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Crai Codè acquisisce 70 store Prestofresco


Si inaugura Centromela, lo store per l’usato garantito di Apple

Lo stile liberty dell’ex Cinema Teatro Italia di Venezia accoglie Despar

È Oro: al via un nuovo processo di vendita

Toridoll programma cinque aperture a Milano

Novacoop investe 350 milioni per lo sviluppo a Torino

Diesel inaugura a Milano il Bistrot Glorious Café

Amazon potenzia l’offerta delle private label con Wickedly Prime


Euronics inizia l’anno con i Supersaldi

Auchan investe 250 milioni per il restyling dei propri centri

Gruppo VéGé si rafforza nel drug con il nuovo socio DuePiù

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Gruppo VéGé apre il 2017 con un’accelerazione nel canale drug grazie all’ingresso nella propria compagine del nuovo socio DuePiù. L’intesa operativa dal 1° gennaio porta in dote al gruppo 88 punti vendita specializzati a insegne Kuadrifoglio e Sirene Blu che fanno capo al consorzio di Campodarsego (PD) e si trovano in Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Lombardia ed Emilia Romagna.

DuePiù, in particolare, va ad affiancare le imprese Gargiulo & Maiello SpA, Bava srl e Detercart Lombardo, oltre ai gruppi Comipro ed In.Prof, nel presidio del segmenti Personal & Home Care, Toiletries e Cosmoprofumeria.

Profilo. DuePiù nasce nel giugno 2008 come sodalizio tra le imprese Centrodet SpA di Resana (TV) e Rossi Srl di Campodarsego (PD), consorziatesi allo scopo di affrontare con maggior peso contrattuale la negoziazione periferica con l’industria e ottimizzare lo sviluppo delle rispettive insegne Sirene Blu e Kuadrifoglio. La struttura consortile fa sì che le due imprese condividano i servizi di centrale acquisti e di marketing mantenendo le proprie reti di vendita.

Centrodet SpA dispone di un CE.DI. da 10.000 mq. di superficie e gestisce attualmente 45 punti vendita di proprietà.  La rete commerciale di Rossi Srl si articola invece in 33 punti vendita di proprietà più 10 in affiliazione. Gli store delle due imprese sono simili tra loro sia per metratura, mediamente calcolata tra i 300 e gli 800 mq, che per assortimento, incentrato sui prodotti per la cura della casa e della persona ma negli ultimi anni arricchito anche con petfood, petcare e bazar leggero.

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UniCoop Firenze adotta il servizio Autoricarica con la spesa

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CoopVoce

I Soci Coop di UniCoop Firenze possono partecipare all’iniziativa Autoricarica con la spesa già attiva per i soci delle Cooperative: Coop Adriatica, Coop Amiatina, Coop Centro Italia, Coop Consumatori NordEst, Coop Estense, Coop Liguria, Coop Lombardia, Coop Reno, NovaCoop. Per usufruirne è necessario avere una linea CoopVoce. Il servizio permette di ricevere automaticamente una ricarica Bonus CoopVoce da 5 euro ogni 250 punti Coop. Se il saldo è superiore a 250, i punti saranno convertiti in funzione di multipli di 250. Se si hanno 1.100 punti si ha diritto a 4 ricariche da 5 euro, con un residuo di 100 punti. CoopVoceI punti di vendita, oltre a Firenze, che promuovono da pochi giorni il servizio, si trovano ad Arezzo, Lucca, Pisa, Pistoia, Prato e Siena.

Come richiedere il servizio. Il Socio interessato può richiedere l’attivazione di Autoricarica con la spesa esclusivamente presso il desk CoopVoce di un punto di vendita aderente, fornendo il numero di telefono CoopVoce su cui attivare il servizio ed il numero della carta socio della stessa cooperativa. Il Socio non cliente CoopVoce può richiedere l’attivazione del servizio contestualmente all’attivazione di una nuova linea CoopVoce. In ogni caso per aderire al servizio è necessario sottoscrivere un modulo di accettazione delle condizioni di servizio e fornire il consenso al trattamento dei dati personali. Le ricariche ricevute con i punti della spesa non sono rimborsabili in caso di cessazione della linea ed il relativo credito non può essere trasferito in caso di portabilità del numero.

