viene lasciato al caso. Ovviamente sfruttiamo le sinergie di gruppo. I prezzi vengono ridefiniti con periodicità diverse in base alle categorie: ogni settimana per l’ortofrutta, ogni tre mesi per il burro, dopo la raccolta del grano per i panificati.

Siamo pronti a condividere gli aumenti delle materie prime, ma anche i vantaggi economici in caso di diminuzione prezzi. E poi siamo tra i pagatori più puntuali della gdo in Italia: questo fa la differenza con i fornitori.

Come si avvantaggiano i fornitori italiani delle sinergie di Lidl?

La filiale italiana è il primo esportatore verso i negozi Lidl degli altri Paesi. L’ingresso nel mercato Usa ha aperto la strada a molti produttori prima assenti. Ci occupiamo noi di tutti gli aspetti (complessi) per le piccole realtà italiane, l’interesse è reciproco: nei nostri punti di vendita all’estero vendiamo prodotti italiani per un valore di oltre 500 milioni di euro l’anno.

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L’enoteca di Casa Emergency

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Il nuovo progetto di Casa Emergency è lo spazio per i vini. Nella sede della onlus non governativa fondata da Gino Strada, in via Santa Croce a Milano, è stata infatti realizzata e/n Enoteca Naturale con una scelta di vini ottenuti da agricoltura sostenibile ed etica, in linea con la filosofia dell’associazione, accompagnati da degustazioni di salumi, formaggi e poche altre selezionate offerte di cucina da filiera corta. Stando a quanto pubblicato da Pambiancowine il locale ospiterà eventi e incontri su vari temi. L’enoteca è dunque concepita come spazio di degustazione e di meditazione, avviata assieme alla società benefit costituita da Marta Gianotti, Francesca Agnello e Guido Cerettani, pionieri della somministrazione di vini naturali a Milano. L’accordo – scrive il giornale online – prevede, a beneficio di Emergency, il pagamento dell’affitto e di una quota degli introiti variabile sulla base degli incassi. Inoltre, il locale sviluppa progetti di inclusione sociale con richiedenti asilo. I primi due collaboratori inseriti provengono da Somalia e Guinea.

 

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Unieuro: il piano di sviluppo in Sicilia

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Unieuro

L’insegna di elettronica di consumo ha avviato l’integrazione dei 12 negozi siciliani appartenuti a Pistone spa, situati a Palermo (nei centri commerciali Città Mercato, Guadagna, La Torre e Ai Leoni), Carini, Alcamo, Catania (nei centri commerciali I Portali e La Rena), Agrigento, Trapani, Mazara del Vallo e Marsala.

Siamo arrivati in Sicilia acquistando la rete di negozi migliore dell’intera regione ed è nostra intenzione preservare il patrimonio di competenze costruito negli anni dalla famiglia Pistone e dai suoi collaboratori. – dichiara Giancarlo Nicosanti Monterastelli, amministratore delegato di UnieuroL’approccio omnicanale e gli investimenti in digitalizzazione e marketing posti in essere da Unieuro consentiranno un più rapido sviluppo delle attività siciliane e, di pari passo, dell’occupazione”.

L’acquisizione dei negozi Pistone porta a 13 i punti vendita diretti Unieuro in Sicilia e rappresenta un primo e strategico passo per arrivare a una copertura capillare dell’isola, anche considerando gli affiliati. Il rebranding verrà comunque completato nell’arco di poche settimane e celebrato con una campagna di comunicazione ad hoc. L’obiettivo dell’insegna è arrivare ad almeno 20 punti di vendita diretti nel medio-lungo termine. La prima apertura è prevista in primavera quando sarà aperto un negozio nel centro di Gela (Cl) non ancora presidiata direttamente. Il progetto è al momento in via di finalizzazione. Per sostenere i piani di crescita, Unieuro potrà contare sull’hub logistico di Carini: 10.000 mq a supporto della piattaforma centrale di Piacenza.

E’ nostra intenzione conservare le specificità dei negozi acquisiti in termini di servizio al cliente, rafforzandole con le nostre politiche omnicanali. – spiega Luigi Fusco, chief operations officerSiamo persuasi che la squadra che ci lascia in eredità Pistone sia di ottimo livello”.

 

 

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