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Gruppo Maiora punta su formazione e innovazione come leve per la crescita

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Sul binomio formazione-innovazione si articola la filosofia imprenditoriale del gruppo Maiora, centro di distribuzione Despar del sud Italia, operativa con 307 store diretti e in franchising. Pippo Cannillo, amministratore delegato di Maiora, marca con una certa enfasi il concetto in occasione dell’incontro “Il mezzogiorno alla sfida della crisi: formazione e innovazione leve per la crescita. Il caso Maiora e le politiche della distribuzione moderna”, promosso proprio da Maiora, moderato dal direttore di Gdoweek e Mark Up, Cristina Lazzati, e svoltosi al teatro comunale di Corato (Ba).

“Rinnovarsi continuamente non è una scelta ma un’esigenza di mercato – sottolinea Cannillo – Per farlo occorrono energie e idee sempre nuove. Ma quel che più è importante è capire quanto sia necessario fare fronte comune. Per sopravvivere le aziende devono unire le proprie forze”.  La formazione sembra essere tra gli obiettivi principali del gruppo, come sottolineato da Lucia Zitoli, responsabile della formazione di Maiora, e da Marco Peschechera, Cfo del gruppo. Peschechera ha sottolineato la necessità di dare vita a scuole di formazione professionale dedicate al mondo del commercio. “Vogliamo diventare leader nel settore della gdo e per questo motivo puntiamo sulle risorse umane. Spesso però i giovani conoscono poco o nulla del retail – spiega – siamo quindi costretti a formarli da zero. Il nostro invito alle istituzioni è il seguente: creare un percorso formativo abilitante al commercio”.  Disponibile a future collaborazione si è detto Felice Uricchio, Rettore dell’Università Aldo Moro di Bari. Un invito ai giovani arriva invece da Diego Antonacci, Impact HUB, Bari che sottolinea: “I giovani devono avere coraggio e pazienza”.

Se di innovazione si parla, esperto in materia è Enrico Martines, direttore Formazione, Sviluppo  e innovazione sociale in Hewlett Packard Enterprise che afferma: “La nostra azienda promuove un approccio multigenerazionale, per parlare il giusto linguaggio agli interlocutori e sostenere le specifiche attitudini. Nell’economia delle idee punto nodale è la velocità. Chi non va veloce resta fermo. Oggi economia digitale ed economia delle idee devono andare di pari passo”.

Protagonista della seconda parte dell’incontro, incentrata su innovazione e mercato, è l’esperienza di collaborazione tra azienda e ricerca che ha dato vita al progetto New Gluten World, nato dalla partnership tra l’Università di Foggia e la Molino Casillo spa, che intende valorizzare il metodo Gluten Friendly. Si tratta del primo processo in grado di rendere il glutine del grano innocuo per i celiaci. “Agendo sull’immunogenicità del glutine siamo riusciti a ottenere un grano sicuro” chiosa Carmela Lamacchia, responsabile del progetto per l’Università di Foggia. Per Pasquale Casillo, ad dell’azienda, “si tratta di un’innovazione dalle potenzialità rivoluzionarie”.

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Pam sostiene le famiglie: una gift card per i nuovi nati

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Pam rinsalda il legame con il territorio a partire dalle famiglie. La catena di supermercati ha infatti lanciato in collaborazione con il Comune di Leini, in provincia di Torino, un’iniziativa a carattere local che dona per ogni nuovo nato del 2016 una gift card dal valore di 50 euro e un libro di fiabe.

La carta sarà spendibile nell’arco di un anno e insieme ai regali è prevista la consegna di una lettera contenente informazioni pratiche per la nuova famiglia, dalle modalità per ottenere il bonus bebè ai servizi comunali messi a disposizione.

Gruppo Pam sceglie così di entrare ulteriormente nella quotidianità del consumatore attraverso la condivisione di un’esperienza fondante all’interno della sua vita privata, a cui si propone di fornire supporto.

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Gruppo Alì vola oltre il miliardo di fatturato 2015

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Un 2015 di crescita per Gruppo Alì, che supera il miliardo di euro di ricavi mettendo a segno un aumento dell’8% sullo scorso anno. Il socio Selex ha scelto di condividere il successo con tutto il personale dell’azienda, devolvendo a quest’ultimo un premio di oltre 800mila euro, in linea con un proposito di sviluppo sostenibile e solidale.