 

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Al temporary store Decò di Napoli si fa la spesa virtuale

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temporary store Decò Napoli

Il temporary store Decò di Napoli, top sponsor di N’albero, l’albero di Natale realizzato sul lungomare della città partenopea, che resterà aperto fino a marzo, fa spazio al virtuale e propone ai clienti un’esperienza futuristica attraverso la realtà virtuale immersiva. Per tutti i weekend del mese di gennaio, (venerdì, sabato e domenica dalle ore 10 alle ore 22), sarà offerta ai visitatori la possibilità di “entrare” in una virtual room del temporary store Decò in modo da poter effettuare i propri acquisti, nalbero napolitutti i venerdì, sabato e domenica di gennaio. Il temporary store Decò è invece aperto tutti i giorni dalle 10 alle 22 con orario prolungato fino alle 24 nei week end. All’interno degli spazi sono previsti degustazioni, giochi per i più piccoli ed attività ludiche per tutte le età.

Tradizione e innovazione. “Con questa nuova iniziativa – afferma Angelo Merola, responsabile marketing Decò – intendiamo dimostrare che tradizione e innovazione possono e devono convivere: anche se in futuro cambieranno le abitudini di acquisto e si evolveranno le modalità di fare la spesa in un’ottica di innovazione tecnologica e di migliore fruizione dei servizi per la clientela, i legami con i prodotti del territorio, con le tipicità locali, e soprattutto con la tradizione dovranno rimanere immutati”.

 

 

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Crai lancia il concorso che mette in palio 1.000 euro di spesa

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1000 euro spesa gratis Crai

Il nuovo anno per Crai inizia con un’attività di loyalty marketing che rientra in un piano molto più articolato di azioni dedicate ai possessori della carta fedeltà dell’insegna. “Abbiamo deciso di rilanciare la nostra carta fedeltà perché tra le prime priorità del 2017, abbiamo posto i nostri clienti e la fiducia che ogni giorno ci accordano – afferma Mario La Viola, direttore marketing, format, rete e sviluppo – e per questo abbiamo voluto iniziare l’anno nuovo con un’iniziativa concreta e utile dedicata unicamente a loro”.

Modalità di partecipazione. Tutti i possessori di Carta Più, la carta fedeltà di Crai, potranno partecipare, dal 9 al 28 gennaio 2017 al concorso che mette in palio ogni giorno 1000 euro di spesa gratis. Per partecipare basterà fare la spesa e spendere appena 10 euro in un unico scontrino, includendo almeno due dei prodotti sponsor indicati nei materiali esposti in negozio. Il cliente, con gli estremi dello scontrino, accederà al sito www.vincispesacrai.it e potrà così partecipare all’estrazione dei buoni spesa. L’iniziativa sarà promossa a livello nazionale attraverso azioni sia digitali su DoveConviene e Facebook che in radio sulle principali emittenti nazionali e locali.

 

 

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Editoriale: voglia di star bene anche nell’anima

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Ai bisogni pragmatici che ci hanno accompagnato fino ad ora … tempo, praticità, trasparenza, si aggiungono (e NON si sostituiscono) bisogni più emozionali. Non basterà dunque facilitare, spiegare, ma sarà necessario anche nel retail, così come nel largo consumo, farlo con garbo, con attenzione. Stanchi degli scontri brutali, che siano campagne elettorali infuocate o simili, stanchi delle atrocità che imperversano non così lontano da noi, stanchi di anni di recessione e di rinunce, gli italiani hanno bisogno di sicurezze e di sorrisi. Non si aspettano di trovare la pietra filosofale e neppure l’elisir di lunga vita, ma vogliono semplicemente poter ricominciare a volersi bene. Ma, attenzione, non è e non sarà la fiera dei buoni sentimenti: piuttosto un passo avanti nel cammino intrapreso da molti, individualmente e come impresa, di arricchire quei valori di responsabilità, di correttezza, di rispetto e di eticità con la bellezza (e la magia) della serenità. Mi è piaciuto cogliere, proprio a fine 2016, i segnali che questo sta già succedendo … Conad con #apriteleporte, un hashtag da conservare per tutte le occasioni, Il Viaggiator Goloso che ha stampato la parola felicità su tutte le pareti del nuovo store, Carrefour Urban Life con i suoi divani e il tavolone per mangiare insieme anche se non ci si conosce, perché non è vero che gli amici ormai sono quelli di FB. Gli amici si trovano; basta, appunto, #aprireleporte