Perseguendo tale obiettivo, il gruppo padovano ha investito nell’ultimo anno 600mila euro in formazione del personale e devoluto oltre 1 milione di euro a sostegno di iniziative benefiche e sponsorizzazioni sociali.

Francesco Canella patron Gruppo Alì“Di strada ne abbiamo fatta molta da quando, nel 1971, il primo punto vendita con il marchio Alì raggiunse il fatturato di 5 milioni di vecchie lire. Oggi vogliamo condividere con tutto il personale dell’azienda gli importanti traguardi che abbiamo raggiunto grazie alla fiducia che i clienti ripongono in noi”, ha commentato il patron del gruppo Francesco Canella.

L’azienda conta attualmente 3.200 dipendenti, di cui 300 assunti nel corso del 2015, e 108 supermercati in Veneto ed Emilia Romagna.

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Amazon-Walmart: chi vincerà la sfida dei prossimi anni?

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Gdoweek_2_2015_CoverStoryNon solo due concorrenti, c’è molto di più dietro la competizione tra Amazon, la creatura di Jeff Bezos nata nel 1994 come libreria online, e Walmart, fondato nel 1962 da Sam Walton con un fatturato 2015 pari a 485,7 mld di dollari pari al 3% dell’intero Pil a stelle e strisce. La sfida tra i due retailer riguarda la visione del retailer del futuro, il cui risultato finale porterà a un nuovo equilibrio, nazionale e anche sul piano globale e si gioca tutta sull’eCommerce, in una nuova battaglia di volumi e di capacità di raggiungere il consumatore.

(articolo completo su Gdoweek 2 – 2016 L’articolo completo su Gdoweek n. 2 – 2016)

 

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Walmart punta sul carburante: in apertura stazioni proprie

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Dopo 20 anni di partnership con l’azienda Murphy Usa, situata in Arkansas, il colosso del retail Walmart prende il controllo del business carburanti. Le prossime stazioni di benzina in apertura all’esterno degli store saranno infatti brandizzate con il marchio della catena e gestite in completa autonomia da quest’ultima.

Murphy UsaAllo stato attuale, Walmart controlla solo un paio di centinaia di distrubutori, mentre la maggioranza, pari a circa 1.100, è gestita da Murphy Usa. La company continuerà a supervisionare tali stazioni, proseguendo con il piano che prevede di aprirne altri 60, ma in virtù della nuova strategia sarà esclusa dalle successive inaugurazioni.

Il cambio di rotta comporterà l’impiego alle pompe di benzina dei dipendenti di Walmart, che potrà così raccogliere i proventi oltre che del carburante degli articoli convenience e delle sigarette. L’idea è quella di aprire quante più stazioni possibili nei pressi dei punti di vendita, implementando parallelamente l’esperienza globale della clientela, come confermato dal portavoce della catena Randy Hargrove.

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Coop Lombardia per San Valentino Alimenta l’Amore

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coop san valentino

Dove c’è amore c’è famiglia, questo il claim che accompagna l’iniziativa Alimenta l’Amore, lanciata da Coop Lombardia per il 13 e il 14 febbraio in collaborazione con Lega Nazionale del Cane e con il patrocinio del Comune di Milano. In occasione di San Valentino, tutti i cittadini sono invitati a farsi fotografare in compagnia del loro animale domestico presso il Portico dell’Elefante all’interno del Castello Sforzesco di Milano, gli scatti entreranno poi a far parte di un libro e di una mostra che verrà inaugurata in loco nel mese di maggio.

Le foto saranno realizzate da Silvia Amodio, autrice che da diversi anni si occupa di indagare la relazione tra l’uomo e gli animali, e i partecipanti riceveranno come omaggio lo scatto migliore.

Per questa iniziativa Coop sceglie ancora una volta una comunicazione di tipo inclusivo, indirizzandosi a nuclei famigliari eterogenei e rafforzando la relazione con quel 43,3% di italiani che convive con un animale e se ne occupa quotidianamente.