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Riparte la sfida del retail di marca

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Come la marca, più della marca. Non è uno scioglilingua coniato per gli addetti ai lavori, ma è la lapidaria analisi di quanto sta avvenendo sul mercato della marca del distributore (Mdd) in Italia in questo momento. Che alcuni retailer abbiano iniziato a sviluppare le proprie private label sposando logiche “da marca” è un dato sotto gli occhi di tutti: segmentazione più puntuale, sbarco nei segmenti a maggiore valore aggiunto, spiccata propensione all’innovazione, promozionalità sono gli elementi che hanno guidato il mercato in queste ultime stagioni di performance non certo esaltanti, anche per il corrispondente impegno dell’Idm nel sostenere i propri prodotti attraverso copiose attività promo. Oggi quest’onda Idm è calata di intensità e i retaier invece di cedere volumi e quote di mercato della propria marca a favore dei prodotti di marca in promozione, hanno modificato la propria strategia di offerta con l’ingresso/sviluppo nei segmenti di domanda più attrattivi (crescita dei consumi, maggior valore aggiunto, target di consumatori meno condizionati dalla crisi). Tanto da spingersi a trasformarsi addirittura in insegna, almeno nelle sue propaggini più evolute.

La private label si fa insegna
Dopo le esperienze di Conad con Sapori&Dintorni, di Carrefour, di Coop Italia, ultimo arrivato in ordine di tempo è lo store Unes a insegna Viaggiator Goloso, spiegazione plastica di questo nuovo step compiuto dalle cene in Italia attraverso le loro pl premium. “Nel nostro paese -dichiara Gabriele Nicotra, direttore acquisti Unes- quasi tutte le insegne presidiano il segmento premium con prodotti che sottolineano con forza l’appartenenza di quel marchio all’insegna. Pochi casi, tra cui il nostro Viaggiator Goloso, devono il loro successo appunto a una scelta strategica e una politica di marca che si è affinata nel tempo e oggi passa da un’ottica commerciale (tipica del mondo distributivo) a un’impostazione industriale. Il posizionamento, le scelte valoriali, la coerenza di ogni progetto ad un disegno complessivo rappresentano gli elementi che i clienti riescono a individuare immediatamente. Il temporany shop, i negozi monomarca, laddove la marca è forte ed autentica, riescono a dare buoni risultati e ad affermare il brand e a diffonderne conoscenza e popolarità”. “La gestione delle marche dei distributori -concorda Gonzague de Carrere, direttore Mdd private label di Carrefour- come marca è a pieno titolo un vero successo. Da Carrefour, per esempio Terre d’Italia e Carrefour Bio sono due marche che sono ben riconosciute dai consumatori. Sono delle leve di differenziazione e ci rendono più forti rispetto ai nostri concorrenti. Oggi come retailer dobbiamo gestire un ciclo di sviluppo della marca con un piano di comunicazione, digitale e di marketing che è solito dei brand industriali”. “Con l’apertura di punti di vendita a insegna Sapori&Dintorni -dichiara Francesco Pugliese, amministratore delegato e direttore generale di Conad – abbiamo dato il via ad un’operazione di valorizzazione dell’insegna Conad, attraverso il nostro brand premium. Non vogliamo, però, costruire una nuova catena monomarca, bensì continuare a dare distintività alla nostra insegna declinando il legame tra S&D e Conad magari in corner e aree nei nostri pdv. Tuttavia, sono molto soddisfatto delle aperture degli store a insegna S&D: con una redditività di 18mila euro al metro sono senza dubbio un caso di successo”.