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Amazon.it apre ai clienti le porte del centro di distribuzione

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Amazon.it rilancia l’offerta rivolta ai propri clienti di partecipare al tour per scoprire il “dietro le quinte” del proprio centro di distribuzione italiano a Castel San Giovanni, in provincia di Piacenza.
L’iniziativa, lanciata in Italia nel mese di giugno 2015, viene riproposta e si svolgerà dal 25 febbraio al 29 settembre.
Per ogni giornata sono previsti tre tour della durata di circa un’ora ciascuno: 9.30, 11.30 e 14.00. Il numero massimo di partecipanti sarà di 30 persone per ogni turno. Per registrarsi è sufficiente collegarsi al sito http://amazontours.it e compilare il modulo di iscrizione. Sarà possibile effettuare la prenotazione nell’arco della prima settimana di ogni mese.
Le visite guidate si svolgeranno nella giornata di giovedì e saranno aperte a tutti i clienti con età superiore ai 6 anni.
“Scoprire cosa accade dopo aver cliccato “Acquista” sul sito Amazon.it ha sempre suscitato molta curiosità nei clienti – commenta Tareq Rajjal, amministratore delegato di Amazon Italia Logistica – Vogliamo offrire a tutti l’opportunità di osservare da vicino l’impegno dei nostri 907 dipendenti che spediscono decine di milioni di pacchi ogni anno. Siamo molto orgogliosi del modo in cui serviamo i clienti e vogliamo permettere ai visitatori di vivere in prima persona l’attività all’interno dei nostri magazzini”.

Amazon, che offre oltre 80 milioni di articoli in 20 categorie di prodotti, ha aperto nel luglio 1995 nel World Wide Web.

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Né super, né discount: la risposta è D’italy

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Gdoweek_2_2015_DitalyUn profondo legame con il territorio per cogliere i segnali provenienti dai consumatori e dare risposte mirate in tempi brevi; un gruppo di lavoro permanente che definisce assortimenti e condizioni commerciali in un continuo processo di revisione; un assortimento incentrato su prodotti a marchio di qualità, con una forte attitudine alla costruzione dell’identità d’insegna. Secondo Mirco Pincelli, Ad di Italy Discount, catena con 221 punti di vendita a insegna D’italy che sviluppano vendite per 390 mio €, sono questi i punti di forza del retailer focalizzato sulla “spesa economica di vicinato”. “L’insegna D’italy -spiega Pincelli- è una risposta italiana all’evoluzione del mercato: coglie gli aspetti positivi del supermercato, come la qualità del fresco, l’ambientazione, l’attenzione e il servizio al cliente in termini di semplificazione e velocizzazione, e il meglio del discount, alternativa all’industria di marca con prodotti con un rapporto qualità-prezzo vincente. Per questo non ci definiamo né supermercato  né discount, ma semplicemente D’italy”.

Spieghiamo le caratteristiche del format
Ne abbiamo due: da 400 e da 800 mq, store che, al Nord, sono più orientati al servizio e al fresco rispetto al  Sud. Ci differenziamo dai competitor per la capacità di cogliere le peculiarità del territorio, dall’assortimento alle attività promozionali, al legame con il contesto sociale in cui operiamo, grazie a imprenditori associati che vivono il territorio e sono in grado di capire, meglio di altri, le sue esigenze e le opportunità che offre.

(articolo completo su Gdoweek 2 – 2016 L’articolo completo su Gdoweek n. 2 – 2016)

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Leroy Merlin avvia a Milano i laboratori fai da te per i bambini

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Leroy Merlin dedica ai più piccoli il progetto Farò, Crescere con Leroy Merlin e offre ai bambini la possibilità di scoprire il piacere di creare con le proprie mani. L’insegna di bricolage, attiva in Italia con 47 store e con un fatturato di oltre 1 miliardo di euro, avvia così un ciclo di otto appuntamenti ad ingresso gratuito indirizzato ai bambini dai 7 agli 11 anni, che si terrà un sabato al mese, presso Open Milano. Il primo appuntamento è previsto per il 27 febbraio, l’ultimo il 3 dicembre.