Capitale fiduciario multichannel
“Del resto -spiega Guido Cristini, docente ordinario di economia e gestione delle imprese presso l’Università di Parma e curatore del Rapporto Marca la fiducia nelle pl è ormai, conquistata: i fornitori sottostanno a rigidi capitolati di produzione e i distributori hanno saputo parlare correttamente ai propri clienti, illustrando tutti i plus qualitativi dei prodotti a proprio marchio. I controlli cui i retailer sottopongono i loro copacker sono un capitale fiduciario che si può spendere, soprattutto nei segmenti a maggiore valore aggiunto. I consumatori post crisi sono più adulti e pragmatici e attenti alla sostenibilità della loro spesa. Alcuni retailer hanno saputo intercettare questi bisogni, proponendosi come intermediario fiduciario tra la produzione e il mercato, divenendo una sorta di interfaccia privilegiata (e sicura): pensiamo a Whole Foods negli Usa, catena che ha cambiato l’approccio degli statunitensi al cibo proponendosi come paladino del 100% naturale”. “Stiamo assistendo alla conferma -aggiunge Roberto Nanni, responsabile strategia prodotto a marchio in Coop Italia- che la pl è definitivamente sdoganata agli occhi del consumatore, oltre che nei suoi comportamenti di acquisto, è diventata una vera e propria marca. Ciò significa che la sua credibilità, conquistata sullo scaffale dei pdv e dal grado di soddisfazione dei consumatori/user, in questo frangente può interpretare lo stesso ruolo importante in termini di valorizzazione del brand insegna, anche al di là dei luoghi fisici nei quali ha, nel tempo, costruito il suo successo”.

L’intero articolo su Gdoweek n. 1/2017

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Il temporary store Viaggiator Goloso non chiuderà

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Cambia pelle il temporary store il Viaggiator Goloso di via Grosotto 7, a Milano, realizzato all’interno di Piazza Portello e dell’omonimo centro commerciale Iper La Grande i, Temporary il VG 1che da giovedì 12 gennaio sarà nuovamente aperto al pubblico. Il Viaggiator Goloso, brand di Unes e U2 Supermercato, era stato inaugurato a novembre con chiusura prevista per l’8 gennaio 2017. In poco più di un mese, il negozio ha totalizzato circa 48.000 visitatori. Numeri che hanno spinto l’azienda a prolungare l’attività. Temporary il VG 2

Lo store propone una selezione della gamma il Viaggiator Goloso. Durante tutto il periodo natalizio, i clienti hanno avuto modo di acquistare i cesti con possibilità di “basket” personalizzati con i prodotti preferiti, e vari prodotti natalizi, fra i quali la linea di panettoni.

 

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L’attrazione secondo Carrefour

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Dopo il lancio della formula Gourmet e della sua successiva evoluzione, le nuove declinazioni dell’Urbano (da quello di servizi a Torino a Urban Life a Milano), anche il format di attrazione ha raggiunto una sua caratterizzazione che lo rende distintivo e più facilmente identificabile. Stephane Coum, direttore divisione supermercati di Carrefour Italia, spiega le logiche alla base di questo nuovo progetto, il cui prototipo è il Carrefour Market di viale Farini, a Milano, aperto 24 ore su 24,  in fase di implementazione definitiva sull’intera filiera e ne delinea i nuovi possibili sviluppi. “Tutti i cluster hanno un proprio dna: Gourmet è freschezza, qualità, assortimento e servizio di ristorazione per gourmand; Urbano è convenience e servizi per facilitare la vita; l’Attrazione è prezzo, promozione e assortimento, un’offerta adattata al profilo del cliente, che, per definizione, è totalmente differente da quello gourmet. Oggi questa clusterizzazione si vede: non è solo un concetto intellettuale; è evidente anche per il cliente, che sa cosa aspettarsi dalle diverse tipologie di vendita. Certo non tutto è ancora perfetto, ma continuiamo a lavorare per sviluppare il modello di Attrazione 2.0, il Gourmet 3.0 ecc: siamo sistematicamente in espansione e abbiamo ancora progetti importanti nel 2017, in particolare due nuovi concept, che saranno qualcosa di molto innovativo”.

In passato, il retail non ha espresso grande innovazione. Ma in questi ultimi due anni, vi siete scatenati …
È proprio questo il compito di Carrefour: esprimere il proprio dna oltre il prerequisito di prezzo e promozioni. Lavorare in Italia è un piacere, perché il Gruppo ci ha dato l’opportunità di approfondire clusterizzazione e segmentazione, portare il cuore nel pdv, diventando una piattaforma di esperienza per tutto il Gruppo.

Entriamo nel dettaglio del formato attrazione. Quali le sue caratteristiche?
Quello di essere un negozio con un dna molto forte sul prezzo e sulle promozioni che devono essere ben visibili e facilmente identificabili in un ambiente che sappia ricreare lo spirito del mercato tradizionale moderno. In quest’ottica, abbiamo creato, proprio all’ingresso, lo spazio Red Box che raggruppa le promozioni più importanti, proposte a volantino, che hanno i prezzi più bassi degli ultimi dieci anni. Ma la convenienza viene declinata in tutto il punto di vendita con prezzi bassi tutto l’anno per gli acquisti abituali e continuativi ed evidenziati da una comunicazione efficace.