Ogni appuntamento sarà animato da un esperto selezionato e formato da Leroy Merlin e tratterà una tematica legata ad una ricorrenza o alla stagionalità. Al termine di ogni laboratorio, i bambini potranno portare a casa l’oggetto che hanno realizzato. Parte dei laboratori inoltre saranno dedicati al giardinaggio, sfruttando durante la bella stagione lo spazio all’aperto offerto dalla terrazza realizzata per Open da Leroy Merlin.

Ogni laboratorio prevede la partecipazione di 12 bambini e si potrà prenotare on line con prenotazione libera che potrà essere effettuata di volta in volta seguendo le indicazioni pubblicate sulla pagina Facebook di Open: www.facebook.com/openmilano.
I corsi partiranno sabato 27 febbraio presso Open, in viale Monte Nero 6, ed il primo appuntamento sarà un laboratorio durante il quale i bambini di quarta e quinta elementare potranno realizzare una cornice portadisegni.

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Rinascente non acquisterà il cinema Odeon di Milano

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Rinascente acquista o meno il cinema Odeon di via Santa Radegonda a Milano? Pare proprio di no. Sembra sia sfumato l’accordo per l’acquisto di Odeon The Space, di proprietà di Fininvest, della famiglia Berlusconi. La stessa azienda settimane fa ci aveva smentito categoricamente che ci fosse stata una qualche trattativa e un affare in porto da 80 milioni di euro. Ma i bene informati erano pronti a giurare che sì, la trattativa c’era. Rumors dunque, nulla di più. Oggi i soliti bene informati danno per certo che sia stata posta la parola fine a queste ipotesi. Rinascente dunque non acquisterà Odeon. Sul destino del multisala meneghino, quindi, non si può ancora dar nulla per scontato. C’è chi dice che entro il 2017 il cinema dovrebbe chiudere per oltre un anno per una totale ristrutturazione degli spazi. Al termine della quale perderebbe alcune delle sue dieci sale, a favore di spazi commerciali. Una trattativa che non riguarda la Rinascente che non avrebbe trovato conveniente il costo della transazione, reputato eccessivo. Il problema insormontabile potrebbe essere stato rappresentato dal fatto che due piani debbano comunque restare dedicati alle proiezioni cinematografiche, almeno stando a una normativa che tutela i cinema storici, non convertibili in area commerciale.

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Drive o Click&Collect, come avvicinarsi all’eCommerce

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L’eCommerce è cresciuto del 16% nel 2015, con un valore di 16,6 miliardi di euro (fonte School of Management/Netcomm): il confronto con la gdo non è più rimandabile e si cercano soluzioni alternative, tappe di avvicinamento all’online. Possono essere considerate in questo modo formule come il drive e il click&collect, soluzioni preferite ad oggi dai retailer perché permettono di mantenere un legame più stretto con la rete fisica di negozi.

La formula drive nella gdo
In Italia, diverse insegne -Iper, La grande i, Coop, Auchan e Tigros- stanno investendo nella formula drive: si compra online e si ritira in location precise appoggiate ai punti di vendita della catena, ma senza obbligo di ingresso. Solitamente gratuito, tra i suoi minus ha la complessità logistica e la non replicabilità su tutte le location con il risultato, talvolta, di una presenza a macchia di leopardo. In termini di offerta, viene ricalcata la struttura tradizionale di assortimento di un supermercato, con una divisione per categorie (freschi, freschissimi, ecc) con gli stessi prezzi proposti nella rete tradizionale e promozioni.
Diversa la scelta di Gruppo Auchan che, pur avendo inizialmente abbracciato il drive classico con gli ipermercati (attivato per la prima volta a Torino) ha poi optato per Chronodrive: un magazzino ad hoc, con una vita a sè, dedicato solo alla spesa online, al quale si accede inserendo nei totem all’ingresso un codice di accesso. Un format che per il momento si è fermato ad un pilota, a Rozzano (Mi), anche se probabilmente sono prevedibili nuovi sviluppi, visto che la nuova organizzazione di Auchan pone l’eCommerce come una priorità. Va anche detto che non tutte le sperimentazioni sono andate a buon fine: l’esperienza a Torino di Conad, nello store vicino allo stadio, non è andata a buon fine, e anche Auchan, a Torino, ha chiuso il ChronoDrive. In Francia, sempre Auchan, dopo avere creato un Chrono Village, per coinvolgere nella spesa online anche negozi specializzati (panettiere, fiorista, macellaio), a fine 2015, ha chiuso lo spazio che soffriva di cattiva viabilità ed eccesso di traffico, fattori che complicavano l’arrivo dei clienti.