Un approccio simile ai discount …
Siamo diversi dai discount per natura e approccio. L’attrazione è a tutti gli effetti un supermercato, che offre piatti pronti, banchi al taglio, un po’ di non food stagionale, ma anche servizi come le spremute fresche, il sushi, carne di qualità, la possibilità di utilizzare macchine elettriche, orari ampi, 24 ore su 24. Tutto a prezzi competitivi.

A che punto siete con l’implementazione?
Stiamo proseguendo con un buon passo. Finora abbiamo ristrutturato già il 15-20% del canale totale con i nuovi format Gourmet, Urbano e Attrazione su un totale di 70 store, migliorando la soddisfazione del cliente e creando nuova occupazione. Il nostro obiettivo, infatti, è anche quello di sviluppare l’economia in Italia: in tre anni abbiamo raddoppiato la vendita di prodotti regionali in tutte le regioni italiane, Sicilia a parte, dove non siamo presenti.

Come selezionate questi prodotti?
Per Terre d’Italia la selezione spesso prende in considerazione anche la scelta dei nostri stessi clienti che, talvolta, hanno la possibilità di provare in anteprima alcuni prodotti artigianali esposti nei punti di vendita per essere poi selezionati tra i nostri fornitori ufficiali. Questo è possibile perchè Carrefour, come azienda, è organizza come un corpo umano, con il cervello nella sede centrale e il cuore negli store. L’obiettivo di marketing è di abbassare il centro di gravità mettendo il cervello anche a livello delle regioni. Questo si traduce in rapporti molto stretti con i fornitori, come ha dimostrato anche il Salone di Carrefour (ndr: la manifestazione organizzata a Milano a settembre). A conferma di questo, lavoriamo già con diverse filiere e anche su un progetto a km0 reale, mirato sul pdv.

Come Whole Foods con i propri farmer?
Esattamente. La vera differenza è che Carrefour non fa sufficiente marketing e comunicazione su questi aspetti, che, invece, la clientela chiede. E noi dobbiamo soddisfare sempre meglio questi bisogni.

In prospettiva lavorerete su catene bio?
Per ora la mia divisione gestisce già molti progetti, ma non prevediamo un market bio. Ritengo che il biologico debba essere presente nel supermercato, declinandone l’assortimento di volta in volta, a secondo della clusterizzazione, ma non credo che il mercato sia ancora maturo per un supermercato bio di 1.200 mq con una nostra firma.

Oltre all’eCommerce, pensate di sviluppare nuove app dedicate?
È un tema molto interessante e in forte sviluppo, visto che clienti che le usano sempre più. Su alcuni servizi abbiamo già lavorato, come Passrapido, la app che permette di pagare in casse dedicate al cliente, ma dobbiamo andare oltre. Per questo abbiamo stretti contatti con diverse start-up: per trovare nuove stimoli e soluzioni. Se apportiamo valore aggiunto al prodotto, all’assortimento, al servizio, il futuro sarà ancora della rete fisica, perché il digitale non crea qualcosa di nuovo, ma è uno strumento in più. Certo c’è molto da fare, in tutte le direzioni.

Ha collaborato Barbara Trigari

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Iper La grande i lancia il progetto Facciamo squadra

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Facciamo squadra

Si avvia nel segno dello sport la nuova iniziativa Facciamo Squadra di Iper, La grande i, realizzata con il patrocinio di A.M.O.V.A., l’Associazione Medaglie d’oro al Valore Atletico, e con sei testimonial dello sport italiano: Juri Chechi, Giulia Ghiretti, Federico Morlacchi, Antonio Rossi, Alessandra Sensini e Valentina Vezzali.

Gli obiettivi. L’iniziativa, che sarà lanciata il 12 gennaio e sarà operativa fino al 2 aprile 2017, mira a donare alle associazioni sportive dilettantistiche, senza fini di lucro, attrezzature per atleti e per palestre, divise e strumenti tecnologici (app e software) a fronte di una spesa effettuata presso tutti i punti di vendita Iper, La grande i.