(articolo completo su Gdoweek 2 – 2016 L’articolo completo su Gdoweek n. 2 – 2016)

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Naracamicie avvia il restyling degli store italiani ed esteri

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Il 2016 per Naracamicie inizia nel segno del rinnovamento. Il brand milanese, leader della camiceria, sta avviando una serie di restyling nei propri punti di vendita. Il patron dell’azienda, Valter Annaratone, ha infatti da poco inaugurato il nuovo concept degli store monobrand Naracamicie. L’immagine dei negozi sarà curata dallo studio C&P architetti di Venezia che ha realizzato il flagshipstore di via Montenapoleone a Milano, la via più lussuosa del capoluogo meneghino. Si tratta del primo test-matrice della nuova immagine dei negozi Nara. “Per il restyling – commenta Annaratone – abbiamo voluto Luca Cuzzolin ed Elena Pedrina, due architetti che hanno saputo mantenere l’anima del progetto originale, arricchendola e aggiornandola di contenuti più attuali”.
Il grigio acciaio resta il tratto distintivo degli ambienti, che risultano più caldi grazie alla presenza del legno, per il banco e la parete centrali, entrambi in rovere. La vetrina si fa più minimal e meno affollata di prodotto; i manichini a diverse altezze ampliano il campo visivo del consumatore.
Il progetto di soft restyling coinvolgerà da subito le prossime aperture e, nell’arco dell’anno, le principali città italiane ed estere. Per arrivare entro il 2017 alla copertura degli oltre 200 punti di vendita in Italia e i 150 nel mondo.

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Buonissimo cerca nuovi inquilini per lo store di Brescia

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Buonissimo, di proprietà del Gruppo Martini, brand specializzato nella ristorazione, cerca nuovi inquilini per lo store di corso Mameli a Brescia. Pare che all’affitto della struttura siano interessati, ma la notizia non è confermata, Conad e Mondadori che avrebbero chiesto metri quadri, canoni e piani disponibili. Gli spazi al momento sono comunque ancora disponibili: offerte, documenti e progetti per affittare l’ex Buonissimo vanno spediti entro e non oltre il 29 febbraio agli uffici di via Triumplina. In città, Conad opera con due store: Margherita, zona San Bartolomeo, e il Superstore di via Triumplina. Mondadori ha chiuso il negozio di via Mazzini qualche mese e presidia il territorio con una struttura al Frecciarossa.
In affitto dovrebbero esserci il piano terra, l’ammezzato e l’interrato del palazzo, che fu comprato da Brixia Sviluppo a novembre 2009 per 8 milioni e 770 mila euro. Il canone prevede una parte fissa di 77.500 euro all’anno e una quota variabile non inferiore al 2% del volume d’affari (un minimo di 25 mila euro all’anno dal secondo triennio e da 35 mila nel terzo). Il contratto d’affitto porta la data di scadenza del 2025. Il bando richiede la presentazione di un curriculum di almeno dieci anni nel settore merceologico alimentare e non alimentare e somministrazione di alimenti e bevande, cinque store già aperti e un volume d’affari di due milioni di euro l’anno minimo.

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Mercato Metropolitano raddoppia la presenza

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Dopo il successo di Milano, dove nei mesi di Expo ha registrato oltre 3 milioni di presenze, Mercato Metropolitano ha trovato una nuova location a Torino nello storico edificio ottocentesco di Porta Susa. Cambia la location, ma la mission del format, ideato da Andrea Rasca, imprenditore specializzato in “food diplomacy” ed internazionalizzazione, rimane la stessa: essere un luogo dove incontrarsi, comprare e degustare prodotti tipici della tradizione gastronomica italiana, di qualità garantita, grazie a un modello sostenibile basato sulla filiera corta. “Il nostro modello è replicabile e si basa su un principio fondamentale: dare al consumatore una nuova consapevolezza rispetto al mondo dell’artigianato, aggregando artigiani e piccoli imprenditori per farli diventare grandi” spiega Rasca, che prevede di aprire, entro l’anno, altri tre store in Italia e all’estero.

(articolo completo su Gdoweek 2 – 2016 L’articolo completo su Gdoweek n. 2 – 2016)

 

 

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Business Company supporta il servizio al cliente

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Fabio Fasolinodi Barbara Trigari

“È ormai una scelta prioritaria investire sul rapporto con i propri clienti nel tempo, ancor di più per le realtà della gdo e gds, ma anche dell’online, vista la significativa frequenza d’acquisto”. Lo afferma Fabio Fasolino, direttore generale di Business Company Spa (nella foto), e prosegue: “I servizi post vendita, come per esempio l’estensione del servizio tecnico nel tempo, sono in grado di rafforzare il valore di qualsiasi prodotto di elettronica di consumo e si rivelano una risorsa preziosa per produttori e distributori”. L’importanza di questa tipologia di servizi si concretizza nella fidelizzazione del cliente e nella generazione di un consistente margine aggiuntivo, su tipologie di prodotto che presentano complessità di gestione per il retailer.

logo business company HDAl fianco del retail
Business Company opera a fianco di numerose catene distributive in Italia, tra cui Auchan, Coop, Brendolan, Dixie, Datamatic, Despar, Esselunga, Grancasa e Iperal, con il servizio denominato Opera di installazione a domicilio per informatica, audio, video ed elettrodomestici, l’estensione del servizio tecnico denominato Garanzia3, rinnovato nel 2015 con Garanzia3 Cover a copertura del danno accidentale nell’elettronica di consumo, proposto al consumatore senza anticipo di denaro o franchigia, con durata 12 mesi e tre massimali, per adattarsi alle diverse categorie merceologiche. GR3-500 F“L’estensione multicategoria Garanzia3 è anche in versione completamente virtuale, precisa Fasolino, per le esigenze specifiche dei retailer online, per i quali la semplicità d’uso è un must”. Ci sono due tipologie di servizio: con Garanzia3 – Estensione del servizio tecnico per 3 anni in più dopo lo scadere della garanzia legale, esistono 4 massimali, ovvero i costi massimi definiti per ciascun intervento, mentre con Garanzia3 Cover vi sono 3 massimali, sempre a copertura del danno accidentale, per una singola riparazione.

I servizi post vendita di Business Company si rivolgono a produttori e distributori di elettrodomestici e sono disponibili in diversi Paesi europei. “Sicuramente questi paesi non sono il Regno Unito  -prosegue Fasolino- dove il post vendita ha raggiunto livelli significativi, ma negli ultimi anni si sta constatando un’attenzione sempre maggiore verso i prodotti di estensione del servizio tecnico e di sicurezza del consumatore. Il mercato sta raggiungendo la consapevolezza di quanto il post vendita sia un’area sempre più strategica su cui investire per differenziarsi dalla concorrenza e per aumentare la qualità e la durata della relazione con il consumatore finale, oltre che arricchire i margini di ricavo”.

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Ovs: fatturato e rete vendita in crescita

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Ovs chiude il 2015 con risultati soddisfacenti che evidenziano cifre in crescita sia in termini di fatturato che di punti di vendita. L’azienda ha registrato nell’ultimo trimestre del 2015, a totale esercizio di vendite pari a circa 1,32bn di euro (+1,8% rispetto all’anno prima), un aumento del 7,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Rete vendita in espansione. Ovs ha consolidato la propria presenza sul territorio italiano con 35 nuovi store full format a gestione diretta che hanno dato un contributo del +5,8% sul fatturato totale.  Significativo è stato anche l’incremento dei negozi kids attraverso accordi di franchising. La quota di mercato è in costante crescita (7,0% a dicembre 2015), circa +60 bps rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Secondo quanto sottolinea l’azienda “il Gross Margin si è mantenuto sostanzialmente stabile e il rafforzamento del dollaro è stato compensato da più favorevoli costi d’acquisto in valuta locale ed un attento controllo delle attività promozionali. Alla luce delle azioni intraprese e dell’andamento corrente, al momento il management prevede una sostanziale stabilità del Gross Margin anche nell’esercizio in corso. La posizione finanziaria  netta è in linea con le aspettative ed in forte miglioramento rispetto ad un anno fa, grazie sia alla generazione di cassa della gestione operativa che alla raccolta effettuata con l’Ipo avvenuta il 2 marzo 2015, che ha comportato un aumento del capitale netto di 349,1 milioni di euro”. I risultati definitivi di chiusura dell’esercizio 2015 di Ovs spa verranno pubblicati il 14 aprile 2016.