Gioca e Vinci. I clienti Iper potranno a loro volta partecipare anche al concorso Gioca e Vinci e scoprire sul sito www.iper.it se hanno vinto uno dei 12mila premi: oggetti, gift card e buoni spesa da 20, 50 e 500 euro. Potranno al tempo stesso iscriversi a un concorso fotografico caricando su Facebook o sul sito iper.it materiale fotografico relativo a uno dei tre temi indicati; in palio 36 premi, da quelli ad estrazione di 100 euro fino ai premi social che vanno da 200 ai 500 euro (sempre in buoni spesa).

Per ogni spesa di almeno 20 euro e multipli con scontrino unico il cliente Iper, possessore di Carta Vantaggi, riceverà in cassa una cartolina con due tagliandi. Il primo contiene un codice gioco utilizzabile per partecipare al concorso Gioca e Vinci; il secondo tagliando, su cui è stampato un codice EAN del valore di 1 punto, può essere consegnato dal cliente a un’associazione sportiva per cumulare i punti necessari per richiedere i premi in catalogo.

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Nuova Distribuzione, ritorno al futuro

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Dall’azienda del bisnonno Cavalier Felice Franchini, specializzata nella lavorazione delle carni (ancora oggi uno dei tratti distintivi della catena), alla lunga stagione dei Supermercati Brianzoli fino alla nascita di Nuova Distribuzione, nel 1994, cavalcando il fenomeno dei discount, per tornare a focalizzarsi sul super con un format in evoluzione, in linea con le tendenze del mercato, ma senza rinnegare il passato e la tradizione. Questo il percorso dell’azienda (associata a Selex dal 2008) guidata dai fratelli Marilisa e Marco Franchini, che oggi sono concentrati in un impegnativo rilancio delle insegne SuperDì e IperDì, a livello di format, di assortimento e servizi, a cui si aggiungono anche nuove ambizioni di crescita. “Rimaniamo sempre legati alle tradizioni della nostra famiglia e a un passato -spiegano- che portiamo nel cuore e ci spinge a guardare avanti”. Da queste premesse nasce il nuovo format SuperDì, focalizzato sul fresco e sui servizi, legati soprattutto alla ristorazione.

Parliamo delle sue caratteristiche.
Lo abbiamo aperto a Bregnano (Co) alla fine di giugno, una ristrutturazione di uno store esistente: si sviluppa su circa 1.000 mq ed è concentrato sui freschi, ai quali viene dato maggiore rilievo che in passato, con un ottimo rapporto qualità/prezzo, il nostro tratto distintivo. È cresciuta l’incidenza dei piatti pronti e preparati direttamente in store, mentre è stato fortemente ridotto il non food che rimane una prerogativa degli IperDì.

Le promozioni sono ancora attraenti?
Per noi sono una leva importante per garantire vantaggi competitivi ai nostri clienti, vivacizzando, l’assortimento.

Progetti del futuro immediato?
In primis ampliare l’assortimento food per attirare nuovi target. Per questo prevediamo nel 2017 di realizzare un nuovo Cedi più grande con freschi e secco sotto un unico tetto per ottimizzare costi di trasporto e di pdv. Nel 2017, introdurremo anche il marchio Vale.

Avete parlato di sviluppo della rete: pensate a una crescita diretta o per acquisizioni?
Oggi abbiamo una rete di 47 store, ma vogliamo crescere, in primis con store di proprietà o in affitto, ma non ci faremo sfuggire eventuali occasioni. Più importante è il piano di ammodernamento della rete, in linea con il format sperimentato a Bregnano e replicato a Oleggio a metà dicembre.

Operate anche con una catena di petstore: pensate di svilupparla?
Siamo entrati in questo mercato 5 anni fa: ad oggi operiamo con 5 store insegna Lillypets; l’obiettivo è di crescere, a completamento delle nostre piastre alimentari.

Avete progetti di eCommerce?
È un’opportunità, che guardiamo con interesse: alcuni soci Selex stanno facendo test e vedremo come svilupparlo, preparando certo la logistica per una gestione corretta delle consegne, ma anche lavorando sulla customer experience completamente diversa dalle logiche dei super tradizionali. La rivoluzione consisterà proprio in questo: nello scoprire una maniera nuova per fare eCommerce, rendendolo redditizio. Per realizzare tutti questi progetti stiamo inserendo nuove figure professionali di esperienza per traghettarci nel futuro.

Ha collaborato Barbara Trigari

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