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Whole Foods Market amplia negli Usa la rete 365

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Whole Foods Market, azienda distributiva operativa in Usa, Canada e Regno Unito, firma altri cinque contratti di locazione per gli store statunitensi a insegna 365 by Whole Foods Market  portando a quota 13 il totale dei  contratti di locazione sottoscritti. Le strutture affittate si trovano a Evergreen Park, Illinois; Gainesville, Florida; e Concord, Claremont e Los Alamitos, California. I nuovi contratti di locazione seguono quelli già annunciati realizzati in Bellevue, Washington; Cedar Park, Texas; Cincinnati, Ohio; Houston, Texas; Portland, Oregon; e San Francisco e Santa Monica, in California. Il primo negozio aprirà a maggio nel quartiere Silver Lake di Los Angeles. Le superfici di Lake Oswego, Oregon, e Bellevue, Washington, sono in programma tra luglio e agosto. La società prevede di aprire 10 negozi prima di ottobre 2017. “Abbiamo messo insieme un team fantastico di persone che hanno lavorato senza sosta per creare un’innovativa esperienza di shopping che si rivolge a nuovi e già affezionati clienti Whole Foods Market – ha dichiarato il presidente Jeff Turnas – Siamo tutti impazienti di fare il nostro ingresso a Los Angeles con l’apertura del nostro primo negozio in città, realizzato in poco più di 100 giorni”.

Gli store saranno orientati verso prodotti che invitano a un’alimentazione sana, ad una spesa facile da fare tutti i giorni e con un buon rapporto qualità prezzo e saranno realizzati nel rispetto degli standard di qualità già adottati da Whole Foods Market.

 

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Sainsbury’s manda in pensione le promozioni multi-buy

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Sainsbury’s ha deciso di esaurire entro il mese di agosto 2016 tutte le promozioni, in-store e on-line, basate sul concetto di multi-buy, metà delle quali  sono state già tagliate.  Sainsbury’s, come ha già fatto Asda, sposterà sul prezzo, e non sulla quantità di prodotti, l’attuale componente attrattiva e altovendente delle promozioni “multi-buy” (per es. il tre per due, i multi-pack a prezzo scontato, ecc.) in linea con le tendenze osservate da tempo sui cambiamenti nei comportamenti di acquisto. La decisione non è da poco perché modifica non solo il rapporto industria-distribuzione ma anche gli assetti logistici e commerciali del mercato. I retailer inglesi sembra stiano prendendo atto che una parte sempre più cospicua di clienti “acquista meno per singola visita ma più frequentemente -osserva Paul Mills-Hicks, direttore commerciale food di Sainsbury’s, citato da The Guardian– cercando spesso solo quello di cui hanno bisogno”.

Le ragioni di questa decisione sono molteplici e riportano non solo a questioni prettamente commerciali (per esempio, fare in modo che i carrelli della spesa diventino più variegati e ricchi dal punto di vista dell’assortimento; incentivare la spesa quotidiana o settimanale e non quella concentrata solo nei periodi di multi-promo), ma rientrano in un discorso più ampio di eco-sostenibilità con il risparmio di confezioni e materiale.

 

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Simply Italia: 1.200 negozi aderiscono a M’illumino di meno

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mi illumino di meno simply italia

Simply Italia aderisce per il nono anno consecutivo a M’illumino di meno, la Giornata del Risparmio Energetico ideata dalla popolare trasmissione radiofonica di Radio 2 RAI Caterpillar, con l’Alto Patrocinio della Presidenza della Repubblica, l’adesione del Senato e della Camera dei Deputati, il Patrocinio del Parlamento Europeo, e l’adesione di centinaia di Comuni. In totale saranno circa 1.200 i supermercati aderenti, diretti e in franchising, a insegna Simply, IperSimply e PuntoSimply, distribuiti su tutto il territorio nazionale: la sede centrale di Rozzano (Mi) e le cinque sedi regionali di Milano, Brescia, Roma, Ancona e Catania, 267 supermercati diretti, 536 supermercati affiliati e alcuni Master Franchisee tra cui il Gruppo 3A di Asti con 250 supermercati, la Cooperativa Etruria di Monteriggioni con 50 supermercati e la Fratelli Ibba di Oristano con 31 supermercati.

L’obiettivo di Simply Italia è di utilizzare tutti i mezzi di comunicazione, interna ed esterna, per accrescere la conoscenza e la diffusione di comportamenti più sostenibili nei consumi energetici domestici ai 4 milioni di clienti settimanali e ai 9 mila collaboratori, nella convinzione che anche piccoli gesti se ripetuti quotidianamente portano a grandi risultati.

Le iniziative intraprese. Per raggiungere questo obiettivo l’insegna distributiva ha avviato per venerdì 19 febbraio diverse simply italiainiziative all’interno dei propri punti di vendita. A partire dalle ore 17,30 Simply Italia spegnerà tutte le luci non strettamente necessarie al regolare e sicuro svolgimento delle normali attività delle sedi e dei negozi: nei supermercati, ad esempio, sarà spento il 50% delle luci dell’area vendita e tutte le luci dei reparti dove non si effettua lavorazione. Inoltre nelle varie strutture aderenti all’iniziativa sarà trasmesso via radio l’inno ufficiale della campagna 2015 realizzato dal gruppo musicale Panda in Pigiama e sarà esposto alle casse il Decalogo dei consigli, con alcuni suggerimenti di buone abitudini che possono essere adottati nelle proprie abitazioni per risparmiare energia. Il messaggio #MilluminoDiMeno sarà anche diffuso attraverso il sito Simplymarket.it e i canali social ViviSimply e, per sensibilizzare i collaboratori, sarà veicolato sulla intranet e sul giornale aziendale SimplyNews. I clienti della Cooperativa Etruria saranno anche informati attraverso le due pagine dedicate alla campagna sul numero di febbraio del magazine mensile gratuito SiDice.
Il bello di andare a scuola. Per quanto riguarda l’invito di Caterpillar a promuovere la mobilità sostenibile, i supermercati Simply di Jesi aderiscono alla campagna indetta dall’amministrazione comunale Il bello di andare a scuola insieme, donando per tutto l’anno scolastico a tutte le famiglie che utilizzano il carpooling e il piedibus buoni sconto mensili del valore di 5 euro; mentre i supermercati Simply all’interno dell’area C di Milano consegnano mediamente ogni mese 250 spese a domicilio con i risciò Simply, biciclette a pedalata assistita ed emissione zero, quindi totalmente eco-compatibili.

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Conad fa dietrofront e rinuncia al centro commerciale di Udine

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Conad avrebbe rinunciato alla gestione del centro commerciale di Cusignacco, in provincia di Udine, che sorgerà dove c’era lo stabilimento della Coca Cola, in viale Palmanova. Secondo quanto ha dichiarato Antonio Rossit, rappresentante della Coca Cola center Snc che ha acquisito l’area dismessa, la rinunzia di Conad non dovrebbe comportare alcun cambiamento del progetto in corso. Uno dei motivi che avrebbe spinto Conad a fare dietrofront potrebbe essere l’alta concentrazione di supermercati presenti in zona dove sono attivi Lidl, Ecospin e Panorama.
Conad si è ritirata ma il progetto, che prevede circa 20 milioni di euro di investimento, prosegue” assicura Rossit che aggiunge “al posto di Conad sarà un altro gruppo a gestire il supermercato ma al momento non sono stato autorizzato ad anticipare nulla di più”.
Il piano di recupero prevede la ristrutturazione di soli due edifici esistenti, tutto il resto sarà demolito. Nel complesso sorgerà il ristorante self-service che fungerà da mensa per i lavoratori della Saf, un negozio di casalinghi e un supermercato dotato di ampio parcheggio e di spazi verdi.
È prevista anche la pista ciclabile che collegherà Cussignacco al centro città. Si attende ora l’ingresso di una nuova insegna distributiva che prenda il posto di Conad.

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